Cairo. Pur essendo poche decine non si sono persi d'animo e
con in testa le bandiere dei "No Tav" hanno dato vita ad un
corteo (nella foto) per le vie di Cairo, sotto al solleone,
con striscioni, megafoni, fischietti e bandiere per scandire
il loro "no" alle centrali a carbone a Ferrania e al partito
degli affari, a favore di uno "sviluppo economico che
salvaguardi l'occupazione, l'ambiente e la salute". Di
fronte all'esiguo numero dei partecipanti alla
manifestazione di ieri mattina il promotore Giuseppe Boveri
(Are- Energie rinnovabili) ha voluto ribadire come non vi
siano divisioni nel fronte ambientalista. Anche se ieri
mattina non vi era traccia delle numerose associazioni
valbormidesi che hanno dato vita alla Consulta per
l'ambiente, dei partiti e dei sindacati: «Hanno aderito a
titolo personale, come gli esponenti dei partiti» spiega
Boveri che non si è sentito boicottato e ha contato i
partecipanti: «Centodue, e poi l'ostinazione vale più del
talento, ne faremo altre di manifestazioni, ci sembra giusto
perseverare per cambiare la mentalità che per la Valbormida
pensa a centrali, discariche ed inceneritori come
sviluppo"». Al corteo ha partecipato uno sparuto gruppo di
Cobas, una delegazione con striscione del PCL (Partito
Comunista dei Lavoratori) formato da rappresentanti di
Imperia e Genova. Tra i partecipanti, una cinquantina scarsa
secondo carabinieri e polizia presenti ieri mattina a Cairo,
c'era anche una delegazione di No Tav: «Quindici anni fa,
quando la nostra lotta è partita anche noi eravamo in pochi,
adesso la nostra battaglia contro l'Alta Velocitàè diventata
di livello nazionale, pur essendo partiti dal basso»
commenta Nicoletta Dosio da Bussoleno, pasionaria del Val di
Susa. Massimiliano Ghione (PCL) nota come «alla
manifestazione fossero presenti più sigle che uomini. Forse
c'è stata confusione, poca chiarezza nella macchina
organizzativa, noi comunque come partito continueremo a
manifestare e ad essere presenti"». Prossimo impegno la
giornata "verde", una festa per bambini, prevista a fine
mese alla Marcella di Ferrania, il sito dove dovrebbe
sorgere la centrale a carbone.
Alberto Parodi
02/07/2006
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