L'accecante vestito di Caviglia l'illuminante libro sulla Madonna

 IL SECOLOXIX

Primo consiglio, primo giorno di scuola, prima assoluta per molti. Cravatte e vestiti nuovi come se piovessero; sorrisi e strette di mano a tutto tondo; accordi e sguardi d'intesa come si trattasse dell'europarlamento. Caldo bestiale fuori, ma dentro la sala consiliare nessuno ha voluto rinunciare all'abito della festa. Nessun dubbio: la palma del più sobrio non va al vicesindaco Paolo Caviglia che sfoggiava un tandem cravatta-camicia violarosaceo che sarebbe stato troppo "oltre" anche a Candem, il quartiere più bizzarro di Londra, figurarsi a palazzo Sisto tra Lirosi e Briano.
La prima sorpresa negativa è lo spazio molto ridotto tra un consigliere e l'altro. «Quanto pagherei per qualche centimetro in più», sembrava pensare il gioielliere ed ex candidato sindaco Vincenzo Delfino mentre sgomitava per stare nel tavolone della minoranza lui che nel suo negozio-salotto di via Corsi vive circondato da moquette e diamanti. L'ultima dello stesso tavolo era Patrizia Turchi che quel posto lo ha contestato subito. Nero su bianco, su carta intestata del Comune, ancora prima di iniziare la seduta già scriveva al presidente del consiglio (ancora da fare): «Signor presidente, le scrivo per segnalarle il problema della mia collocazione...». Non le andava di essere "annegata" nel centrodestra lei che si è candidata a sindaco perché si sente più a sinistra della sinistra. E così chiedeva una postazione più vicina al suo sentire: quindi a sinistra, ma non col centrosinistra, ma nella minoranza, ma non con questa minoranza. Un rebus quindi.
Magari potrà andare nella sedia che ha lasciato vuota Marco Pozzo (Rosa nel Pugno) che quando lo hanno eletto presidente aveva un sorriso che quasi sfiorava quello di Piero Santi (Udc) che in fatto di sorrisi batteva tutti e non si sa proprio perché: qualcuno sa spiegare perchéè così contento di questa inutile vicepresidenza?
Per il resto il primo giorno è stato anche il flop completo del voto col pulsante elettronico. Mezza dozzina di ripetizioni di voto sono bastate per capire che l'aggeggio proprio non funziona. Alla fine la convalida degli eletti è stata fatta con lo strumento che tutti i consiglieri avevano di loro e funzionante: le braccia. Anche se qualcuno ora già medita di chiedere un rimborso: «Perché ho usato il mio».
Altri particolari della "prima": tra il pubblico c'erano una trentina di savonesi e un cane, un bassotto, ma tenuto in braccio e addormentatosi quasi subito (anche lui, come altri). E ancora: a tutti i consiglieri è stato fatto dono (dalle Opere Sociali) di un librone di qualche chilo: "Storia dell'Apparizione e dei miracoli della Madonna di Ns di Misericordia". Un regalo apprezzatissimo: tra i consiglieri si è sentito, nell'ordine: «Ma che è 'sta pizza?!», «Me lo riciclo», «Va bene per prendere sonno», e anche «preferivo la Bibbia».
Dario Freccero