L'assessore Aglietto "batte" il Comune «Scherziamo? E' una causa di 9 anni fa»
IL SECOLOXIX
Altra presunta incompatibilità: quella dell'assessore al commercio di Savona Franco Aglietto, che in qualità di avvocato ha tutelato gli interessi di un privato contro il suo stesso Comune, e l'altro ieri ha vinto, quindi "battendo" il suo Comune.
Il caso è quello relativo ad un ricorso al Tar contro il Comune proposto dall'associazione culturale "Spazio Vivo" che a fine anni Novanta operava in via Nizza (bagni-ristorante La Playa) ed era presieduta da Vincenzo Ricotta. L'associazione contestava un'ordinanza del dicembre '97 con cui l'allora assessore al commercio dispose l'immediata cessazione dell'attività di somministrazione alimenti e bevande intrapresa dall'associazione due mesi prima. Nel ricorso Vincenzo Ricotta si affidò allo studio Marson e all'avvocato Franco Aglietto, che sostennero l'infondatezza di quel provvedimento parlando di "eccesso di potere, travisamento dei fatti, erroneità dei presupposti, sviamento di potere, falsa applicazione della legge, erronea interpretazione di norme e persino illogicità manifesta". Il Comune di Savona si difese costituendosi in giudizio. E ora, a distanza di ben nove anni, i giudici del Tar hanno dato ragione all'Associazione e quindi condannato il Comune. «Quell'ordinanza non era legittima», è la sostanza della sentenza.
Avvocato Aglietto, ha vinto contro i suoi uffici comunali?
«Ma scherziamo? - replica Aglietto - Stiamo parlando di fatti di nove anni fa, e comunque io di questa sentenza non ne sapevo nulla. E' una causa che ha curato lo studio Marson, se compare anche il mio nome sarà perché all'epoca avevo tutelato degli interessi della Playa e mi sarà rimasto il mandato. All'epoca non ero né assessore né amministratore. C'era persino una giunta di centrodestra, quindi il contrario di oggi. Cosa dovrei fare? Disconoscere tutte le cause del passato? Da quando sono amministratore sono stato attento a non prendere incarichi contro il Comune e che ora mi si accusi d'incompatibilità per una causa che neppure sapevo, mi sembra profondamente ingiusto, oltre che illogico. Come avvocato e amministratore ho un'onorabilità che va tutelata da queste accuse senza senso».
D. Frec