Architettura - segmenti di riflessione
NON ARRENDIAMOCI al black-out dell'intelligenza umana, quella che interferisce con la coscienza e che ci rende succubi di decisioni che non condividiamo!
Margonara:
black-out della ragione

Antonia Briuglia

Nell'articolo apparso sulla Stampa  il 22 giugno scorso, Italia Nostra, a proposito del progetto"Margonara" di Fuksas, denuncia come ancora una volta, a Savona  un grande nome abbia il diritto di decidere cosa dobbiamo vedere affacciandoci alle finestre di casa nostra.

Con quell' articolo dovremmo seriamente aprire un dibattito sull'utilità di un'altra torre, più alta delle altre, nonchè dell'ulteriore moltiplicarsi di approdi nautici in uno specchio di mare tanto bello quanto problematico tra Savona e Albissola.

Torniamo a chiederci "A chi serve?", e mentre gli uomini comuni se lo chiedono, c'è chi, con scarsa considerazione per il territorio e per chi lo abita: fa i fatti! Con l'alibi del grande architetto fa i fatti suoi, imponendo scelte urbanistiche che cambieranno irrimediabilmente l'aspetto della nostra costa e motiverà tutto ciò con le leggi dell'economia di mercato, mentendo ancora una volta sugli interessi della collettività.

Il "mercato": una fede che ci fa vantare il superamento delle ideologie; fa stringere accordi tra destra e sinistra, che dialogano civilmente quando di mezzo ci sono, non le idee, ma gli interessi e gli affari!

Chiesi qualche tempo fa ad un amministratore come avessero potuto sposare un' idea progettuale così "insostenibile" senza promuovere un dibattito pubblico, visto che si interviene compromettendo ancora una volta il mare e la sua costa, patrimonio di tutti e appositamente vincolati da una legge.

Lui mi rispose che la scelta fu fatta con coscienza e porterà soldi alle casse comunali.

Nutro forti dubbi sul bene della collettività dei tre Comuni coinvolti. Savona, Albissola Marina e Superiore, superando le gestioni politiche di diverso colore, avvallano una scelta di dubbia cultura urbanistica.

Spostarsi tra Savona e le Albissole è un' odissea; a Savona i piani del traffico cambiano col nome degli assessori che si barcamenano tra semafori, rotonde e sensi unici.

Nelle Albissole la situazione è ancora peggiore: persa la speranza del casello a Rian del Termine e dell'Aurelia bis si promuove un intervento che manderà in corto circuito una zona già ampiamente collassata.

Per tornare all'articolo citato: dopo Nervi, Piano e Bofill, Savona si affida ai  decostruttivisti, che privilegiano l' estetica e la funzionalità e così (per citare Grillo), dopo "il pelo di f.....di 15 metri della Triennale di Milano", nel mare tra Savona e Albissola nascerà un TORNADO di 120!! 

Lo abbiamo visto solo sulla Stampa, in un montaggio del computer: un edificio assurdo, per niente in sintonia con l'ambiente che lo dovrà accogliere e ciò che fa rabbrividire sono le dichiarazioni di compiacimento del "mostro" da parte di chi amministra il porto e la città.

Purtroppo non è uno scherzo, nè il lungo "pettine" che si snoderà nel mare per l'attracco nautico, nè la torre di appartamenti trasparenti, dove non è necessaria la trasparenza.

Sono, infatti, convinta che un uomo più che la trasparenza del suo appartamento, la chieda nel modo di fare politica, a destra e a sinistra; nel modo di fare architettura, non solo estetica, ma anche etica e morale.

NON ARRENDIAMOCI al black-out  dell'intelligenza umana, quella che interferisce con la coscienza e che ci rende succubi  di decisioni che non condividiamo!

Antonia Briuglia