Nell'articolo
apparso sulla Stampa il 22 giugno scorso, Italia Nostra, a
proposito del progetto"Margonara" di Fuksas, denuncia come
ancora una volta, a Savona un grande nome abbia il diritto
di decidere cosa dobbiamo vedere affacciandoci alle finestre
di casa nostra.
Con quell' articolo dovremmo seriamente
aprire un dibattito sull'utilità di un'altra torre, più alta
delle altre, nonchè dell'ulteriore moltiplicarsi di approdi
nautici in uno specchio di mare tanto bello quanto
problematico tra Savona e Albissola.
Torniamo a
chiederci "A chi serve?", e mentre gli uomini comuni se lo
chiedono, c'è chi, con scarsa considerazione per il
territorio e per chi lo abita: fa i fatti! Con l'alibi del
grande architetto fa i fatti suoi, imponendo scelte
urbanistiche che cambieranno irrimediabilmente l'aspetto
della nostra costa e motiverà tutto ciò con le leggi
dell'economia di mercato, mentendo ancora una volta sugli
interessi della collettività.
Il
"mercato": una fede che ci fa vantare il superamento delle
ideologie; fa stringere accordi tra destra e sinistra, che
dialogano civilmente quando di mezzo ci sono, non le idee, ma
gli interessi e gli affari!
Chiesi
qualche tempo fa ad un amministratore come avessero potuto
sposare un' idea progettuale così "insostenibile" senza
promuovere un dibattito pubblico, visto che si interviene
compromettendo ancora una volta il mare e la sua costa, patrimonio di tutti e appositamente vincolati da una
legge.
Lui mi
rispose che la scelta fu fatta con coscienza e porterà soldi
alle casse comunali.
Nutro forti
dubbi sul bene della collettività dei tre Comuni coinvolti.
Savona, Albissola Marina e Superiore, superando le gestioni
politiche di diverso colore, avvallano una scelta di dubbia
cultura urbanistica.
Spostarsi
tra Savona e le Albissole è un' odissea; a Savona i piani del
traffico cambiano col nome degli assessori che si
barcamenano tra semafori, rotonde e sensi unici.
Nelle
Albissole la situazione è ancora peggiore: persa la speranza
del casello a Rian del Termine e dell'Aurelia bis si
promuove un intervento che manderà in corto circuito una
zona già ampiamente collassata.
Per tornare
all'articolo citato: dopo Nervi, Piano e Bofill, Savona si
affida ai decostruttivisti, che privilegiano
l' estetica e la funzionalità e così (per citare Grillo), dopo "il pelo di
f.....di 15 metri della Triennale di Milano", nel mare tra
Savona e Albissola nascerà un
TORNADO di 120!!
Lo abbiamo
visto solo sulla Stampa, in un montaggio del computer: un
edificio assurdo, per niente in
sintonia con l'ambiente che lo dovrà accogliere e ciò che fa
rabbrividire sono le dichiarazioni di compiacimento del
"mostro" da parte di chi amministra il porto e la città.
Purtroppo
non è uno scherzo, nè il lungo "pettine" che si snoderà nel
mare per l'attracco nautico, nè
la torre di appartamenti trasparenti, dove non è necessaria
la trasparenza.
Sono, infatti, convinta che un uomo più che la trasparenza del suo
appartamento, la chieda nel modo di fare politica, a destra
e a sinistra; nel modo di fare architettura, non solo
estetica, ma anche etica e morale.
NON
ARRENDIAMOCI al black-out dell'intelligenza umana, quella
che interferisce con la coscienza e che ci rende succubi di
decisioni che non
condividiamo!
Antonia Briuglia