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Non c'è futuro per il progetto del metrobus. I conti dello
studio di Ips lo avevano già evidenziato e ieri il
presidente della Provincia e i quattro sindaci dei Comuni
interessati (Savona, Vado e le due Albisole) ne hanno dovuto
prendere atto. All'incontro c'erano anche i vertici di Ips e
dell'Acts, l'azienda trasporti che spingeva per il progetto
Metrobus. Spingeva, al passato, perché da ieri sera il
progetto è affondato.
«Con gli altri amministratori abbiamo deciso di annullare la
gara - ha infatti detto in serata il presidente della
Provincia, Marco Bertolotto - Non possiamo fare altro. I
tempi stringono e se non lo annulliamo subito rischiamo di
non fare in tempo per il 29 giugno, giorno della gara. Il
problema è economico: allo stato attuale nessuno dei nostri
enti è in grado di sobbarcarsi l'onere finanziario del
progetto senza rischiare un crac economico. Il patto di
stabilità che dobbiamo rispettare non lo consente. Abbiamo
provato a valutare altre soluzioni, come quella di un
consorzio, ma è comunque un rischio. Da qui la decisione di
fare un passo indietro e annullare la gara».
E quindi? Metrobus definitivamente affossato?
«Questo non sono in grado di dirlo - replica Bertolotto - di
certo c'è che perderemo la chance di utilizzare il
contributo statale di cui avremmo beneficiato».
E' stato un incontro teso?
«Non direi - conclude - abbiamo solo preso atto dei tre
studi commissionati da Ips sulla fattibilità dell'opera, di
cui uno solo sostenibile, e concordato che al momento non
siamo in grado di affrontarli e sostenerli. Ci aggiorneremo
comunque la settimana prossima per fare il punto».
Che ci fosse un problema economico-finanziario era già
chiaro da giorni. Per rientrare dai costi dell'operazione
metrobus l'Acts (e quindi la Provincia e i Comuni soci
dell'azienda trasporti) avrebbero dovuto sborsare qualcosa
come 14 milioni di euro in 14 anni. E solo a partire dal
15esimo si sarebbero (al condizionale) potuti profilare
utili per la linea di collegamento Vado-Savona. Questo
almeno è quanto previsto dallo scenario intermedio tra i tre
ipotizzati dall'Ips nel piano di "compatibilità economica".
Mentre quello più ottimistico, al quale si aggrappava il
presidente Acts Luca Delbene, prevedeva una spesa di "soli"
8 milioni. Mentre il "drammatico" spingeva a 20 milioni di
euro la somma da ripianare. Ma nessuno dei tre, neppure
l'ottimistico, alla fine ha convinto. Da qui la decisione di
annullare la gara per la realizzazione della linea.
D. Frec.
15/06/2006
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