Regione, la settimana più lunga  La Repubblica
Mercoledì il vertice a Roma con il governo per evitare le nuove tasse
la sanità
Pittaluga: "Speranze al 50%, impossibile chiedere altri soldi"
All´incontro sarà assente il presidente Burlando, impegnato in Russia
 
AVA ZUNINO

Quella che inizia oggi è la settimana decisiva, per capire se a luglio in Liguria scatteranno le aliquote massime di Irpef e Irap, o se la Regione potrà rientrare del disavanzo della sanità chiudendo i reparti ospedalieri doppione e intervenendo su personale e controllo della spesa, ma senza chiedere di più ai cittadini con un altro prelievo fiscale. La cifra da recuperare supera i 500 milioni di euro (244 del 2005 e gli oltre 300 già previsti per l´anno che è ancora in corso) e mercoledì mattina a Roma inizia il confronto con il governo. Da un lato il ministero dell´Economia, dall´altro il ministero della Salute. Al centro l´assessore alla Sanità Claudio Montaldo e i dirigenti della Regione. Il presidente Claudio Burlando non dovrebbe partecipare perché impegnato in Russia negli incontri istituzionali per favorire gli scambi economici, incontri che non finiranno prima di giovedì. Speranze di evitare nuove imposte? «La situazione è aperta», spiega l´assessore alle Risorse umane e finanziarie, G. B. Pittaluga. Ciò significa che le probabilità di ottenere dal governo il benestare a trattare un piano di taglio dei costi in tre anni (per una cifra corrispondente al disavanzo da coprire) e quella di vedersi applicare al massimo le aliquote delle imposte sulle persone fisiche e sulle imprese e professioni, sono stimate al cinquanta e cinquanta. In ogni caso, la riorganizzazione della sanità dovrà partire, come ha già spiegato l´assessore alla Salute, Claudio Montaldo. Se non altro per evitare che anche il 2007 debba registrare un altro aumento del disavanzo e trascini la Regione da una manovra di rientro all´altra. Secondo Pittaluga il prossimo futuro ha solo una direzione: quella del taglio dei costi. E´ inutile, dice, farsi illusioni sul fatto che il governo possa aumentare i finanziamenti. «Insisto a dire che si tratta di un problema di costi, perché le risorse in questi ultimi anni sono aumentate significativamente. Sono i costi che sono andati fuori linea», spiega. Come sempre, l´assessore sostiene il suo ragionamento con i dati. Cita i numeri relativi alla quota di fondo sanitario nazionale che la Liguria ha ottenuto nel riparto con le altre Regioni, e che la mettono in una condizione di vantaggio. «Come risorse noi liguri abbiamo 1650 euro a testa dal fondo nazionale, mentre la media delle Regioni è di una quota di fondo pari a 1350 euro per ogni cittadino. Quindi, per la Liguria è difficile chiedere più risorse, quando siamo già sopra alla media nazionale».
L´unica partita di moneta sonante sui cui la Liguria potrebbe ancora contare è quella relativa agli IRCCS, gli istituti scientifici di cura e ricerca come Ist e Gaslini. La Liguria attende qualcosa come 103 milioni, e anche su questo si svolgerà la trattativa con il governo, per vedere di ottenere l´intera cifra o almeno una parte.
L´attesa comunque sarà breve, perché all´avvio del confronto con il governo mancano ormai solo due giorni e mercoledì sera si saprà già se la Regione avrà saputo essere convincente, al punto da indurre i ministeri ad intavolare una trattativa per arrivare all´accordo su un piano di "risparmi".