«Le scelte su incarichi e assessorati della "Rosa nel Pugno"
saranno decisi con trasparenza e resi noti a tutti i nostri
elettori; vigeranno i criteri della meritocrazia e della
collegialità delle scelte».
Senza polemizzare, ma con un comunicato preciso e secco, il
responsabile provinciale dei Radicali Daniele Liberatori
ieri è intervenuto nel dibattito politico per chiarire le
posizioni del partito di Marco Pannella che nelle ultime
elezioni ha corso con lo Sdi sotto il neonato simbolo della
Rosa nel Pugno.
«Vorrei rassicurare tutti i candidati, gli eletti, e
soprattutto gli elettori della Rosa nel Pugno sul fatto che
le decisioni che saranno prese riguardo alla giunta comunale
e ad altri incarichi saranno improntate a criteri di
trasparenza, collegialità e meritocrazia - ha scritto
Liberatori - un movimento come il nostro, che sta lottando
per la difesa della legalità in primo luogo delle
istituzioni, non può comportarsi in modo diverso. Sono
convinto che tutti gli elettori della Rosa nel Pugno
savonesi concordano in pieno su questo metodo e richiedono
massima trasparenza e senso della legalità in chi li deve
rappresentare. E concorderà, ne sono più che certo, anche il
vertice dello Sdi di Savona».
Ma è proprio allo Sdi che sembra indirizzato il messaggio.
In queste ore convulse di trattative politiche la formazione
di Pannella è rimasta all'ombra dello Sdi nel toto-assessori
e non è detto accetti questo ruolo defilato. Eppure è così:
secondo radio-corsa l'exploit elettorale sarà infatti
premiato con il ruolo di vicesindaco a Paolo Caviglia
(segretario Sdi) e magari un altro assessorato a Marco
Pozzo, sempre Sdi, campionissimo di preferenze personali. E
la "metà" radicale della Rosa nel Pugno?
«Certamente dovremo essere considerati - conclude Daniele
Liberatori - lo chiariremo giovedì (domani, ndr)
nell'incontro col sindaco Federico Berruti. Il problema, sia
chiaro, non è di nomi o di poltrone ma di metodo e di
chiarezza. Il nostro partito è totalmente contrario alla
logica degli accordi politici sottobanco e alle trattative
clandestine. Noi siamo scesi in campo con un'alleanza
politica con i socialisti per portare un'innovazione nelle
logiche della politica, non per adeguarci ai vecchi schemi.
E in questo senso pretendiamo quella trasparenza e quella
meritocrazia di cui accennavo. I nomi che sono stati fatti
finora possono anche andare bene purché sia iniziato un
dibattito chiaro e lineare e siano informati tutti i nostri
elettori. D'altra parte l'ottimo risultato della Rosa nel
Pugno savonese è oggetto di un dibattito anche a Roma e i
nostri referenti romani chiederanno un impegno preciso in
nome della trasparenza e della collegialità delle scelte».
07/06/2006
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