Giugno 2006 LA STAMPA

URBANISTICA REGIONE E PROVINCIA CONTESTANO ANCHE LE PREVISIONI DEL PIANO REGOLATORE DI SAVONA CHE PREVEDE NUOVI PALAZZI ANCHE AL POSTO DEI CANTIERI SOLIMANO
Porto e Comune si contendono Miramare
L’imminente demolizione della stazione delle Funivie, apre il dibattito sulla riqualificazione delle aree
 

[FIRMA]Ermanno Branca
SAVONA
In 25 pagine fitte di osservazioni la Provincia ha messo in discussione una decina di anni di lavoro del Comune per la stesura del Piano regolatore generale. Secondo i tecnici di Palazzo Nervi il documento di pianificazione adottato dal Consiglio comunale ma ancora in attesa di approvazione, sarebbe carente sotto il profilo delle ralazione fondativa soprattutto nella parte ambientale. La Provincia contesta poi la mancanza di un disegno complessivo e al tempo stesso di idee «forti» che facciano da collante al Piano regolatore in cui hanno trovato collocazione una serie di piani particolareggiati e varianti approvati nel corso degli anni. Anche la Regione aveva sollevato dubbi soprattutto sulla zona della Margonara e sul recupero del litorale di Ponente. Alle osservazioni dei tecnici si aggiungono poi le obiezioni di natura politica nate all’interno della nuova coalizione di governo che accogliendo per la prima volta Rifondazione comunista, ha suggerito una serie di adattamenti nazional-popolari. Da più forze politiche è stata ad esempio sollevata l’esigenza di costruire nuovi insediamenti abitativi di edilizia economica popolare o sovvenzionata. Lo stesso sindaco Berruti ha invece presentato un’osservazione quando ancora era vicepresidente della Provincia per la creazione di un’area destinata agli insediamenti produttivi a Legino, soprannominata Cittadella dell’innovazione tecnologica. Insomma, il Piano regolatore è un cantiere aperto a cui i tecnici dell’Urbanistica non osano mettere mano in attesa di ricevere istruzioni dai nuovi «padroni del vapore».
Una delle questioni più dibattute riguarda il litorale di Ponente in cui il Piano regolatore prevede riqualificazione urbanistica con il consueto piatto forte residenziale. E’ questo ad esempio il destino previsto per i cantieri Solimano oggetto, fra l’altro, di un furibondo contenzioso legale. La Regione in questa zona ha chiesto espressamente al Comune di prevedere invece il proseguimento della passeggiata a mare e strutture sportive, ricettive o turistiche in grado di produrre valore aggiunto.
Ma la discussione è aperta anche sul litorale di Ponente, dove sono in discussione il porto della Margonara e la riqualificazione delle aree di Miramare che entro l’anno prossimo saranno lasciate libere dalle Funivie. In entrambi i casi detta legge il Piano regolatore della Port Authority che prevede da un lato la torre di 120 metri di Fuksas e dall’altro i capannoni della cantieristica navale di Wally e Azimut. Il Comune invece nicchia sul porto turistico cercando di tenere insieme i pezzi della coalizione mentre sulla zona di Miramare spera di poter realizzare un mega parcheggio di interscambio. Su questi temi il presidente Rino Canavese non accetta modifiche in corso d’opera: «Esiste un Piano regolatore approvato, che ha percorso un cammino lungo 4 anni. Non è pensabile che il primo che si sveglia al mattino proponga una modifica su temi che sono stati discussi per anni e su cui esistevano accordi precisi con i Comuni oltrechè una visione strategica complessiva».