|
La capacità decisionale (parentesi: delle istituzioni) non è
adeguata a superare le resistenze che ci sono sul territorio
(parentesi: in Val Bormida). Così Giovanni Gambardella,
amministratore delegato di Ferrania, al convegno organizzato
dalla Cisl nell'ex palazzina direzionale dell'Italsider -
oggi sede di Sviluppo Italia - su "Industria: il caso
Savona".
«Entro il 14 giugno - ha spiegato l'ex numero uno di Ilva e
city manager di Trieste - presenteremo al ministero il
progetto di centrale termoelettrica (a carbone, ma chissà,
forse anche a metano) da realizzare sulle aree di Ferrania e
prima della scadenza di metà luglio sarà pronto anche il
piano industriale completo. Noi rispetteremo i tempi fissati
nell'accordo del 18 marzo, ma voi, nel frattempo, cosa avete
fatto?".
Un "voi" abbastanza impersonale, rivolto alla "politica" ma
anche più in generale all'ambiente: «Hanno detto che ero
venuto a Ferrania per fare delle villette, poi per mettere
le mani sui soldi destinati alla formazione - ha aggiunto
Gambardella - . Non offendono me, offendono la loro stessa
intelligenza. Noi siamo stati chiamati per risolvere il
problema di Ferrania, stiamo lavorando per fare delle cose
che possano essere vendute, ma non ci nascondiamo che
abbiamo di fronte due grossi problemi: uno, dobbiamo
superare questo periodo transitorio durante il quale
continuiamo a bruciare ricchezza senza ricavare reddito;
due, occorre che siano accelerate le autorizzazioni perchèè
inutile che noi rispettiamo i tempi se poi tutto si blocca».
Maresa Meneghini, segretario Cisl di Savona, si è detta
preoccupata per quello che ha definito «tentativo di
smontare l'accordo di marzo» ed ha richiamato tutti i
firmatari a rispettare gli impegni, «perchè tutto si regge
se l'intesa resta integra».
Sergio Del Santo
|
|