08 Giugno 2006 LA STAMPA

ECONOMIA I PROGETTI DI POTENZIAMENTO DI VADO E QUELLO PER LA RENDISTRIALIZZAZIONE DELLA FERRANIA SONO AL CENTRO DI UN VIVACE DIBATTITO
IL BUSINESS DELL’ENERGIA
Rifondazione e Verdi contro le centrali
«Chiediamo che gli abitanti di Savona, Vado e Quiliano facciano fronte comune
contro la nuova centrale»
La nuova escalation degli impianti alimentati a carbone
Secca replica dei gruppi regionali alla posizione assunta dall’Unione industriali
 
Il progetto di potenziamento della centrale Tirreno Power è fortemente contestato
SAVONA
Verdi, Rifondazione e A Sinistra per Savona insorgono contro il progetto di rilncio industriale basato sulle centrali a carbone. Come era prevedibile, la chiara presa di posizione del presidente degli Industriali Macciò a sostegno degli impianti energetici, ha provocato l’immediata reazione della componente ambientalista dell’Unione.
L’assessore regionale all’Ambiente Franco Zunino dopo aver «digerito» una serie di pratiche sgradite, sbotta sui nuovi progetti delle centrali termiche: «Mi pare che la provincia di Savona e anche la Liguria abbiano dato fin troppo in questo settore. Savona consuma appena un terzo di quello che produce e anche la Liguria esporta il 60% dell’energia che esce dalle sue centrali. Insomma, non credo che si possa chiedere ai savonesi di farsi carico della produzione di tutto il fabbisogno energetico nazionale. Per quanto riguarda i singoli progetti, è evidente che si tratta di iniziative anacronistiche. Ormai nessuno accetta le centrali termiche a carbone che rappresentano la forma più inquinante possibile, al di là delle tecnologie più o meno sofisticate. Inoltre se le due iniziative sarebbero già poco accettabili prese singolarmente, è addirittura impensabile che vengano realizzate entrambe. Al momento si tratta comunnque di progetti in contrasto con la pianificazione regionale».
Molto critici, inevitabilmente, anche i Verdi: «La Liguria produce oltre il doppio dell'energia necessaria al fabbisogno energetico della regione, compreso quello delle aziende. La centrale di Vado Ligure e la cokeria in Val Bormida producono oltre all'energia elettrica anche polveri sottili e anidride carbonica, le cui emissioni non rispettano le indicazioni del Protocollo di Kyoto come rilevato dal Piano Regionale di Qualità dell'Aria. La Liguria dovrebbe puntare al risparmio energetico, all’eolico e al solare. I Verdi sono assolutamente certi che una quota di industria nel mix economico della provincia di Savona sia assolutamente da salvaguardare e da favorire, purche' rispettoso della salute e dell'ambiente. Proporre entrambe le centrali è irrealizzabile dal punto di vista tecnico, ambientale e politico. Ci sembra invece che la tattica scelta non solo dall'Unione Industriali ma anche dal partito trasversale del carbone sia quella di rilanciare: non volete una centrale in Val Bormida, allora ve ne proponiamo due, nella speranza di farne passare almeno una. In Valbormida i cittadini hanno saputo coalizzarsi contro la centrale, ora chiediamo che anche gli abitanti di Savona, Vado e Quiliano facciano fronte comune».
Infine A Sinistra per Savona, sottolinea le carene strategiche: «Ancora una volta ci candidiamo ad ocupare una posizione di retroguardia nel processo di crescita industriale del Nord-Ovest. Il tutto fotografa la situazione di marginalità e declino della provincia». \
Il tema del rilancio energetico era in campo da anni ma è riesploso con forza subito dopo le elezioni. Da tempo ormai il futuro del recupero produttivo elle aree di Ferrania viene legato al progetto per la realizzazione di una centrale termica. Un progetto che ha uno dei punti deboli nelle difficoltà di approvvigionamento idrico per il raffreddamento degli impianti. Infatti non basterebbe certo l’acqua del Bormida o quella del lago di Osiglia. Negli ultimi mesi sul dibattito già esasperato in Valbormida, si è inserita la proposta di potenziamento della centrale di Vado avviata da Tirreno Power. La proposta è stata formalizzata poco dopo il voto delle Politiche di aprile suscitando imbarazzate reazioni a Vado e Quiliano. Mentre ancora si attende l’entrata in funzione del ciblo combinato a metano, già si parla di un potenziamento a carbone da 460 megawatt. E non è finita. Dietro l’angolo ci sono sempre le navi gasiere e quel progetto respinto anni fa dal sindaco di Vado Peluffo in nome della sostenibilità ambientale. \L’assessore Franco Zunino