TOTOGIUNTA
Tanto
tuonò che piovve. In casa Ds, dopo aver
fatto finta di non temere le critiche
sulla colata di cemento ("Il mio
contributo al rilancio della città",
secondo Ruggeri con il controcanto del
duo Canavese-Pasquale), si sono resi
conto che un segnale di discontinuità
andava pur dato. Come interpretare
diversamente la decisione di lasciare ad
altri (Livio Giraudo della Margherita in
pole) l'assessorato spinoso
dell'Urbanistica.
Con una
"patata bollente" in meno da
gestire il neo sindaco Berruti ora può
dedicarsi con relativa tranquillità al
completamento della sua squadra. Ci
sarà, in un ruolo forte, "Kojak" Di
Tullio, che sta già preparando gli
scatoloni per traslocare dalla sede
della Cgil in via Boito; ci saranno
Nanni Ferro, braccio destro e primo
consigliere di Berruti, e Luca Martino,
uscito vincitore dall'estenuante braccio
di ferro con Franco Aglietto, forse
dirottato alla presidenza del consiglio,
ora impegnato, con i colleghi Romani e
Bertolotto, più Pasquale (toh, chi si
rivede), il notaio Ruegg, il mitico
Panucci senior e altri, nella cordata
che ha salvato il Savona Calcio.
Senza alternative consentite Paolo
Caviglia nel ruolo di vice sindaco; l'ex
reggente Lirosi avrà soddisfazione con
un assessorato di medio calibro; la Rosa
nel Pugno otterrà un altro posto per il
plurivotato Marco Pozzo; Rifondazione
sarà tacitata con un assessorato di
seconda fila per Jorg Costantino;
Pittaluga avrà una poltroncina per Ghigo
Gaspari, che in casa ds dovranno
accettare pur con qualche disagio. La
Margherita cerca sistemazione per
Rosario Tuvè e Casalinuovo. Uno dei due
resterà a bocca asciutta. Niente da fare
per Emilia Minetti, ostetrica
votatissima. In giunta andrà Lucia
Bacciu, forte dell'esperienza della
macchina comunale a Vado Ligure. Altro
assessorato al femminile con il
probabile arrivo di Antonella Spotorno,
promoter teatrale, alla Cultura. Il
resto sono spiccoli.
Per
concludere, resta da registrare
il sussulto di buon senso e il recupero
di un minimo di rispetto per gli
elettori da parte di Forza Italia e del
centrodestra con la (dovuta) scelta di
Pietro Santi per la vice presidenza del
consiglio comunale. Un riconoscimento
(tardivo) per l'esponente e trascinatore
dell'Udc, record assoluto delle
preferenze. Senza di lui il già
sgangherato centrodestra sarebbe sceso
sotto il limite della decenza sul piano
dei consensi elettorali.
IL BRUCO
IL BRUCO
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