Albissola, la guerra di mezzanotte  IL SECOLOXIX
Sulla passeggiata degli Artisti il primo (durissimo) scontro sull'estate dei divieti. «Se ci spegnete la musica, pagherete i danni»
Movida a rischio: resa dei conti tra Comune e locali chiusi in anticipo. Accuse e minacce
 
Albissola Mare «Chiederemo i danni al Barcollo», dicono i Soleluna. «Chiederemo i danni al Comune», dice il Barcollo. «Chiederemo i danni ai due locali», dice il Comune.
Dire che l'incontro di oggi in Comune ad Albissola sarà infuocato è poco. Metaforicamente sarà come a scuola: da una parte il preside (il sindaco Stefano Parodi), dall'altra gli studenti indisciplinati (i titolari della discobeach Soleluna e del pub Barcollo). Cosa ci sia in ballo è noto: la sospensione (chiusura anticipata alle ore 24, in vigore da sabato) che sindaco e assessore al turismo hanno deciso per entrambi i locali dopo una serie di episodi movimentati che hanno caratterizzato quest'inizio d'estate (diverse risse, assembramento di giovani su corso Bigliati, attraversamento selvaggio dell'Aurelia, schiamazzi, sporco in tutto il centro storico).
Una decisione coraggiosa che la giunta Parodi ha preso «precauzionalmente». Una decisione che tanti sindaci valutano a inizio estate quando l'apertura delle discoteche fa riemergere il solito dubbio: favorire la pace di chi vuol dormire o la movida di chi vuol tirare tardi? Sindaci di località come Alassio, Laigueglia, Noli, Finale, Loano, Varazze, non hanno dormito (e non dormono) da anni su questo rebus.
Albissola, però, che in pochi anni ha conquistato le vette della movida grazie a una qualche "manica larga" nei confronti dei locali e dei decibel, ora si è riscoperta più severa. E per questo è scoppiato il dibattito. Anche perché i Soleluna non sono un locale qualsiasi: «C'è gente che parte da Genova per venire da noi - dice il titolare, Alessandro Minetti - e sabato sera, per questo stop assurdo, ho dovuto dare forfait a una festa di giocatori del Treviso che avevano prenotato diversi tavoli e li ho dirottati all'Orizzonte».
Così l'incontro in Comune si preannuncia bollente. «Minacce non ne voglio fare - prosegue Minetti - peròè chiaro che questa chiusura a mezzanotte è assurda e inaccettabile. Se dovesse essere confermata prenderemo i nostri provvedimenti, a partire dalla richiesta danni al Barcollo e al Comune. E magari cose più clamorose». Del tipo: se è così, siamo pronti a traslocare da qualche altra parte.
«I presupposti di questa punizione sono assurdi - conclude il titolare dei Soleluna - riguardano problemi che oggettivamente non si possono addebitare a noi. Caos, sporco e risse non hanno riguardato il nostro locale. Noi abbiamo ben 20 buttafuori che vigilano su ciò che accade all'interno e all'esterno. Non mi pare di aver risparmiato sulla sicurezza e sul controllo. Eventualmente si può decidere tutti insieme di aumentare ancora i controlli. Ma certo non accettiamo che il Comune, di punto in bianco, ci dica di stare chiusi perché c'è troppo caos e la colpa è di altri. Così ha fatto».
Il caos, secondo i Soleluna, è soprattutto del pub che sta di fronte: il Barcollo, dall'altra parte dell'Aurelia, gettonatissimo da una clientela giovane da quando è scattata una nuova gestione. Il Barcollo tira - spiegano in paese - come "aperitivo" del Soleluna, ovvero punto di ritrovo delle comitive che poi vanno a ballare. Comitive che però, per ovvie ragioni di spazio (il pub dentro è"mini") si riversano sulla strada fino a tarda ora e poi attraversano pericolosamente l'Aurelia per andare alla discobeach.
«Cosa possiamo fare se tanti giovani vengono prima da noi? - è la candida domanda dei gestori - più che dire di non far schiamazzi, non possiamo. E se poi attraversano la strada senza usare il sottopassaggio non possiamo certo bloccarli. E comunque chi lo dice che risse e sporcizia siano frutto della nostra clientela? Mica siamo l'unico pub».
Nel dubbio il Comune ha ascoltato i numerosi resoconti delle forze dell'ordine, intervenuti per risse e schiamazzi, e imposto la chiusura sia al Barcollo che al Soleluna.
«Perché un conto è puntare al turismo giovane e alimentare la movida - precisa l'assessore al turismo, Ettore Molino - Un conto sono le risse, il caos e tutto ciò che è successo nel mese di maggio tra questi due locali separati solo dall'Aurelia. La nostra amministrazione credo abbia dimostrato di essere dalla parte del turismo, dei giovani e dei locali che portano divertimento. Tutto si può dire ma non che abbiamo remato contro la movida. Ma il fatto è che in pochi giorni sono successe cose da codice penale e quindi da affrontare con urgenza. Il primo interesse è garantire l'ordine pubblico e la sicurezza del paese. Da qui, dopo attenta valutazione, il provvedimento di chiusura che non è punitivo ma precauzionale. Vedremo cosa si deciderà nell'incontro in Comune, ma certo c'è bisogno di fare un punto tutti insieme e di prendere delle contromisure».
«Che si decida pure qualcosa - conclude Minetti (Soleluna) - però bisogna fare prestissimo perché il danno materiale e soprattutto d'immagine è già enorme. Domani sera (oggi, ndr), per esempio, iniziano le serate latinoamericane e perderle significherebbe altri danni: d'immagine, di credibilità ed economici».



Dario Freccero
05/06/2006