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Albissola Mare «Chiederemo i danni al Barcollo», dicono i
Soleluna. «Chiederemo i danni al Comune», dice il Barcollo.
«Chiederemo i danni ai due locali», dice il Comune.
Dire che l'incontro di oggi in Comune ad Albissola sarà
infuocato è poco. Metaforicamente sarà come a scuola: da una
parte il preside (il sindaco Stefano Parodi), dall'altra gli
studenti indisciplinati (i titolari della discobeach
Soleluna e del pub Barcollo). Cosa ci sia in ballo è noto:
la sospensione (chiusura anticipata alle ore 24, in vigore
da sabato) che sindaco e assessore al turismo hanno deciso
per entrambi i locali dopo una serie di episodi movimentati
che hanno caratterizzato quest'inizio d'estate (diverse
risse, assembramento di giovani su corso Bigliati,
attraversamento selvaggio dell'Aurelia, schiamazzi, sporco
in tutto il centro storico).
Una decisione coraggiosa che la giunta Parodi ha preso
«precauzionalmente». Una decisione che tanti sindaci
valutano a inizio estate quando l'apertura delle discoteche
fa riemergere il solito dubbio: favorire la pace di chi vuol
dormire o la movida di chi vuol tirare tardi? Sindaci di
località come Alassio, Laigueglia, Noli, Finale, Loano,
Varazze, non hanno dormito (e non dormono) da anni su questo
rebus.
Albissola, però, che in pochi anni ha conquistato le vette
della movida grazie a una qualche "manica larga" nei
confronti dei locali e dei decibel, ora si è riscoperta più
severa. E per questo è scoppiato il dibattito. Anche perché
i Soleluna non sono un locale qualsiasi: «C'è gente che
parte da Genova per venire da noi - dice il titolare,
Alessandro Minetti - e sabato sera, per questo stop assurdo,
ho dovuto dare forfait a una festa di giocatori del Treviso
che avevano prenotato diversi tavoli e li ho dirottati
all'Orizzonte».
Così l'incontro in Comune si preannuncia bollente. «Minacce
non ne voglio fare - prosegue Minetti - peròè chiaro che
questa chiusura a mezzanotte è assurda e inaccettabile. Se
dovesse essere confermata prenderemo i nostri provvedimenti,
a partire dalla richiesta danni al Barcollo e al Comune. E
magari cose più clamorose». Del tipo: se è così, siamo
pronti a traslocare da qualche altra parte.
«I presupposti di questa punizione sono assurdi - conclude
il titolare dei Soleluna - riguardano problemi che
oggettivamente non si possono addebitare a noi. Caos, sporco
e risse non hanno riguardato il nostro locale. Noi abbiamo
ben 20 buttafuori che vigilano su ciò che accade all'interno
e all'esterno. Non mi pare di aver risparmiato sulla
sicurezza e sul controllo. Eventualmente si può decidere
tutti insieme di aumentare ancora i controlli. Ma certo non
accettiamo che il Comune, di punto in bianco, ci dica di
stare chiusi perché c'è troppo caos e la colpa è di altri.
Così ha fatto».
Il caos, secondo i Soleluna, è soprattutto del pub che sta
di fronte: il Barcollo, dall'altra parte dell'Aurelia,
gettonatissimo da una clientela giovane da quando è scattata
una nuova gestione. Il Barcollo tira - spiegano in paese -
come "aperitivo" del Soleluna, ovvero punto di ritrovo delle
comitive che poi vanno a ballare. Comitive che però, per
ovvie ragioni di spazio (il pub dentro è"mini") si riversano
sulla strada fino a tarda ora e poi attraversano
pericolosamente l'Aurelia per andare alla discobeach.
«Cosa possiamo fare se tanti giovani vengono prima da noi? -
è la candida domanda dei gestori - più che dire di non far
schiamazzi, non possiamo. E se poi attraversano la strada
senza usare il sottopassaggio non possiamo certo bloccarli.
E comunque chi lo dice che risse e sporcizia siano frutto
della nostra clientela? Mica siamo l'unico pub».
Nel dubbio il Comune ha ascoltato i numerosi resoconti delle
forze dell'ordine, intervenuti per risse e schiamazzi, e
imposto la chiusura sia al Barcollo che al Soleluna.
«Perché un conto è puntare al turismo giovane e alimentare
la movida - precisa l'assessore al turismo, Ettore Molino -
Un conto sono le risse, il caos e tutto ciò che è successo
nel mese di maggio tra questi due locali separati solo dall'Aurelia.
La nostra amministrazione credo abbia dimostrato di essere
dalla parte del turismo, dei giovani e dei locali che
portano divertimento. Tutto si può dire ma non che abbiamo
remato contro la movida. Ma il fatto è che in pochi giorni
sono successe cose da codice penale e quindi da affrontare
con urgenza. Il primo interesse è garantire l'ordine
pubblico e la sicurezza del paese. Da qui, dopo attenta
valutazione, il provvedimento di chiusura che non è punitivo
ma precauzionale. Vedremo cosa si deciderà nell'incontro in
Comune, ma certo c'è bisogno di fare un punto tutti insieme
e di prendere delle contromisure».
«Che si decida pure qualcosa - conclude Minetti (Soleluna) -
però bisogna fare prestissimo perché il danno materiale e
soprattutto d'immagine è già enorme. Domani sera (oggi, ndr),
per esempio, iniziano le serate latinoamericane e perderle
significherebbe altri danni: d'immagine, di credibilità ed
economici».
Dario Freccero
05/06/2006
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