LETTERE  ALLA REDAZIONE
                                    

 

 

                  

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       Considerazioni sul nuovo  consiglio comunale
di Domenico Buscaglia,  un dibattito tra Giovanni Durante, Davide Caviglia, Gabriele Catalano, Riccardo Viaggi; altre considerazioni di  Verdi ed Emilio Barlocco....

Ci hanno dato una bella lezione. 

Ci hanno dato una bella lezione.

Ci hanno dimostrato che sono ancora ben capaci di togliersi dai piedi i loro avversari; gli avversari che non stanno ai giochi, quelli che osano parlare e pensare con la loro testa.

Ma sono davvero questi, noi compresi, i veri avversari della Città?

Noi pensiamo che questa lezione ci sarà utile.  Ci sarà utile, perché siamo davvero convinti di difendere il futuro di Savona. E continueremo a farlo.

Non abbiamo nulla da obiettare sul risultato delle elezioni;  le regole del gioco sono queste.  Semplicemente, abbiamo sbagliato pensando di farcela. 

Prepariamoci allora a giocare meglio la prossima mano, forse assai più presto di quanto molti possano immaginare.

Rincresce davvero per la Città, frutto e testimonianza di tanti secoli di lavoro e di sofferenza dei nostri vecchi.

Le notizie che circolano sulla composizione della Giunta sono sempre più preoccupanti, nonostante le doti e l’evidente impegno di Federico Berruti.

Sembra proprio che le forze della maggioranza vogliano con ostinazione alimentare il vizio disastroso dell’uso degli assessorati e relative prebende come compenso per un cieco sostegno politico (vizio tanto coltivato dal principe e maestro Ruggeri).

Vien da ridere, pensando alla proposta (nel programma di Noi per Savona)  di ridurre la Giunta, di porre al massimo un assessore con ben precise competenze alle spalle di ciascun dirigente.

Figuriamoci, con i nomi che circolano!

Anche la composizione e l’inesperienza del nuovo Consiglio è preoccupante, come già faceva temere il livello della campagna elettorale.

Le assenze di Franco Zunino, di Tortarolo, di Scosceria, di Cuneo, di Cerva, di Briano, di Berio,  consiglieri la cui esperienza  o competenza  riusciva molte volte, sia pure con ispirazioni e misure del tutto diverse, a scuotere la piccola politica, peseranno.

Eppure, la necessità di un Consiglio competente e, soprattutto,  impegnato è più che mai evidente.

Senza una seria attività di indirizzo e controllo da parte del Consiglio, l’Amministrazione, già avvelenata da meschine contese interne e schiacciata da potenti pressioni esterne, navigherà su rotte sempre più arbitrarie e pericolose. 

In questa situazione sarebbe indispensabile un Presidente del Consiglio stimato da tutti, veramente impegnato e capace, che con la sua esperienza ed autorità sapesse supplire alla mancanza di preparazione dei nuovi consiglieri e riuscisse a dare la massima efficacia ai lavori dell’Assemblea.

Sapranno trovarlo, le forze politiche ? Oppure useranno anche questa carica come bassa merce di scambio?

Fin da Gennaio Noi per Savona, nei suoi impegni programmatici, aveva chiesto a tutti i partiti un “accordo tra gentiluomini” che assicurasse ad una carica così importante almeno due terzi dei voti del Consiglio, garantendo in compenso all’opposizione la carica del Vice Presidente.

Oggi Noi per Savona non ha più ruolo per proporre formalmente in Consiglio questa richiesta; ma ritiene che sarebbe interesse di tutti tenerla ancora in attenta considerazione.                                              

   1 Giugno 2006                                                             Domenico  Buscaglia

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                       La vittoria di Federico Berruti, netta e aldilà delle previsioni, credo vada interpretata come un segnale di rinnovamento e cambiamento da parte della città, una grande responsabilità per il nuovo sindaco, che però gode di una forte investitura popolare.

in consiglio comunale troviamo solo tre donne su 40 consiglieri, pari allo 7,5%
una percentuale davvero avvilente...mi pare si tratti di un caso da livello nazionale, visto che si parla di quote rosa e della volontà di favorire l'impegno politico delle donne, a Savona dovrebbe essere seriamente aperto un confronto tra tutte le forze politiche per capire i motivi di una dèbacle delle donne in chiave elettorale...verrebbe da pensare che gli uomini abbiano più potere per esercitare appeal politico e di preferenza individuale..

mi permetto di sollevare il caso dell'Unione, dove troviamo addirittura una sola donna su 26 consiglieri, pari al 3,8%.
questo dato è davvero incredibile, credo si tratti di una percentuale tra le più basse d'Italia, e quindi d'Europa...è un fatto che non esiterei a definire grave e di portata nazionale.

i partiti dell'Unione hanno formalmente candidato le donne, ma hanno sostenuto solo gli uomini...
è vero che il voto è libero e gli elettori avrebbero potuto votare le donne, ma rimane il fatto che i gruppi che contano hanno deciso di promuovere solo gli uomini...tutto lecito, ma adesso qualcuno deve assumersi la responsabilità dell'accaduto.

sempre sulla composizione del consiglio: non sfuggirà a nessuno il fatto che i giovani sono pochissimi, Federico Larosa del PDCI e Alessandro Parino di AN, ai quali dovrebbe andare tutto l'incoraggiamento dei cittadini..

per ultimo, ahimè, come rappresentante dell'ARCI e presidente del CESAVO, devo segnalare l'assenza di persone espressione del mondo del volontariato e dell'associazionismo, ambienti sempre apprezzati e vezzeggiati quando si devono affrontare i problemi sociali della comunità, salvo poi dimenticarli rapidamente quando la politica "conta" e si "conta" davvero...

questi ragionamenti portano ad una riflessione abbastanza logica, quando mancano donne, giovani e mondo sociale nelle istituzioni significa che la politica guarda altrove, il rischio è che presto anche i cittadini, aldilà dell'espressione di voto, finiranno per disinteressarsi definitivamente della politica.
Un augurio: spero che il nuovo Sindaco e i partiti compensino queste lacune nella composizione delle prossima giunta.

Giovanni Durante

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Pochi giovani, poche donne e poco sociale... c'è da dire che nel futuro consiglio comunale non ci sarà da divertirsi.
Ma al di là delle battute temo che l'analisi di giovanni sia corretta ed ampiamente condivisibile.
Mi limito a segnalare almeno tre temi che questi risultati sollevano:
 
1) la 'sclerosi' che affligge i partiti a Savona
2) la capacità e soprattutto la volontà del mondo del terzo settore di darsi una rappresentanza autorevole
3) la capacità e soprattutto la volontà della politica a instaurare rapporti corretti, produttivi e non strumentali con il terzo settore, l'associazionismo ed il volontariato.
 
Ritengo anch'io che la composizione della giunta debba avvenire sulla base di criteri di competenza; ma penso anche che la formazione della giunta rappresenterà il primo vero test politico per il nuovo Sindaco e darà indicazioni su quanto rinnovamento del sistema politico locale potrà partire dal comune.
 
ciao
Davide Caviglia

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Penso che quando Giovanni afferma che "ahimè, come rappresentante dell'ARCI e presidente del CESAVO, devo segnalare l'assenza di persone espressione del mondo del volontariato e dell'associazionismo, ambienti sempre apprezzati e vezzeggiati quando si devono affrontare i problemi sociali della comunità, salvo poi dimenticarli rapidamente quando la politica "conta" e si "conta" davvero... " si dà, simpaticamente, la zappa sui piedi.

Non volermene caro Giovanni, ma se l'Arci o il Cesavo o entrambi avessero sostenuto in modo più attivo alcune nostre candidature, forse qualcuno di noi sarebbe in Consiglio.

I miei quasi 100 voti me li sono guadagnati da solo, l'Arci non mi ha "girato" manco un voto.

La richiesta finale che fai a Berruti di "compensazione" in giunta, per chi vale?

Chi di noi "trombati" dovrebbe essere inserito come assessore?

Io, da buon interista, non accetto la regola della compensazione, non sono mica juventino: se mi fischiano contro un rigore inesistente, non ne pretendo anch'io uno a mio favore, a meno che non sia netto!

Spero proprio che Federico scelga la nuova giunta in base ad altri criteri, tralasciando la "compensazione" e privilegiando la competenza.

Un fraterno abbraccio a tutti.

Gabriele Catalano

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Concordo sull'auspicio che Berruti per quanto attiene la giunta tenga in considerazione la competenza .

Un pò meno sul fatto che il Cesavo avrebbe dovuto sostenere qualche candidato (non mi sembra proprio il suo ruolo) e se non lo ha fatto è certamente apprezzabile.

per quanto attiene alle altre affermazioni non si può che essere d'accordo.

Non mi pare però che si possa dire che questi risultati rappresentino una sorpresa :

le donne candidate erano percentualmente un pò più numerose (per la verità non mi pare di molto) e anche di giovani che non fossero riempitivo per le liste non mi pare che ne emergessero molti precedentemente.

La sottolineatura di Durante su questi due temi mi pare quindi corretta anche se il risultato era assolutamente nelle attese e se è un pò paradossale che sia un uomo ad evidenziarlo.

diverso mi pare invece il discorso sulla "rappresentanza" del sociale. In questo caso forse si è riusciti nel difficile compito di fare qualche passo indietro e questo ci deve sicuramente far porre delle domande ai partiti ma forse deve prima interrogare anche noi.

Non credo che sia un problema di associazioni che devono sostenere determinati candidati, questo può anche essere ma non mi sembra il problema centrale . Credo sia invece da ragionare sulla "polverizzazione" del terzo settore e sulla sua capacità di essere davvero trasversale rispetto alle varie tematiche che la politica deve affrontare E' un tema interessante che spero possiamo riprendere anche come forum del terzo settore e/o in generale.

Per quanto riguarda la composizione della giunta , vedremo!

ciao a tutti

Riccardo Viaggi

P.S. collegandomi all'ironia di Catalano, che non conosco, capisco che il tema calcistico sia di grande interesse ed attualità ma non bisogna essere necessariamente interisti per essere trombati anche se qualche interista a volte fa comprendere perchè il suo risultato sia inevitabilmente quello.

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Verdi Savona

 La vittoria del centrosinistra sia in campo nazionale che a Savona ha  confermato la bontà delle proposte programmatiche dell' Unione e la  convinta scelta di campo dei Verdi, che sono parte importante della  coalizione.  E' un dato positivo il risultato politico nazionale mentre a livello  locale il candidato sindaco dell' Unione "sbaraglia il campo" con percentuali di grande significato. A livello savonese non è purtroppo ancora una volta corrisposto il  successo dei Verdi, che restano fuori dal consiglio comunale. I Verdi, pur aumentando in percentuale i propri voti,dal 1,3 al 1,8  non riescono a raggiungere sia i risultati elettorali delle elezioni  regionali che quelli delle recenti politiche in un quadro  complessivamente poco positivo per la sinistra radicale e con una  presenza di liste civiche, che hanno certamente contribuito allo  scarso successo della lista. I Verdi di Savona ringraziano tutti gli elettori che hanno dato  fiducia alla lista profondamente rinnovata nel quadro di un cambiamento complessivo del gruppo dirigente. I Verdi di Savona confermano ai propri elettori e a tutti i cittadini  il proprio impegno nell' Unione e l' attenzione manifestata fino ad  oggi ai problemi dell' ambiente, della pace e dell' affermazione dei  diritti dei cittadini, cominciando da quello al lavoro e invitano  tutte le forze democratiche ad un concreto impegno a difesa della  Costituzione repubblicana , nata dalla Resistenza, a cominciare dal  referendum del prossimo 25 e 26 giugno 2006

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COMUNICATO 12/2006 di FORZA ITALIA 

La Casa delle Libertà iniziò circa un anno fa a lavorare - per la prima volta in modo coeso e collegiale - per le elezioni Comunali di Savona, ben sapendo che la “battaglia” contro le sinistre sarebbe stata molto dura e la vittoria difficilmente raggiungibile.

Nessuno riteneva –sia all’interno sia all’esterno della coalizione (salvo rarissime eccezioni) - che un risultato diverso fosse possibile.

L’esito non ha certo premiato il lavoro, svolto comunque con serietà e dedizione da tutti.

Questo è stato dovuto a varie ragioni, di natura esterna ed interna alla coalizione, che dovranno essere analizzate con attenzione e calma nei prossimi giorni.

E’ necessario rifuggire da spiegazioni banali e di comodo, come da slogan interessati ed autolesionisti.

Rispetto alle elezioni politiche di aprile, all’interno della coalizione si sono registrate oscillazioni, in parte dovute alla presenza della lista civica del Candidato Sindaco ed alla confluenza del “Gruppo Biasotti” nella lista dell’UDC.

Il dato relativo alla sola Forza Italia è fortemente negativo, ma va certamente spiegato anche alla luce di queste considerazioni e non deve dare adito alle speculazioni di chi sfrutta ogni occasione per denigrare il Partito.

Complessivamente si può affermare che la coalizione ha perso i voti di chi non è andato a votare alle amministrative, mentre aveva votato alle politiche. Difficile valutare l’entità del drenaggio di voti verso sinistra, dovuto alla Lista Gente di Liguria di G.B. Pittaluga.

In particolare si vede che, a fronte di una minore affluenza complessiva in Città, pari a oltre il 15% rispetto alle politiche di aprile, si registra una diminuzione dei voti riconducibili al Centro-Sinistra non superiore al 6,2%.

Si tratta di un dato fisiologico, non nuovo, che ha sempre penalizzato il Centro-Destra alle amministrative (e non soltanto a Savona), in misura più o meno vistosa.

Questa volta il fenomeno si è verificato certamente in modo molto pesante, segno che l’offerta complessiva del Centro-Destra per il Comune di Savona, o non è stata abbastanza convincente, o non ha saputo raggiungere un sufficiente  numero di elettori, i quali non sono andati a votare.

Questo dovrà servire di lezione e di ulteriore stimolo per il futuro.

Il dato di Savona, dove comunque i risultati personali di molti candidati dimostrano la bontà delle liste proposte, è fortemente compensato da quello - molto positivo - a livello provinciale, dove un ulteriore lavoro politico attivo ed attento potrà portare, fra tre anni, il Centro-Destra ad una rivincita, ora più che possibile. 

Savona, 30 maggio 2006.                                                         Il responsabile della comunicazione.

                                                                                                             (Emilio Barlocco)