08 Maggio 2006
LA STAMPA
LA DIFESA DEPOSITERA’ NEI
PROSSIMI GIORNI IL RICORSO AL TRIBUNALE DELLA LIBERTA’ |
Il momento dell’arresto del
sindaco di Taggia, Lorenzo Barla[FIRMA]Giulio Gavino TAGGIA Quella che si apre oggi è una settimana decisiva per la difesa del sindaco Lorenzo Barla, dell’imprenditore Giuseppe Bianchi e dell’ex assessore regionale Piero Gilardino, i primi due finiti in carcere e il terzo agli arresti domiciliari, per le accuse di corruzione mosse dalla procura di Sanremo. Dopo il blitz di mercoledì mattina e gli interrogatori di garanzia che hanno visto i tre avvalersi della facoltà di non rispondere, gli avvocati difensori Bruno Di Giovani e Alessandro Moroni hanno quale obiettivo primario il ricorso al Tribunale del Riesame. In sintesi il confronto tra accusa i legali e il pm Marco Zocco sarà sui gravi indizi di colpevolezza e sulle esigenze cautelari che hanno portato ai provvedimenti del giudice per le indagini preliminari Anna Bonsignorio. Il ricorso potrebbe essere depositato entro metà settimana, forse in tempi diversi per i tre arrestati, e l’udienza potrebbe essere fissata per i primi giorni della prossima settimana. Per Bianchi e Barla si tratta di un giudizio importante per la carcerazione preventiva alla quale sono sottoposti che potrebbe raggiungere una durata massima di sei mesi. Le determinazioni del giudice, in merito agli arresti, sono state chiare. Per Barla le esigenze cautelari sono legate «ad una condotta complessiva che denota la totale “svendita” della funzione pubblica di sindaco, caratterizzata da ripetute violazioni dei doveri d’ufficio per finalità di profitto personale». In questo senso non è escluso che le eventuali dimissioni del primo cittadino potrebbero giocare un ruolo su un’attenuazione della misura cautelare. Per Bianchi è stata invece sottolineata «l’esistenza di una vera e propria prassi illecita nell’attività imprenditoriale, caratterizzata dal ricorso sistematico alla tangente come mezzo ordinario per comprare i favori di pubblici amministratori e funzionari in grado di influire positivamente sull’attività delle sue imprese». Sempre in settimana si potrebbe sapere qualcosa di più in merito alla posizione dell’ex assessore Vittorio Adolfo, neo parlamentare dell’Udc. Per Adolfo, accusato di corruzione per aver ricevuto mazzette da Bianchi per «pilotare» gli appalti post-alluvione, la procura aveva chiesto la misura cautelare ma vista la sua posizione di parlamentare il gip ha inoltrato richiesta di autorizzazione a procedere alla Camera. |