12 Maggio 2006 LA STAMPA

La sfida
 

[FIRMA]Marina Beltrame
Augusto Rembado
Questo, in sintesi, il resoconto della serata, con le domande poste dalla «Stampa» e le risposte dei due candidati.
Perché vi siete candidati?
Garassini: «Quando mi è stata proposta la candidatura ho pensato ad uno scherzo. Prima di rispondere, ho preso una settimana di tempo. Mi hanno spinto ad accettare l'entusiamo e la voglia di fare politica delle tante persone che mi sostengono. Ho detto sì perché credo che nella vita di ciascuno debba esserci un momento dedicato alla cosa pubblica. Penso che Loano abbia bisogno di voltar pagina, di innovazione e di cambiamento».
Vaccarezza: «La mia candidatura è conseguente alla scelta fatta cinque anni fa, quando decisi di candidarmi a sindaco. Ora desidero completare il lavoro. Nei prossimi cinque anni Loano volterà pagina perché entrerà nel futuro: il nuovo Puc disegnerà la Loano che sarà, e la Loano che sarà deve essere quella che è sempre stata, con una continuità amministrativa e politica. Una svolta a sinistra sarebbe deleteria».
Qual è la composizione politica delle vostre liste?
Vaccarezza: «Dieci candidati sono iscritti a partiti del centro destra, gli altri dieci provengono dalla cosiddetta ''società civile''. E' un mix di persone che hanno esperienze amministrative e di altre che portano istanze, sentimenti e modi di vedere nuovi. Prima dell'accettazione delle candidature, tutti e venti hanno firmato un documento che li impegnava al voto per il centro destra alle elezioni politiche. Gli indipendenti sono tutti indipendenti d'area: di centro sinistra da noi non ce n'è nemmeno uno».
Garassini: «Nella nostra lista civica c'è una parte politica forte, composta da persone che si identificano nell'area dell'Unione, e ce ne sono altre che sono espressione della società civile. Molti di loro si sono presentati perché sentono il desiderio di cambiare. Sono espressione del mondo economico e del volontariato, che hanno dato moltissimo a Loano. Per la parte politica abbiamo amministratori competenti, un assessore provinciale e un consigliere regionale e altri che sono stati assessori in Comune. Non ho chiesto un curriculum delle loro esperienze politiche, ho preferito valutare le loro qualità personali».
Come giudicate gli ultimi cinque anni di governo a Loano?
Garassini: «Trovo che la giunta Vaccarezza non sia stata capace, peraltro in continuità con la giunta Cenere, di gestire la trasformazione del territorio e di incidere fortemente sulle scelte imprenditoriali dei privati. Non sono stati capaci di governare le spinte speculative che ci sono state in questi anni e che oggi vediamo in gran parte realizzate. La principale censura è quindi sullo sfruttamento e sul saccheggio del territorio. Si è edificato dappertutto. Sono spuntati palazzi all'interno delle mura cinquecentesche. Invece di trasferire i volumi esistenti in altre zone si è lasciato edificare all'interno del centro storico. Si è costruito tantissimo e non per i loanesi. Non condivido neppure il metodo: questa giunta è stata lontana dalla cittadinanza».
Vaccarezza: «E' difficile giudicarsi. Questi ultimi cinque anni di amministrazione non possono essere disgiunti da quelli che li hanno preceduti. Nell'88 l'amministrazione diede un incarico per realizzare il Piano regolatore, che passò in eredità all'amministrazione successiva, che poi lo modificò senza stravolgerne le linee guida. Due le priorità: il recupero dei volumi non utilizzati, che furono recuperati con prescrizioni del '98 che non sono mai state modificate, e la volontà di dare a tutti la possibilità di ampliare la propria casa rispetto alle esigenze della famiglia. Cosa avvenuta, perché i loanesi che hanno usufruito di quest'opportunità sono stati, dal 2001 ad oggi, 3500. Prima si costruiva un po' meno, ma non tanto, e magari, a ritirare poco meno degli stessi metri cubi, erano solo in 35. Successivamente sono intervenuti la legge sui sottotetti e i condoni. La Loano che disegnate nel vostro programma non esiste: avete scritto che è una città in stato di decadimento, che non ha attrattiva commerciale. Non è vero. I denari dell'edilizia sono stati spesi in interventi pubblici. Non è stato fatto tutto, ovviamente, ma intendiamo proseguire la strada intrapresa».
Cosa dovrebbe fare Loano per utilizzare, anche ad uso pubblico, il Palarock?
Garassini: «Noi qualche idea sul Palarock ce l'abbiamo: naturalmente bisognerà parlarne con il proprietario, visto che si tratta di una struttura privata. Abbiamo presentato nel programma un'iniziativa innovativa, che abbiamo chiamato ''filiera orizzontale''. Il Palarock potrebbe diventare uno dei contenitori da utilizzare per lanciare quest'iniziativa. Per dare impulso e attrattiva a Loano, facendolo diventare un paese in cui persone interessate a specifici prodotti di nicchia, come i fumetti o l'antiquariato marinaro, dovremmo trovare dei luoghi in cui concentrare questi prodotti e il Palarock potrebbe essere uno di questi».
Vaccarezza: «Al Palarock il commerciale noi non ce lo portiamo di sicuro. Non siamo disponibili allo spostamento o all'ampliamento di alcuna forma di grande distribuzione nella nostra città. E lo abbiamo scritto. Il Palarock è l'unica vera schifezza che è stata approvata a Loano prima che io diventassi consigliere comunale. Non credo si possa dire a chi l'ha costruita di metterci dei fumetti. Dobbiamo farci carico del problema, ma dobbiamo farlo rispetto alle iniziative del privato. Sono convinto che, se dovessimo perdere, al Palarock ci andrebbe la Coop».
Quale futuro per il Kursaal?
Vaccarezza: «Il Kursaal è di proprietà del demanio. Diventerà sdemanializzabile quando sarà costruita, nel nuovo porto, la sede della Capitaneria. A quel punto sarà completamente del Comune. Abbiamo investito circa 600 mila euro per trasferirvi la biblioteca. Stiamo preparando un secondo lotto che riguarderà il salone centrale, destinato a diventare una sala polifunzionale. Il Kursaal continuerà ad essere il cuore della cultura loanese, con la sede delle principali attività, il museo della marineria e, se troveremo spazio, il museo della ''Battaglia di Loano''».
Garassini: «Mi fa piacere sapere che il Kursaal è ancora proprietà del demanio, che in questa struttura sono stati investiti 600 mila euro e che resterà proprietà del demanio fino a quando non saranno costruiti i nuovi uffici della Capitaneria. Perché non incidere allora sul soggetto attuatore del porto per costruire presto la sede della Capitaneria, sdemanializzare il Kursaal e poi fare quel che si pensa di fare? Io, comunque, non ci metterei la biblioteca. Il Kursaal deve tornare ad essere un luogo come era negli anni '50: un posto di divertimento in riva al mare, di grande attrattiva per i loanesi e per i turisti, un garden, una struttura a destinazione ludica».
Quali sono i vostri programmi per le periferie?
Garassini: «Tra le varie critiche che si possono fare alla giunta Vaccarezza c'è quella di aver prestato attenzione al centro ma di aver quasi completamente dimenticato le periferie. E' una cosa sotto gli occhi di tutti: sono state completamente trascurate e più ci si allontana dal fronte mare peggio è. Non esistono piste ciclabili, le strade sono sempre le stesse, non sono state incrementate le zone verdi e quelle esistenti sono mal tenute. Noi vorremmo, invece, prestare particolare attenzione alle periferie, perché è qui che vivono la maggior parte dei loanesi: bisogna dare qualità alla loro vita e, purtroppo, quest'amministrazione se ne è dimenticata».
Vaccarezza: «Il termine periferie è brutto. Parliamo di ''sopra Aurelia''. Partiamo dall'alto, dalla frazione Verzi, che, colpevolmente, da parte di tutti e anche dell'amministrazione di cui faccio parte, non è stata oggetto di grandi investimenti. Scendendo, però, non c'è zona dove non siamo intervenuti: il marciapiede in via Silvio Amico, il parcheggio dietro al campo di calcio, il campo solare in via Magenta, i circa 10 mila punti luce installati quasi tutti in periferia. La bretella dei Meceti sarà realizzata quest'anno: per quest'opera abbiamo investito un milione di euro».
Quali sono i vostri programmi per incrementare la qualità del turismo, per attirare ospiti con maggiori capacità di spesa?
Garassini: «Il problema del turismo è grande. Tutti noi quando andiamo in vacanza al mare cerchiamo tre cose: acqua pulita, spiagge fruibili e buona ospitalità. Loano non ha questi requisiti: il mare è tendenzialmente sporco, le spiagge, per quanto siano ben tenute dai gestori, hanno una sabbia di cattiva qualità, gli alberghi sono stati trasformati. Il turista ''danaroso'' non trova quel che cerca e quindi non viene a Loano».
Vaccarezza: «Credo che viviamo in due mondi diversi. Chi non ha notato un cambiamento nella nostra offerta turistica probabilmente non ha memoria. In questo Comune è stata fatta una cosa unica in Italia: gli imprenditori del comparto mare hanno investito tutti, dal primo all'ultimo, nelle loro attività. E' vero che c'è una crisi a livello nazionale di cui anche Loano risente, ma se non avete notato un incremento della qualità vi sbagliate. Noi siamo quelli che rispetto agli altri ''tengono''».
Il polo scolastico non è stato fatto.
Vaccarezza: «Mi sono confrontato con coloro che lavorano nella scuola. Guardando la situazione fatiscente delle nostre scuole ho deciso di intervenire. Per anni siamo rimasti a cavallo tra la riflessione sul polo scolastico e gli interventi di ristrutturazione. Alla fine ho deciso di intervenire sulle scuole mettendole a norma e migliorandole. Questo non comporta che all'interno del plesso di corso Europa non si potrà mai fare nulla, ma comporta che oggi i nostri figli vanno a scuola in posti sicuri. Ad oggi, credo che il mondo della scuola non ci chieda il polo scolastico. Personalmente ritengo che su questo argomento valga la pena di riflettere ancora».
Garassini: «Noi, invece, siamo favorevoli alla realizzazione del polo scolastico: è necessario che i nostri figli abbiano una scuola moderna, con ampi spazi a disposizione, una scuola ''verde''. Le scuole saranno anche state messe a norma, e questo lo prevede la legge e non lo si può far passare come un favore, ma ci sono ancora dei problemi. Il polo scolastico va fatto dando spazio ai bambini con laboratori, spazi verdi e parchi usufruibili anche dalla collettività».
Quali vostri sono i vostri programmi per le fasce deboli della popolazione:
Garassini: «Il tema del sociale va visto non solo nell'ottica delle categorie deboli. Il sociale riguarda tutti. Abbiamo messo al centro del nostro programma l'uomo e vorremmo che a Loano tutti fossero trattati nello stesso modo e che tutti potessero avere gli stessi diritti. Proponiamo che il Comune si faccia carico delle problematiche della collettività e ne conosca le esigenze. Non devono essere i cittadini a doversi attivare per risolvere i problemi: è il Comune che deve andare loro incontro. Vorremmo creare uno sportello del sociale che dia risposte a tutti».
Vaccarezza: «Se andate a ''Loano salute'' trovate già attuato il vostro programma. C'è lo sportello ''Informa famiglie'' che dà tutte queste informazioni. I servizi sociali di Loano da sempre sono di alto livello e di grande attenzione. Siamo stati il primo Comune che ha sperimentato l'assegno servizi, abbiamo servizi di consulenza legale, di assistenza psicologica, di aiuto ai genitori»