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Il programma di Federico Berruti Sindaco di Savona
 

Scegli il futuro:Savona città delle idee, del lavoro, della solidarietà, dei quartieri.
INDICE

1. La crescita del sistema portuale. Savona city dello shipping e della logistica.
2. Innovazione e ricerca per un nuovo sviluppo industriale. Savona impara da Nizza.
3. L’arricchimento dell’offerta turistica e l’industria del tempo libero. Savona un pò Genova ed un pò Alassio.
4. Le Politiche per il commercio. Il rilancio della rete dei consumi nei quartieri.
5. Le politiche per la mobilità. Una città che si muove al passo coi tempi.
6. Le politiche urbanistiche. La Savona del futuro nasce dalla concertazione.
7. La pulizia e l’arredo urbano  della città  per una Savona bella da vivere.
8. Le politiche per lo sport.  Investire nel patrimonio associativo.
9. Le politiche ambientali. la gestione del ciclo dei rifiuti e l’utilizzo sostenibile delle risorse.
10. Le politiche sociali e i servizi al cittadino. Savona città equa e solidale.
11. Le politiche per la casa: pianificare la tutela sociale per la collettività.
12. Le politiche culturali come risorsa per l’ identità della città.
13. La città dei quartieri. Decentrare per amministrare vicino ai cittadini.
14. Partecipazione e cittadinanza attiva. Comunicare e coinvolgere i corpi intermedi della società.

 

Scegli il futuro:  la città della concertazione

Questo programma disegna la Savona dei prossimi 10 anni, un progetto di sviluppo per la collettività che coinvolge tutte le componenti della società civile savonese.
Attraverso una amministrazione decentrata sempre più vicina ai cittadini nei quartieri e nelle circoscrizioni, si intendono portare avanti scelte condivise sui valori fondanti e sui nodi concreti da risolvere, guardando al futuro:  migliorare la qualità della vita di tutti; far crescere un’economia sostenibile della città che generi nuove opportunità occupazionali  attraverso ricerca e innovazione, valorizzando la  storica vocazione di città portuale; dare sicurezze e garanzie sociali a tutti i cittadini, sui temi della difesa del lavoro contro ogni forma di precariato, sulle politiche per l’infanzia, le pari opportunità per la donna, la valorizzazione dei giovani, l’attenzione per la terza età, l’integrazione multiculturale, la sicurezza e la garanzia dei diritti di tutti; promuovere il territorio, nelle sue eccellenze ambientali, storiche e culturali caratterizzando l’immagine rinnovata della città; sviluppare infrastrutture e una logistica in grado di razionalizzare viabilità urbana e trasporti; portare avanti scelte urbanistiche indirizzate ad una città sempre più accessibile,  funzionale, bella e protagonista nel nuovo scenario internazionale.
Questo programma intende dare spazio alle idee e alle migliori energie della città, dall’associazionismo e il volontariato del terzo settore al mondo della scuola, dalla cultura alla ricerca universitaria, dall’imprenditoria all’artigianato, sostenendo con un impegno forte le grandi potenzialità strategiche nei settori del turismo e del commercio visto come parte integrante del tessuto connettivo nei quartieri.
Savona deve essere città delle idee, città del lavoro, della solidarietà e dei quartieri; Savona città viva e multiculturale con una sua identità di valori in grado di confermarsi una scelta di vita attraente per tutti i suoi cittadini e quelli che lo diventeranno in futuro.

 

1. La crescita del  sistema portuale.
Savona city dello shipping e della logistica


Savona ha una posizione strategica sul Mediterraneo, che le ha affidato storicamente una forte vocazione portuale. La città deve proseguire in una politica di supporto e potenziamento delle attività portuali, vero e proprio motore economico per il territorio. 
Lo sviluppo dei traffici marittimi genera infatti l’opportunità di insediamento di un insieme di attività di logistica nell’intero comprensorio savonese e nel suo entroterra. Savona può diventare una vera capitale portuale e in città si può sviluppare, più di quanto già avvenga oggi, la city dello shipping e della logistica, ospitando le direzioni delle aziende, i  servizi finanziari, assicurativi, professionali e un sistema della formazione, sia professionale che avanzata, legata al mondo dei trasporti marittimi. 
Per migliorare il rapporto tra la città ed il suo porto bisogna affrontare i nodi del trasporto a terra delle merci in arrivo e in partenza. La strada maestra è quella di puntare sul trasporto su ferro, con il rafforzamento del sistema portuale di logistica ferroviaria e funiviaria.
Sul piano della viabilità, preso atto dei progetti approvati e della infrastrutture in itinere, l’obiettivo è quello di scaricare la viabilità costiera (in particolare su C.so Mazzini) dal traffico di attraversamento, e di  migliorare il sistema viario di ponente (con l’ipotesi del raccordo diretto dal porto verso il Letimbro) in modo da allontanare il traffico portuale dalle aree di insediamento abitativo e consentire una funzionale interazione delle fondamentali attività portuali nel contesto urbanistico della città.


2. Innovazione e ricerca per un nuovo sviluppo industriale.
Savona impara da Nizza

Non vi è vero sviluppo di lungo termine senza un forte sistema industriale.
A Savona, e nel suo sistema territoriale, è necessario favorire un nuovo sviluppo industriale basato sull’innovazione e su alcune specificità del territorio. Questo non solo non è incompatibile con lo sviluppo turistico, ma anzi è ad esso complementare: Nizza, capitale della Costa Azzurra, sede del polo tecnologico-industriale di Sophie Anthipolis, è un esempio ambizioso, certo di diversa dimensione e quindi non replicabile nella stessa scala, al quale guardare.
Il primo obiettivo è di assicurare la disponibilità sul territorio di ricercatori, tecnici ed operatori qualificati. 
La priorità è il potenziamento del polo universitario di Savona, in particolare nei settori tecnologici più avanzati. Su questo fronte è necessario che il Comune, insieme a S.P.E.S. S.c.p.A., apra un tavolo di confronto permanente con l’Università di Genova sul tema del decentramento. Il Campus di Savona ha un bisogno vitale di fare un salto di qualità, ed è necessario per questo avere più autonomia e poter insediare a Savona corsi di laurea di eccellenza, unici, strategicamente mirati allo sviluppo locale.
Il secondo obiettivo è quello di rendere disponibili aree idonee per insediamenti industriali tecnologicamente avanzati, completi dei servizi e supporti necessari.  Per questo le priorità sono due: attuare il progetto della Cittadella dell’Innovazione, proposta da SPES ed IPS, proprio contigua al campus, e promuovere in collaborazione con Sviluppo Italia Liguria, IPS e Provincia di Savona un effettivo sviluppo dell’incubatore già realizzato in zona portuale.
Il terzo obiettivo è quello di stimolare l’offerta di capitale finanziario, che deve essere ritagliata sulle esigenze specifiche delle imprese innovative, e sulle caratteristiche di rischio e rendimento degli investimenti in ricerca e sviluppo. Il quarto obiettivo è quello di favorire lo sviluppo di un distretto della cantieristica navale. Oggi sono insediate a Savona alcune imprese di eccellenza mondiale: questo deve essere il punto di partenza per un grande progetto di sviluppo, quello di un distretto di eccellenza delle attività di assemblaggio, design, varo, prove tecniche, collaudo, e delle attività di servizio degli yacht più belli del mondo, moderna e ipertecnologica espressione della creatività italiana. Si tratta di un’opportunità straordinaria, che può condurre a moltiplicare la dimensione delle attività oggi presenti, e che può collegarsi ad un piano di insediamenti in Val Bormida delle fasi e delle lavorazioni che è più economico svolgere lontano dalla costa e ad un programma di sviluppo di un indotto di servizi e di produzioni artigianali di qualità, in modo da realizzare le economie di rete proprie dei distretti industriali.
Il quinto obiettivo è quello di aiutare le piccole imprese artigiane a collegarsi ai processi di sviluppo delle imprese maggiori, a specializzarsi, a migliorare la propria qualità per poter stare al passo con il mercato globale.

3. L’arricchimento dell’offerta turistica e l’industria del tempo libero. Savona un pò Genova ed un pò Alassio

Savona è il capoluogo della Provincia più turistica di una regione turistica, e negli ultimi anni sta a poco a poco scoprendo una propria vocazione questo campo.
Savona non ha l’Acquario o il Palazzo Ducale come Genova, e non è Alassio. Tuttavia può offrire un mix di motivazioni turistiche che combinano risorse già esistenti ma ancora da valorizzare: da un lato quelle del turismo dell’arte, della cultura, della vecchia darsena – splendida area portuale storica che guarda al modello di Genova – e dall’altro quelle del mare, del vento, della spiaggia negli estesi arenili presenti (Prolungamento, Fornaci, Natarella,  Zinola) - il modello Alassio. Si tratta di un mix ancora in gran parte potenziale, sul quale lavorare perché rappresenta una grande opportunità per la città ma anche per tutta la provincia turistica, perché se Savona saprà offrirsi e rendersi più attraente sarà più facile fare turismo di qualità anche per i comuni della riviera.
Il primo obiettivo è organizzare, valorizzare e promuovere quello che abbiamo.
Lo sviluppo del turismo e del tempo libero deve giovarsi di tutte le diverse potenzialità, non limitandosi alla sola darsena, ma utilizzando e valorizzando le potenzialità degli spazi storici e culturali del centro urbano, che devono essere puliti, ben gestiti, bene organizzati, e arricchiti di manifestazioni ed eventi di richiamo. In questo disegno è certamente centrale la valorizzazione e l’animazione del Priamar, come contenitore in uno scenario architettonico e ambientale unico affacciato sul mare. Bisogna esplorare anche il potenziale dell’entroterra, sia a levante che a ponente, con la creazione di un sistema di sentieri, percorsi ed aree attrezzate, per lo sviluppo del turismo rurale, del trekking e del biking, ma anche per la riscoperta dei valori delle eccellenze agroalimentari ed enogastronomiche, parte integrante della cultura del territorio. In tale prospettiva va considerata la possibilità di creare una riserva naturale su parte dell’entroterra, anche integrata con progetti pilota volti al recupero e rivitalizzazione dell’agricoltura locale, con l’inserimento di forme di agriturismo specificatamente associate ai valori storici del nostro entroterra.  Un tale progetto ha necessariamente nel Santuario la sua “capitale”, integrandosi anche con una valorizzazione del patrimonio storico, culturale e religioso della basilica di N.S. di Misericordia e delle altre testimonianze che vi si trovano e che caratterizzano splendidamente tutta la Valle del Letimbro.
Con questa logica bisogna capire come sfruttare le opportunità che può offrire il traffico crocieristico, sia in termini di consumo diretto che come vetrina per Savona nel mondo.
Un secondo obiettivo è quello di individuare una o più specializzazioni di nicchia, che rendano a poco a poco riconoscibile Savona con una sua identità specifica. Un’ipotesi è quella legata ai bambini,  oggi  trainante in termini prima di tutto culturali ma anche di mercato, e che potrebbe essere di grande utilità per il sistema turistico del comprensorio. Un’altra ipotesi è quella di un distretto degli sport acquatici, del mare e del vento. Lo sport è certamente una motivazione forte, e potrebbe integrarsi bene nella nostra città. Si tratta di valutare quali energie si possano attivare, mettendo al centro della strategia la Rari Nantes, che potrebbe accrescere il proprio ruolo di eccellenza sportiva come simbolo di Savona in Italia e nel mondo.

4. Le Politiche per il commercio e il rilancio della rete dei consumi nei quartieri.

Il sistema del commercio è fondamentale sia perché realizza un effetto di moltiplicatore della ricchezza, garantendo una parte significativa dell’occupazione savonese, sia perché la rete del commercio al dettaglio è un tassello fondamentale della qualità della vita nei quartieri della città, rappresentandone il collante storico di un tessuto sociale da sostenere.
Un primo obiettivo è quello di giungere ad un assetto equilibrato e stabile del sistema. E’ prioritario, in questo contesto, porre la concertazione come punto centrale nei rapporti tra l’amministrazione comunale, le organizzazioni di categoria ed i cittadini.
Un secondo obiettivo è sfruttare la tendenza del mercato verso attività congiunte consumo/divertimento, individuando le opportunità che possono dischiudersi nella nostra città su questo terreno, che è uno dei punti di intersezione tra commercio e turismo.
Il sistema pubblico deve, infine, aiutare le imprese, commerciali e del terziario, ad affrontare il mondo del commercio elettronico e a sfruttarne le nuove potenzialità.
Affinché il mondo del commercio possa essere protagonista dello sviluppo della città, e per offrire nuove opportunità al sistema commerciale savonese, è necessario arrivare ad un “Patto per il Commercio” che, sottoscritto tra l’amministrazione comunale e le organizzazioni di categoria, impegni la prima, nei limiti delle potestà dell’attuale quadro normativo, ad un controllo dello sviluppo delle nuove attività secondo programmi concordati di medio e lungo termine, nonché a politiche ed azioni di supporto allo sviluppo commerciale (ad esempio agevolazioni per rinnovi e ristrutturazioni, politiche di mobilità, la promozione del commercio nei quartieri attraverso esperienze innovative di aggregazione come i Centri Commerciali Naturali), mentre impegni gli imprenditori per servizi sempre più efficienti ed organizzati in funzione delle esigenze dei cittadini e dei turisti.

5. Le politiche per la mobilità.
Una città che si muove al passo coi tempi
 
E’ necessario che le politiche della mobilità abbiano priorità massima, sia in termini politici che di bilancio,  per la ricaduta diretta sulla vita quotidiana dei cittadini oltre che sulle attività economico-produttive.
Preso atto dei progetti e delle infrastrutture di viabilità in itinere, è necessario operare prioritariamente lungo due direzioni. Una prima direzione per migliorare la mobilità è quella di aumentare e ottimizzare il sistema dei parcheggi, progettando un sistema cittadino, preferibilmente basato su silos sotterranei, che abbia un perno centrale nel city park e una serie di parcheggi satellite nei diversi quartieri. Il sistema e il modello di gestione dovranno essere studiati in modo che la sostenibilità economico-finanziaria sia compatibile con una politica tariffaria di vantaggio per i residenti e di esenzione per le fasce deboli.
Una seconda direzione è quella di rendere la rete e il servizio di trasporto pubblico sempre più efficiente e flessibile, quindi maggiormente in grado di rispondere alle necessità dei cittadini. In questo quadro si deve collocare la realizzazione del Metrobus, integrato in un sistema intermodale di mezzi pubblici, programmando fin d’ora la sua estensione fino ad Albisola Superiore in un ottica più ampia di distretto.


6. Le politiche urbanistiche.
La Savona del futuro nasce dalla concertazione

Il primo grande tema è quello della città policentrica. Si dovrà mettere in campo un complessivo ed organico disegno di riqualificazione e rilancio dei quartieri cittadini, dei loro spazi pubblici, valorizzando le potenzialità, le caratteristiche e le vocazioni economiche, culturali e sociali dei singoli comparti territoriali con i quali si andrà a condividere le prospettive future ampliando la partecipazione ai processi decisionali e sviluppando la diffusione e la condivisione dei valori.
Il secondo grande tema riguarda il fronte a mare, sia a levante che a ponente. A levante, la trasformazione dell’area Funivie; al centro, l’invenzione di un rapporto città-mare da ritrovare nelle aree ex Italsider al di sotto del Priamar, che coinvolga il Priamar stesso; a ponente tutta la spiaggia dalle Fornaci a Zinola, rappresentano un sistema articolato di grandissime potenzialità per la città, sia economiche che di qualità della vita, capace di combinare insieme turismo, attività produttive, spazi e servizi pubblici. Sarà il PUC ad individuare il tracciato di tale passeggiata, che potrà realizzarsi a lotti attraverso convenzioni da stipulare con i soggetti attuatori.
Il terzo grande tema riguarda la zona del porto, per la quale si tratta di  ricercare una commistione di più funzioni oltre alla residenza: il ricettivo turistico, il commerciale, le attività produtttive legate alla nautica e all’intrattenimento, gli spazi pubblici.
Il quarto grande tema, di portata epocale, è quello che riguarda il complesso Rialzo, Piazza del Popolo, Orti Folconi e Oltreletimbro. La ricucitura di due parti di città con caratteristiche così diverse è una sfida urbanistica e architettonica che ha pari valore e necessita pari impegno rispetto a quelle del fronte mare. In queste aree si dovrà progettare il nuovo polo del centro di Savona, con funzioni miste, che potranno essere sociali, culturali e sportive, e con un ruolo chiave del verde pubblico e della natura.


7. La pulizia e l’arredo urbano della città per una Savona bella da vivere.

E’ assolutamente necessario un intervento energico di cura e riqualificazione degli spazi cittadini.
L’intervento deve riguardare sia la programmazione – deve essere chiaro chi è responsabile della qualità dei servizi - sia la componente operativa – deve essere valutato se i meccanismi operativi previsti e le risorse destinate sono da rivedere -, sia infine, seppure con grande equilibrio e gradualità, la componente repressiva, che non può certo essere prevalente ma neppure mancare, con il fine di creare una consapevolezza  responsabile su di un bene comune per la collettività.
E’ inoltre necessario assicurare le celerità e l’efficienza degli interventi di manutenzione sulle strutture e infrastrutture pubbliche. Questo sia per motivi di decoro e qualità urbana, sia per evitare che eventi atmosferici e naturali causino danni e rappresentino rischi per l’incolumità dei cittadini, tenendo presente che Savona è una città storicamente vittima di alluvioni. In un discorso più ampio di tematica ambientale si tratta di rendere prioritari temi come la salvaguardia dei litorali costieri e delle zone verdi, le pulizie periodiche dei corsi d’acqua, la manutenzione dei boschi e dei sentieri, la protezione civile e la difesa del suolo, affinché questi elementi diventino parte integrante di un equilibrio virtuoso e qualitativo tra edificato e spazi verdi.

8. Le politiche per lo sport.  Investire nel patrimonio associativo.

Savona possiede un patrimonio associativo sportivo di grandissimo valore e tradizione che merita una grande considerazione ed attenzione, anche per la funzione sociale rivestita dallo sport:  valorizzare e sviluppare la pratica sportiva si traduce in azioni positive quali la prevenzione sanitaria, lo sviluppo delle relazioni sociali nella comunità, la qualità della vita, con particolare riferimento alle nuove generazioni.
E’ dunque necessario un piano per rilanciare gli investimenti, pubblici e privati, per l'ampliamento, la manutenzione e la messa a norma degli impianti, e per la costruzione di nuove strutture nelle zone della città che oggi ne sono sprovviste, garantendo la massima accessibilità a tutti i cittadini. In questo piano, l'associazionismo sportivo va riconosciuto come un interlocutore fondamentale sia per l'organizzazione e la gestione dell'attività sportiva che per la realizzazione dei nuovi impianti.

9. Le politiche ambientali.
la gestione del ciclo dei rifiuti e l’utilizzo sostenibile delle risorse


Il nuovo piano provinciale dei rifiuti prevede una proroga per la discarica di Cima Montà, subordinandola ad una serie di prescrizioni disposte dalla Regione, fino al 2007.
Sul piano della raccolta, è necessario procedere celermente ad una sperimentazione della raccolta domiciliare in uno dei quartieri della città per verificare come assicurare funzionalità ed efficienza di questo sistema innovativo e funzionale alla massima valorizzazine del riciclo.
Sul piano dello smaltimento, è necessario programmare e assicurare al Comune, con largo anticipo rispetto alla chiusura di Cima Montà, opzioni di smaltimento che garantiscano le quantità necessarie e rendano determinabili e sostenibili i costi.
Per quanto riguarda ATA, si tratta di ripensarne la strategia, valorizzandone lo status di società a capitale interamente pubblico (che potrà eventualmente essere aperto anche a nuovi soci pubblici) per rilanciarla su scala sovra comunale come azienda multiservizi che opera, tra l’altro, nel segmento pulizia, raccolta, trasporto e conferimento in discarica, ed esplorando anche opportunità perchè la società acquisisca un ruolo nel segmento dello smaltimento finale.
Per quanto riguarda la gestione del ciclo delle acque, la prospettiva strategica lungo la quale lavorare è quella di garantire un ruolo pubblico forte non solo nella regia del sistema ma anche la sua gestione, evitando che si formino rendite di posizione private nella gestione di un bene pubblico e sempre più prezioso come l’acqua.
In questa prospettiva occorre lavorare in due direzioni: è necessario innanzitutto porre il Depuratore di Savona al centro di una rete di alleanze provinciali che ne estendano il peso e la capacità di rappresentare una maggiore quota di territori; inoltre è necessario fare in modo che tutte le fasi del ciclo delle acque – quindi anche il segmento acquedottistico e quello delle fognature - siano gestite dal Depuratore di Savona, affinché esso, anche con appropriate alleanze, possa candidarsi per l’affidamento del servizio idrico integrato.


11. Le politiche sociali e i servizi al cittadino.
Savona città equa e solidale

Occorrono politiche rivolte ad aiutare le famiglie sia nella cura dei bambini che nell’assistenza degli anziani e dei diversamente abili.
Nell’ambito delle scelte di bilancio deve essere chiaro un orientamento, una particolare attenzione ad investire risorse, anche strutturali, in questo settore.
L’ASL Savonese ha una significativa rete di servizi territoriali che vanno difesi e potenziati. I diversi plessi ospedalieri devono ridefinire la loro “missione” in relazione e in collaborazione con la vicina Azienda Ospedaliera di Santa Corona al fine di garantire complessivamente nel territorio attività di cura e di riabilitazione di buona qualità e non indurre fughe in altri territori regionali o extraregionali.
La questione degli anziani non autosufficienti è il nodo principale da affrontare nell’ambito della politica sociale. E’ necessario attivare sinergie concrete tra le varie istituzioni per sviluppare l’offerta di servizi di assistenza agli anziani, sia in forma domiciliare che presso le  Residenze Sanitarie Assistenziali, consapevoli che la domanda è molto ampia e variegata e l’intervento comunale copre solo una componente.
La città di Savona ha da tempo consolidato il suo impegno nei servizi per la prima infanzia con i suoi 5 asilo nido distribuiti sul territorio e con il centro sperimentale di Zinola, che offrono complessivamente una capacità ricettiva di 250 posti. E’ necessario mantenere, e se possibile incrementare, il livello quantitativo dei servizi, garantire il continuo accrescimento qualitativo del servizio.
Le città sono il banco di prova della capacità del nostro Paese di governare la transizione verso la società multietnica. La scuola è il luogo decisivo per l’integrazione culturale e per la crescita di un costume aperto alle differenze. Occorrono quindi interventi mirati per la formazione degli insegnanti, al fine di metterli in grado di corrispondere alle nuove esigenze. Inoltre è necessario occuparsi adeguatamente della formazione professionale, al fine di migliorare la condizione e l’efficacia dell’attività lavorativa degli immigrati. 
Bisogna garantire legalità e sicurezza ai cittadini. Per questo, senza fare proclami, occorre attuare politiche di salvaguardia tramite il miglioramento degli  accordi con le Forze dell’Ordine, e mediante la valorizzazione del ruolo della Polizia Municipale come presidio sul territorio. Bisogna inoltre proseguire i progetti di tutela degli anziani vittime delle truffe, e accrescere la vigilanza negli spazi pubblici frequentati dai bambini.

11. Le politiche per la casa.
Pianificare la tutela sociale per la collettività

Quello della casa sta diventando uno dei problemi centrali per il progetto di vita di tanti giovani, anziani, famiglie e va affrontato con un impegno straordinario.
E’ necessario sollecitare la Regione verso il rilancio dell’edilizia pubblica e convenzionata, con investimenti significativi tramite le Aziende Territoriali.
Il Comune deve individuare nel piano urbanistico comunale siti adeguati per un’edilizia pubblica di qualità, gradevole nell’impatto ambientale e con un mix di funzioni che eviti i modelli dequalificanti dei quartieri “dormitorio”. Inoltre il Comune deve lavorare a convenzioni che, nell’ambito di operazioni di edilizia privata, assicurino la destinazione di quote parti dell’edificato a condizioni di accessibilità sociale, dando una risposta adeguata alle problematiche di accesso alla casa di un sempre maggior numero di cittadini, in particolare dei giovani.


12. Le politiche culturali.
Una risorsa per l’ identità della città

La cultura è un punto centrale nell’espressione dei valori e dell’immagine di una città e dev’essere supportata da una pianificazione seria e importante, fatta non solo di consumo ma anche di produzione. E’ dunque necessaria, per una corretta programmazione, una distinzione netta fra le attività di tipo “commerciale/culturale” (cioè di acquisto e circuitazione di prodotti culturali ed artistici altrove elaborati ed allestiti) e quelle di tipo “produttivo/culturale”, ricercando tra esse una proporzione equilibrata. L’obiettivo deve essere quello di conciliare l’apertura culturale da un lato, l’alimentazione di laboratori locali dall’altro tenendo presente alcuni capisaldi quali la promozione dei beni culturali del territorio, la valorizzazione a livello nazionale delle produzioni culturali locali, l’inserimento del territorio in una rete internazionale di circuitazione culturale.
Il Comune deve rivalutare le politiche di utilizzo dei contenitori culturali, tra i quali, prima di tutto, il Teatro Chiabrera per le attività “ordinarie” e il Priamar per quelle estive. Per il Teatro Chiabrera in particolare deve essere raccolta la diffusa esigenza che proviene dalla città di una maggiore fruibilità (al fine di superare l’annosa polemica sulla difficoltà di accedervi per chi non è abbonato) e di una maggiore intensità e durata dell’utilizzo annuale, studiando soluzioni che consentano di articolare la programmazione artistica.
Altri contenitori culturali e artistici devono essere messi a disposizione della città creativa e dei giovani, legando questa esigenza al tema del recupero e del riuso dei cosiddetti “contenitori storici”.

13. La città dei quartieri. Decentrare per amministrare vicino ai cittadini

L’attuale modello di decentramento basato sulle 5 Circoscrizioni cittadine è in difficoltà. Deve essere difesa l’intuizione originaria che ne portò alla creazione: avvicinare i cittadini al governo della cosa pubblica comunale. Per farlo, nel prossimo ciclo amministrativo si dovrà procedere ad una riforma delle circoscrizioni  con l’obiettivo che i cittadini trovino in esse un interlocutore vicino e agile per tanti bisogni e necessità quotidiane.
Inoltre la riforma del decentramento dovrà garantire che le circoscrizioni maturino un’autonoma capacità di analisi e di programmazione sulle materie più legate al territorio.
Così la riforma  consentirà di recuperare entrambe le funzioni, quella di governo del territorio e quella di meccanismo di partecipazione. 

14. Partecipazione e cittadinanza attiva. Comunicare e coinvolgere i corpi intermedi della società

Savona è ricca di un vasto tessuto associativo, nel campo economico, sociale, culturale, ricreativo e sportivo. Questo deve tradursi in valore aggiunto per la città.
Ogni scelta che riguarderà l'attuazione di progetti decisivi per il futuro della città dovrà avvenire con la partecipazione di questi soggetti. La partecipazione dovrà essere il modus operandi caratterizzante l'insieme della struttura tecnica, organizzativa e politica del Comune.
Per poter partecipare ogni cittadino ha il diritto di essere adeguatamente informato.  Si dovrà creare uno strumento informativo pubblico gestito insieme alla rete associativa savonese, alle Circoscrizioni, alle scuole ed all'Università, in collaborazione e con il supporto dei mezzi di informazione (carta stampata, televisioni, radio) presenti a livello locale. 
Questo presuppone lo sviluppo di un articolato Piano della Comunicazione in accordo con la Legge 150, attraverso il quale informare e coinvolgere i cittadini grazie a tutti gli strumenti disponibili compresi quelli di democrazia elettronica, provvedendo ad accrescere la funzionalità e l’interattività del sito web del Comune, che dovrà diventare un vero e proprio “portale della città”, rivolto a tutte le fasce di utenti, per pubblicare tutti i progetti di intervento pubblico, aumentando la trasparenza della amministrazione comunale, che dovrà essere una moderna e tecnologica casa di vetro.

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