Il caso Nasce "Polis" per il Partito democratico IL SECOLOXIX
Il presidente è Alessandro Schiesaro, che è anche presidente della Spes, l'Università savonese, e docente di letteratura latina alle università di Roma e a Londra. Ma insieme a lui ci sono i nomi di alcuni pezzi eccellenti della società civile savonese (Arci, Acli, scout e volontariato, cooperazione, cultura, mondo legale), parecchi avevano firmato l'ormai famoso "documento dei 38" che, di fatto, aveva aperto la campagna elettorale. L'associazione si chiama "Polis", ha fisionomia politica e culturale e - unica entità savonese - ha partecipato ieri a Genova al battesimo dell'associazione per il Partito democratico. Ne fanno parte, oltre al presidente Schiesaro, Giovanni Durante, segretario dell'Arci, e Marco Russo, avvocato ed ex presidente Acli, come vicepresidenti. Primi firmatari sono poi Sara Armella (avvocato fiscalista, studio Uckmar), Silvio Auxilia (commercialista), Luca Becce (già direttore della galleria commerciale Ipercoop e poi del personale nel gruppo Orsero), Giampiero Borreani (Acli), Davide Caviglia (presidente Acli), Anna Cossetta (dirigente Caritas, orbita nell'ambiente universitario), Paolo Gaggero (università), Claudio Gilio (direttore artistico dell'Orchestra sinfonica di Savona), Gianluigi Granero (presidente Legacoop), Gianluca Peluffo (architetto dello Studio 5+1, è fratello di Paolo, braccio destro del presidente uscente Ciampi), Isabella Sorgini (nello staff del presidente provinciale Bertolotto, è attiva nell'associazionismo scout e non solo), Bruno Suetta (segretario Confesercenti), Mimmo Turchi (presidente Arci), Riccardo Viaggi (presidente Progetto Città), Alessandra Magliotto (avvocato).
Un "parterre" unito da obiettivi che Alessandro Schiesario esplicita così: «Ci siamo ritrovati a parlare di politica e cultura. Polis nasce come spazio condiviso per portare avanti quelle discussioni. Partiamo senza programmi e senza agende, ma con un fondamento ideale e un orizzonte politico che vogliamo espliciti». Aggiunge Schiesaro: «Il fondamento è quello della nostra Costituzione, delle regole della democrazia repubblicana e partecipativa che la animano. Non ci interessa creare un salotto, e neppure un club: la forza del nostro Paese è nella coscienza civica diffusa, nella voglia di partecipare e confrontarsi. L'orizzonte politico è quello del Partito Democratico. Noi lo vediamo con un cantiere nato dall'entusiasmo delle primarie di ottobre, un cantiere che sta coinvolgendo insieme sia chi alla politica si interessa da sempre, sia chi lo sta facendo adesso per la prima volta». Conclude Schiesaro: «Polis non vuole rubare il mestiere ai partiti. Se il Partito Democratico vedrà davvero la luce, sarà perché anche i partiti ci hanno creduto. Ma non pensiamo neppure che il Partito Democratico possa dare le risposte di cui abbiamo bisogno senza l'apporto di nuove forze, nuovi stimoli, e nuovi modi di impostare il dibattito politico. Noi pensiamo che il Partito Democratico debba nascere da contenuti, da una discussione ampia e aperta su cosa è necessario fare, e su come farlo, per rinnovare l'Italia senza farle perdere i valori e le tradizioni che l'hanno fatto grande. Di questo vorremmo parlare con tutti: con i politici e con chi politica non l'ha mai fatta. Con chi sta nell'Ulivo e chi sta nell'Unione. Con chi ha votato centrosinistra e chi non l'ha fatto ma è interessato al dialogo».



R. S.
11/05/2006