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UOMINI E BESTIE

5: Il parassitismo 

Il parassitismo degli uomini in danno degli animali è molto piú antico della domesticazione, infatti i nostri progenitori saccheggiavano i favi selvatici ben prima d’allevare le api, o si coprivano colle pelli degli animali cacciati, ma diventa sistema dopo la domesticazione.

Esiste un parassitismo distruttivo e un parassitismo conservativo. Il primo comporta l’uccisione dell’animale, che secondo le specie sarà, o non sarà, mangiato, onde ricavarne: ossa da lavorare per farne strumenti o ninnoli, avorio colle medesime destinazioni, cuoio, seta, piume per l’abbigliamento e l’arredamento, peli e crini per imbottiture e ornamenti, pellicce, olii e grassi, sostanze medicinali...

Il parassitismo conservativo, che si preoccupa della sopravvivenza dell’animale affinché continui a produrre ciò che gli si richiede, ottiene miele, latte, uova, lana, concime...

Oggi tutto ciò, seppur da una minoranza, vien messo in discussione. Peter Singer (Animal Liberation, 19902) argomenta che, proprio come noi consideriamo necessario valutare in anticipo gli effetti delle nostre azioni sugli altri, cosí dovremmo tenere in egual conto la possibilità che gli animali soffrano per opera nostra, anche se ciò risulti “utile”; al contrario il vero principio utilitaristico, che impone sia massimizzata la gioia e minimizzata la pena, dovrebbe applicarsi a tutti i viventi. Tom Regan (The Case for Animal Rights, 1983) arriva alle medesime conclusioni, procedendo però da un’estensione agli animali dei diritti umani. La nuova etica è cosí assai ben schematizzata da Carlo Viano (“L’Indice” 1997, 5; a noi ovviamente interessa l’ultimo “comandamento”):  

Prima

Ora

 

 

Non sopprimere mai intenzionalmente una vita umana innocente

Assumiti la responsabilità delle conseguenze delle tue decisioni

 

 

Non toglierti mai la vita e cerca sempre di evitare che lo facciano altri

Rispetta il desiderio delle persone di vivere e di morire

 

 

Crescete e moltiplicatevi

Metti al mondo dei bambini solo se sono desiderati

 

 

Tratta ogni vita umana come invariabilmente piú preziosa di ogni vita non umana

Non operare discriminazioni sulla base della specie

 MISERRIMUS