CONCERTO PER SANTA RITA    versione stampabile

Come di tradizione il 22 maggio ricorre la festa di Santa Rita da Cascia che a Savona è celebrata con grande devozione dalla cittadinanza nell’omonima Chiesa.

Quest’ anno per l’apertura della festività, il giorno 19 maggio alle ore 21, la Terza Circoscrizione in collaborazione con la Parrocchia di San Paolo e la disponibilità della Confraternita della SS Trinità, propone un concerto di musica sacra nel quale verranno eseguiti brani del Settecento e Ottocento di autori come J.S. Bach, B. Marcello, V. Bellini, J.G. Rheinberger, F. Mendelssohn, C. Gounod, G. Merrel,, G Ph Telemann, J.L. Krebs, M. Corrette.  

Il concerto sarà articolato in due parti mantenendo un’alternanza piacevole delle esecuzioni tra i vari strumenti e la voce. 

Le musiche saranno eseguite da: Maria do Céu Alexandrino Parodi, soprano - Viviana Marella, flauto - Massimiliano Patetta, violino - Cécile Peyrot, violoncello - Antonio Delfino, organo

Fulvio Parodi

 NOTE SUL PROGRAMMA 

L’apertura del concerto è affidata ad una composizione giovanile di Bach, in cui la ricerca armonica si svolge sulla base di un incessante moto ritmico, e ad una sonata in quattro movimenti per flauto e basso continuo di Benedetto Marcello. Il corpo centrale del programma, dedicato al periodo romantico, ruota attorno a quattro pezzi per voce sola dove, di fronte al Tecum principium di Bellini, splendido esempio di melodia sacra nello stile del melodramma risolta con dolce espressività, si ergono due piccoli capolavori — raramente eseguiti — scritti da Mendelssohn adolescente. Essi testimoniano la sorprendente assimilazione della lezione dei grandi maestri (primo fra tutti Mozart), ma anche un certo interesse per il belcanto che l’autore avrà poi modo di conoscere più da vicino in Italia. Nel mottetto di Gounod, invece, la scrittura vocale meno esuberante fa emergere in tutto il suo nobile portamento la declamazione del testo eucaristico. Due gli intermezzi che si inseriscono tra i canti: da un lato Merkel affida l’ampio fraseggio meditativo dell’Andante religioso alla penetrante sonorità del violoncello, dall’altro Rheinberger aggiunge al violoncello il violino e concepisce nella Suite un serrato dialogo a tre con l’organo che sembra proiettare nella dimensione acustica della navata il più genuino spirito del repertorio cameristico romantico. Nella parte conclusiva, cronologicamente prossima a quella di apertura, la breve Fantasia di Krebs, versatile autore e allievo tra i più dotati di Bach, si rifà a moduli compositivi cari alla scuola veneziana, qui reinterpretati come melodia nella regione di tenore con accompagnamento di accordi ribattuti. Il cosmopolitismo musicale settecentesco risalta ancora più all’ascolto della Partita IV dove Telemann inanella una serie di sei brevi ariette molto piacevoli che anticipano la grazia dello stile galante; a questo sorta di omaggio alle mode musicali del momento sembra idealmente rispondere il francese Corrette che su un celebre corale protestante scrive una energica composizione in tre movimenti in cui la parte del flauto, di grande gioiosità e freschezza strumentale, si pone come ruolo tipicamente concertante. 

Antonio Delfino