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Vado Sono gli equilibri economici, ma anche politici, la
chiave di volta del nuovo progetto di Tirreno Power.
L'azienda proprietaria della centrale termoelettrica di
Vado-Quiliano ha annunciato l'intenzione di realizzare un
nuovo gruppo di produzione a carbone, da 460 Megawatt, che
si andrebbe ad aggiungere ai due a carbone già esistenti e
ai due in via di trasformazione per essere alimentati a
metano.
Tirreno Power è pronta ad investire 500 milioni di euro per
realizzare il nuovo impianto, intervenendo radicalmente
anche sugli impianti esistenti, in modo da ottenere
l'incremento di produzione senza aumentare gli attuali
valori di emissioni nell'aria. L'ipotesi ha comunque destato
alcune preoccupazioni da parte dei comuni di Vado Ligure e
Quiliano: «Dovremo prima vederlo sulla carta - spiega il
sindaco di Vado, Carlo Giacobbe -. Tra l'altro il consiglio
comunale ha approvato la costituzione di una commissione
formata da rappresentanti di giunta e dai capigruppo di
opposizione, che dovrà essere il referente diretto con
Tirreno Power per tutti gli interventi». La commissione sarà
composta dal sindaco Giacobbe, dal vicesindaco Attilio
Caviglia, dall'assessore all'ambiente Sergio Verdino e dai
quattro capogruppo in consiglio comunale: Fortunato Raffa,
Mauro Lami, Pietro Bovero e Franca Guelfi (quest'ultima
rappresentante della battagliera lista Vado Vuole Vivere).
Giacobbe intanto ha inviato al direttore generale
dell'azienda, Giovanni Gosio, e al presidente della Regione,
Claudio Burlando, una lettera in cui sottolinea che
l'assetto attuale della centrale già rappresenta la soglia
in termini di impatto ambientale sul territorio.
Il sindaco di Quiliano, Nicola Isetta, non nasconde la
propria preoccupazione e ribadisce che prenderà in
considerazione solo proposte coerenti con gli indirizzi di
qualità ambientale ottenuta negli ultimi anni: «Si dovrà
prestare la massima attenzione alla sostenibilità di ogni
eventuale nuovo intervento - spiega il sindaco di Quiliano
-. Il documento presentato ripercorre i lavori svolti per
ottenere un importante miglioramento ambientale. Per il
futuro, però, prendo atto che il documento non corrisponde
agli indirizzi della nostra amministrazione, che non
prevedono un altro gruppo a carbone. Convocherò gli
organismi politici di Quiliano e i cittadini per esaminare
la situazione e valutare le proposte. Inoltre sono ancora da
risolvere problemi come il carbonile, l'avviamento a metano
dei gruppi a carbone e il contenzioso dell'Ici della
centrale».
I sindacati di categoria hanno già chiesto a Tirreno Power
un incontro ufficiale urgente per capire con precisione i
termini del progetto: «Per ora abbiamo solo avuto
informazioni di carattere generale - spiega Francesco
Rossello, segretario provinciale della Filcea-Cgil -, con i
colleghi Pino Congiu della Uil-Cem, e Michele Pollarolo,
della Cisl elettrici, abbiamo chiesto un incontro con
l'azienda per capire esattamente di che cosa si tratta
davanti a documenti precisi».
Giovanni Vaccaro
05/05/2006
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