Terzo gruppo a carbone in centrale «Prima vogliamo vedere il progetto»
La richiesta di Tirreno Power preoccupa i sindaci di Vado e Quiliano. I sindacati hanno chiesto un incontro alla direzione
IL SECOLOXIX
 
Vado Sono gli equilibri economici, ma anche politici, la chiave di volta del nuovo progetto di Tirreno Power. L'azienda proprietaria della centrale termoelettrica di Vado-Quiliano ha annunciato l'intenzione di realizzare un nuovo gruppo di produzione a carbone, da 460 Megawatt, che si andrebbe ad aggiungere ai due a carbone già esistenti e ai due in via di trasformazione per essere alimentati a metano.
Tirreno Power è pronta ad investire 500 milioni di euro per realizzare il nuovo impianto, intervenendo radicalmente anche sugli impianti esistenti, in modo da ottenere l'incremento di produzione senza aumentare gli attuali valori di emissioni nell'aria. L'ipotesi ha comunque destato alcune preoccupazioni da parte dei comuni di Vado Ligure e Quiliano: «Dovremo prima vederlo sulla carta - spiega il sindaco di Vado, Carlo Giacobbe -. Tra l'altro il consiglio comunale ha approvato la costituzione di una commissione formata da rappresentanti di giunta e dai capigruppo di opposizione, che dovrà essere il referente diretto con Tirreno Power per tutti gli interventi». La commissione sarà composta dal sindaco Giacobbe, dal vicesindaco Attilio Caviglia, dall'assessore all'ambiente Sergio Verdino e dai quattro capogruppo in consiglio comunale: Fortunato Raffa, Mauro Lami, Pietro Bovero e Franca Guelfi (quest'ultima rappresentante della battagliera lista Vado Vuole Vivere). Giacobbe intanto ha inviato al direttore generale dell'azienda, Giovanni Gosio, e al presidente della Regione, Claudio Burlando, una lettera in cui sottolinea che l'assetto attuale della centrale già rappresenta la soglia in termini di impatto ambientale sul territorio.
Il sindaco di Quiliano, Nicola Isetta, non nasconde la propria preoccupazione e ribadisce che prenderà in considerazione solo proposte coerenti con gli indirizzi di qualità ambientale ottenuta negli ultimi anni: «Si dovrà prestare la massima attenzione alla sostenibilità di ogni eventuale nuovo intervento - spiega il sindaco di Quiliano -. Il documento presentato ripercorre i lavori svolti per ottenere un importante miglioramento ambientale. Per il futuro, però, prendo atto che il documento non corrisponde agli indirizzi della nostra amministrazione, che non prevedono un altro gruppo a carbone. Convocherò gli organismi politici di Quiliano e i cittadini per esaminare la situazione e valutare le proposte. Inoltre sono ancora da risolvere problemi come il carbonile, l'avviamento a metano dei gruppi a carbone e il contenzioso dell'Ici della centrale».
I sindacati di categoria hanno già chiesto a Tirreno Power un incontro ufficiale urgente per capire con precisione i termini del progetto: «Per ora abbiamo solo avuto informazioni di carattere generale - spiega Francesco Rossello, segretario provinciale della Filcea-Cgil -, con i colleghi Pino Congiu della Uil-Cem, e Michele Pollarolo, della Cisl elettrici, abbiamo chiesto un incontro con l'azienda per capire esattamente di che cosa si tratta davanti a documenti precisi».



Giovanni Vaccaro
05/05/2006