PESCI D’ APRILE ( favola satirica)
I personaggi e i fatti raccontati in questa favola sono di fantasia e ogni riferimento a fatti realmente accaduti è puramente casuale.
In un paese in riva al mare gli abitanti osservavano cosa stava accadendo sotto la superficie dell'acqua: qui vivevano, insieme a molluschi, polpi, crostacei e vegetazione marina, tanti pesci, piccoli e grandi.
Gli abitanti del paese avevano notato che da tempo l'acqua si stava intorbidando sempre più.
Forse era a causa del fondo che veniva smosso per costruire, così sembrava, tante nuove tane.
Infatti si intravedeva prendere forma una specie di grosso mattone color cemento da cui entravano ed uscivano tanti pesci.
In particolare la gente seguiva il guizzare di un pesciolino, che era stato chiamato Paolinus, e poi il guizzare di pesci più grandi, un pesce san Pietro e un pesce che davanti alla sua tana metteva sempre dei cartelli: costrui-remo qui, costrui-remo là, fa-remo qui, fa-remo là, tanto che lo avevano chiamato Remo. Infine c’era un pescione più grande e vorace che se ne stava acquattato nella sua tana, che era la sua assicurazione sulla vita.
Negli ultimi giorni c'era stato un po' di trambusto, il mare si era girato al brutto, l'acqua appariva ancora più torbida.
Una cosa si notava:
In tutta questa agitazione il pescione non
inseguiva e non era inseguito: assisteva, indisturbato, dalla sua tana e non
aveva ragione di preoccuparsi: lasciava che a scannarsi fossero gli altri,
intanto, alla fine, sul terreno sarebbero rimaste vittime, e non aveva problemi:
da mangiare ce ne sarebbe stato comunque! Come abbiamo
detto, tutto ciò non accadeva alla luce del sole, si percepiva, si percepiva per
quella torbidità che stava man mano aumentando ... torbidità, odore rancido
... Per questo le
persone si interrogavano, cercavano spiegazioni, erano incuriosite e anche un po'
preoccupate: percepivano che la causa di tutto erano quegli oscuri movimenti
sommersi e quindi immaginavano che là sotto i pesci grandi stessero mangiando
o tentando di far mangiare ad altri il più piccolo, il più indifeso e le
persone, tra loro, dicevano che non è mai un bello spettacolo vedere scene del
genere, poi, istintivamente, le persone parteggiano per il pesce piccolo... E ora ...ora cosa
sta arrivando, là, da ovest? E’ un
peschereccio, o ... forse no, un agile motoscafo con una curiosa luce blu
lampeggiante sulla cabina di pilotaggio ... arriva, sembra calare una rete, sì è
proprio una rete ma ... ma la rete non è di filo, è una rete di ferro, ferro
vero con la F maiuscola! Tutto sembra
bloccarsi, tutti temono quella rete: una volta entrati, da quella rete non si
esce, e alle ultime luci del giorno si intravede un guizzare violento e
veloce: sono i pesci più grossi che vogliono far entrare a tutti i costi, nella
rete, solo il pesce più piccolo.... per rendere il pescatore soddisfatto
della sua caccia ... Cosa ne sarà, si
chiedono gli abitanti del paese in riva al mare, del loro povero pesciolino
Paolinus?
.................... E degli altri ?