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Il cielo ha retto, i "camalli" pure. La processione del
Venerdì Santo di Savona è stata, a tutti gli effetti, un
successo. Della città, delle confraternite, del clero, ma
soprattutto dei Savonesi.
Il rito rievoca la passione e morte di Gesù Cristo e prelude
alla Sua resurrezione. È dunque, una manifestazione
squisitamente religiosa. Tuttavia, la grande sfilata delle
casse lignee è anche un avvenimento culturale e turistico.
Venerdì, fin dopo la mezzanotte, bar e ristoranti del centro
erano affollati. Ma già dal pomeriggio gli operatori
commerciali avevano fatto registrare un sensibile aumento
degli affari.
Tuttavia, alcuni hanno verificato una leggera flessione
nelle presenze ai lati della processione. La folla c'era, ma
non era esattamente traboccante, come s'era vista nel 2000 e
nel 2002.
«In effetti - dice l'assessore alla cultura Silvano Godani -
pur nel rispetto della tradizione e dello spirito religioso
della manifestazione è necessario fare di più in termini di
promozione. La processione è un evento di portata nazionale,
eppure già in Riviera e in Valbormida è poco conosciuta.
Riconosco alle confraternite savonesi un grande merito nella
gestione della processione, ma forse tendono a guardare poco
al di là dei confini della città».
Il Comune contribuisce in modo cospicuo alla manifestazione.
«Diamo un contributo - spiega l'assessore - ma non dobbiamo
dimenticare il notevole lavoro che fanno i vigili urbani,
senza i quali nulla sarebbe possibile».
Cosa fare, dunque, per rilanciare la processione in vista
del 2008? «Bisogna partire - spiega Godani - da quello che è
stato fatto bene, come la guida finanziata dalla fondazione
"De Mari" (e realizzata dal Secolo XIX per i suoi lettori,
ndr). Poi è necessario investire di più proprio in termini
di comunicazione. Già da domani si dovrebbe cominciare a
lavorare per la prossima edizione. Proporrò di utilizzare
uno spazio fisso nel sito del Comune da dedicare alla
manifestazione. E poi sarebbe necessario istituire un
ufficio stampa ad hoc, per la processione e magari anche per
altre grandi manifestazioni. I giornali locali ci seguono,
ma gli altri non sanno molto del nostro Venerdì Santo».
Godani si rende conto di camminare su un terreno minato.
«Nessuno mette in discussione le prerogative delle
confraternite - conclude - ma sarebbe necessario istituire
un tavolo organizzativo con più soggetti. E forse apportare
qualche innovazione. Quale? Per esempio pensare ad
un'alternativa per quando piove: un percorso guidato
all'interno degli oratori che custodiscono le casse. Visto
che di farla ogni anno proprio non se ne parla».
Ferdinando Molteni
16/04/2006
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