Un
pompiere, o meglio un vigile del fuoco, e che vigile del fuoco, per
spegnere l'incendio che divampa tra Sandro Biasotti e Claudio
Scajola. L'ex governatore l'aveva giurata al quasi ex ministro per
il mancato appoggio prima alla corsa per la Regione, poi per un
posto alle politiche. Al punto di minacciare un boicottaggio su
tutto il fronte della Liguria, in particolare a Savona e nel feudo
scajolano di Imperia (en plein azzurro in tutti i Comuni).
Quale migliore occasione delle prossime
elezioni per eleggere il nuovo inquilino di Palazzo Sisto IV. Quale
miglior grimaldello di un candidato sindaco sotto le insegne della
Lista Biasotti, magari con l'appoggio dell'Udc, soprattutto dopo il
buon responso delle urne. C'erano tutte le condizioni per provarci e
per dare un'altra spallata alle già scarse speranze del candidato
del centrodestra Vincenzo Delfino, orafo prestato alla politica.
Invece no. La Lista Biasotti sarà della partita, ma all'interno del
Polo. Alla guida Michele Costantini, 64 anni, geometra, vigile del
fuoco di lunghissimo corso, rotariano doc, strenuo difensore dei
boschi e grande divulgatore dell'amore per l'ambiente tra i giovani
delle scuole.
Un pompiere, dunque, se non per spegnere
almeno per circoscrivere l'incendio che divampa in Forza Italia e
dintorni. Un'operazione di maquillage che non riesce a nascondere il
profondo malessere che affligge, e non da oggi, le restanti
pattuglie dei berluscones savonesi. Il riconfermato Nan, già "padre
di tutte le sconfitte", ora gonfia il petto e vagheggia riconquiste
dopo il recupero di voti nell'estremo ponente; Giuliano Miele, già
coprotagonista della (storica) vittoria di Gervasio dodici anni fa,
denuncia senza mezzi termini lo "sfascio azzurro" a Savona, a
differenza di quanto sta accadendo a Imperia. Ma la spiegazione c'è,
ed è evidente. A Imperia c'è Scajola, proconsole berlusconiano,
abile ministro capace di duettare con Burlando sui temi economici e
industriali. A Savona il partito è nelle mani del duo Nan-Sambin, il
che è tutto dire. In tanto marasma rischia di farne ne farà le spese
il povero (politicamente parlando, non scherziamo) Delfino, molto
bravo a destreggiarsi tra diamanti e argenti preziosi, ma fragile
come un cristallo di Boemia tra i vasacci di ferro della politica.
Situazione tutta da decifrare.
Tutto chiaro, invece, a Palazzo Sisto
IV, la giunta guidata, si fa per dire, dal vicesindaco Lirosi ha
chiuso in bellezza, litigando anche nell'ultima riunione di
consiglio. Penoso. E' davvero venuto il momento di calare il
sipario. Tutti a casa. Ma c'è poco da stare allegri. Non sono pochi
quelli pronti a ripresentarsi a fine maggio. Della serie, i senza
vergogna.
IL BRUCO