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Celle Ligure Sono nuovamente scattati i sigilli al cantiere
edile, nei pressi della stazione ferroviaria, in cui la "LCI
LigurCelle Immobiliare" sta realizzando una delle operazioni
urbanistiche più importanti del centro di Celle, per un
valore stimato di venti milioni di euro. Ieri pomeriggio i
carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Genova e gli
agenti della polizia municipale di Celle hanno eseguito
l'ordine di sequestro preventivo richiesto dal sostituto
procuratore della Repubblica Giovanni Battista Ferro e
firmato dal gip Giovanni Zerilli. Poco prima delle 17 si
sono presentati davanti ai cancelli del cantiere invitando i
responsabili a far uscire le maestranze per apporre i
sigilli. Tutto sequestrato: la struttura che ospiterà i box,
la palazzina ad uso residenziale e per uffici, il rio che
scorre al di sotto.
Un blitz che arriva a poche settimane dalla consegna
dell'immobile. La struttura è infatti quasi completata,
l'immobiliare stimava infatti di rendere fruibili ai
proprietari i primi box entro la fine di maggio. L'accusa
formulata dalla Procura è di abuso edilizio, ai sensi
dell'articolo 321 del Codice di procedura penale l'intero
cantiere è stato sequestrato. I magistrati che indagano sui
presunti illeciti avevano affidato uno studio agli
architetti Massimo Gai e Simone Zanardini per studiare
l'intero iter dell'operazione, dalla richiesta delle
concessioni e delle autorizzazioni, fino ad oggi,
analizzando eventuali vizi commessi durante il percorso. I
periti hanno raccolto una mole impressionante di dati,
riassunti in trenta cartelle. Nel corso dell'inchiesta erano
inoltre già stati iscritti nel registro degli indagati
Pietro Pesce, il titolare della LCI, i tecnici Giuseppe
Olcese e Alberto Patrone. A questi si è aggiunto poi un
avviso di garanzia anche per il geometra Giuseppe Paolino,
tecnico comunale che all'epoca dell'avvio dell'operazione
immobiliare era responsabile dell'ufficio urbanistica.
«Ho già parlato con l'avvocato Fausto Mazzitelli - spiega
Pietro Pesce - leggendogli il dispositivo di sequestro.
Secondo lui alcuni punti che ci vengono contestati sono in
realtà già stati sanati. Per gli altri bisognerà verificare
i dati nello specifico. Lascia però perplessi che questo
nuovo sequestro arrivi proprio con l'opera in via di
completamento. Ora che cosa penseranno i fior di
imprenditori e le persone che hanno acquistato il box in
vista dell'estate. E come reagiranno i commercianti e gli
abitanti che aspettavano di veder finito il complesso per
ottenere i parcheggi pubblici?».
Il mega progetto, che qualcuno a Celle aveva ribattezzato "ecomostro",
prevede la realizzazione di un complesso con 240 box
interrati e su due piani, 150 posti auto pubblici (che
saranno a disposizione del Comune), una palazzina per
abitazioni e uffici. Un complesso sorto al posto del
terrapieno alla base della stazione tra largo Giolitti e
piazza Volta, nel pieno centro di Celle. Un'operazione del
valore stimato di circa venti milioni di euro che però ha
avuto una storia alquanto travagliata con altri due
sequestri, sempre con l'accusa di abuso edilizio.
«So che un mese e mezzo fa l'ufficio tecnico aveva fatto un
sopralluogo - commenta il sindaco Remo Zunino - e aveva
rilevato delle difformità che l'impresa avrebbe dovuto
sanare. Per quanto riguarda il sequestro, la giustizia farà
le proprie verifiche e valuterà se gli eventuali abusi sono
tuttora esistenti o se sono stati sanati».
Giovanni Vaccaro
15/04/2006
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