IL SECOLOXIX
Varazze Novantaquattro piantine di leccio, tante quanti i
bambini nati a Varazze nel 2005. Sono state interrate ieri
mattina alla Croce di Castagnabuona da altrettanti alunni
della scuola primaria (le vecchie elementari).
Fra qualche anno rinverdiranno la collina o meglio la
rigogliosa pineta devastata da ripetuti incendi.
La "cerimonia", rimandata da due settimane a causa del
maltempo, si è svolta in condizioni pressoché ideali. Il
fondo era infatti umido e il sole velato. «I lecci - dicono
gli esperti - cresceranno bene e più in fretta viste le
condizioni di partenza».
Comune di Varazze, Comunità montana del Giovo, corpo
forestale, Wwf, scuola e altri enti si sono mobilitati per
agevolare il "lavoro" degli alunni. Che, a piccoli gruppi,
sotto la guida dei giardinieri comunali, diretti da Giulio
Grezzani, hanno vangato il terreno e piantato i piccolissimi
lecci, ai quali molti ragazzi hanno simbolicamente imposto
il loro nome.
Luigina Casara, dirigente scolastico, e Mariangela Calcagno,
insegnante delegata al settore ambiente, hanno collaborato
con altre quattro colleghe di ruolo allo svolgimento
dell'iniziativa. Impegnativo il loro compito, quello di
tenere a bada i ragazzi, che hanno unito l'utile -
l'impianto dei lecci - al dilettevole, ovvero la colazione a
base di focaccette e bibite presso la nuova foresteria del
santuario di Nostra Signora della Croce, messa a
disposizione dalla confraternita locale.
«È stata una giornata memorabile - commenta l'assessore
all'Ambiente del Comune di Varazze, Giulio Alluto -
Finalmente vedremo ricrescere la vegetazione alla "Croce",
uno dei punti panoramici più belli della Liguria.
Soprattutto crediamo, insieme agli entri enti coinvolti, di
aver sensibilizzato i giovanissimi ai problemi ambientali.
Per quasi tutti gli alunni piantare un albero è stato un
fatto nuovo, come dare vita a qualcosa».
Perché lecci e non pini, come quelli che hanno sempre
caratterizzato la Croce, teatro di una cruenta battaglia fra
austriaci e napoleonici nel '700 e dove nel lontanissimo
1245 aveva soggiornato papa Innocenzo IV, in "fuga" da Roma
verso il concilio di Lione?
«Il leccio - prosegue Alluto - è meno infiammabile del pino
e quindi meno esposto al rischio incendi. Purtroppo, il
verde delle colline di Varazze, e non solo quell, era stato
distrutto in poche ore dopo che per crescere aveva impiegato
trent'anni».
04/04/2006
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