LE "FASCE"       versione stampabile

A vederle così, una sull'altra, come una grande scalinata che sale dal mare sino ad oltre mezza costa, sembrano un grazioso regalo della natura.

Invece sono costate fatica, e che fatica, ai liguri che cercarono di strappare ai fianchi della montagna un fazzoletto di terra per potervi coltivare quei pochi alimenti necessari alla vita comunitaria e che sopperissero alla scarsità della pesca e della caccia nelle avverse stagioni.

Issavano un muro a secco che formava un vuoto con il fianco della collina, quindi grattavano tutta la terra possibile per riempire quel vuoto. Ma la terra non bastava perchè la montagna ne aveva poca. Allora bisognava portarla su da valle con ceste issate sulle spalle.

Immaginate che fatica!

E in queste "fasce" ecco crescere le erbette profumate, il tortuoso ulivo e, sul bordo, la scarsa vigna ma tanto ricca di sole e di mare da trarne un nettare delizioso.

Ma le vedremo ancora per molto tempo?

Infatti l' abbandono della terra produce anche il franamento continuo di questi millenari muretti di sostegno ed in molti luoghi la gradinata costruita dall'uomo sta ormai sparendo, per lasciar posto al dirupo ed alla roccia, in quanto la terra fertile viene trascinata via dagli agenti atmosferici e riportata in quella la stessa valle da cui era stata strappata

EDOARDO TRAVI   Breve storia di Savona -  Sabatelli editore