Inquilini delle Opere Sociali di Savona in attesa dello
"sconto" sull'affitto. Sono le famiglie che aspettano il
rinnovo del contratto di locazione per poter usufruire della
riduzione automatica del canone mensile prevista da una
specifica delibera dell'ente. Si tratta di una disposizione
introdotta dal nuovo consiglio di amministrazione presieduto
da Donatella Ramello, dopo la stesura dell'Accordo
territoriale per il comune di Savona del 2003 che regola i
rapporti con gli affittuari, con la supervisione delle
associazioni provinciali della proprietà edilizia e dell'inquilinato.
Tutti a caccia di uno sconto, quindi. Ma chi ne avrà
diritto? Non c'è il rischio che molti possano essere esclusi
da questo beneficio? In base alla delibera, è prevista una
riduzione fino al 40 per cento per chi ha più di 65 anni di
età, un reddito familiare fino a 10 mila euro l'anno e solo
alla scadenza del contratto di locazione in vigore. Modalità
un po' restrittive nelle quali è difficile ricadere. «I
nostri affitti - spiega la presidente Ramello - sono già
molto al di sotto di quelli a libero mercato. Ciononostante
qualcuno continua a confonderci con l'istituto per le case
popolari, e pretende pure che ci sostituiamo ai servizi
sociali. Questo non è vero. Anzi: abbiamo il dovere di
produrre reddito anche dagli affitti per perseguire le
finalità che lo statuto ci impone».
Redditi sempre più ridotti, invecchiamento della
popolazione, difficoltà improvvise delle famiglie, sono
tuttavia i gravi problemi che si sentono tutti i giorni. «Ne
siamo consapevoli. Ed è per questo che abbiamo adottato un
delibera che consente di pagare un canone ridotto per chi ha
meno disponibilità. E' chiaro che, se parliamo di stato di
necessità di una famiglia o di un singolo, questo debba
essere reale e comprovato. Per il resto ci sono i servizi
sociali del Comune e mi risulta che intervengano con molta
attenzione a sostenere chi ha bisogno, ben oltre a quello
che possiamo fare noi».
Il patrimonio abitativo delle Opere Sociali di Savona è
costituito da 130 alloggi dati in affitto con contratti
registrati, e quindi soggetti a eventuale contributo. Circa
la metà degli inquilini è costituita o comprende una persona
con oltre 65 anni di età. La durata dei nuovi contratti è
con la formula 3+2, ma in realtàè sempre stata adottata
quella 4+4 per dare più certezze a chi via abita. Da un anno
all'altro si verifica una rotazione pressochè stabile degli
inquilini in circa una decina di case. Per accedere alle
abitazioni delle Opere Sociali bisogna fare domande di
partecipazione a una vera e propria gara, per poi fare
l'offerta migliore (ossia la più remunerativa per l'ente)
rispetto agli altri concorrenti.
Nel patrimonio delle Opere Sociali figurano anche sette
alloggi nel complesso della "Filanda" a Santuario in
coabitazione con quelli dell'Arte (ex Iacp), i quali vengono
assegnati come edilizia residenziale pubblica con la
graduatoria dell'Agenzia del territorio. E nell'elenco
figura pure una trentina di immobili destinati alla
cosiddetta emergenza abitativa regolata da una convenzione
con il Comune di Savona che impone una rotazione più rapida
rispetto alle altre case.
Nell'ultimo anno le Opere Sociali di Savona hanno dato il
via a un intenso programma di manutenzione del proprio
patrimonio edilizio. Per la manutenzione ordinaria delle
case nel 2005 sono stati spesi 110 mila euro; per quella
straordinaria 400 mila. Le previsioni 2006 sono anche più
impegnative: per l'ordinaria manutenzione sono stati
stanziati 120 mila euro, mentre per quella straordinaria si
prevede di investire un milione 100 mila euro.
«Le case di nostra proprietà - dice ancora la presidente -
sono spesso molto vecchie e bisognose di impegnativi
interventi di restauro. Di qui ci siamo assunti l'impegno di
dare il via a un programma del costo di oltre un milione 700
mila euro complessivamente. Alla fine, però, avremo
rivalutato di una somma ben maggiore il nostro patrimonio»
Angelo Verrando
31/03/2006
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