La Provincia mette in vendita l'ex caserma Carmana e il
Nautico chiede con forza i proventi siano destinati alla
sistemazione della sede "provvisoria" della scuola. È stato
sufficiente un accenno nel bilancio di previsione 2006 di
Palazzo Nervi, a riaprire la vecchia ferita del
trasferimento coatto del "Leon Pancaldo" dallo storico
plesso di piazza Cavallotti a via Manzoni in coabitazione
con il liceo artistico Martini e il professionale Mazzini.
Il piano pluriennale degli investimenti prevede infatti
alienazioni patrimoniali in grado di finanziare la
realizzazione del polo scolastico di Albenga e l'ampliamento
di Palazzo Nervi. Una disponibilità futura di 10,7 milioni
di euro in tutto, ora finita al centro di una vera e propria
disputa della quale l'attuale assessore alle Finanze, Lorena
Rambaudi, dice di non sapere nulla in quanto si è appena
insediata.
Ma a ricordare la storia c'è sempre il dirigente scolastico.
«L'ex Caserma Carmana - dice Alfonso Gargano, preside del
Nautico - era le sede che ci era stata promessa dalla giunta
Garassini. E, anche se sono passati gli anni, quel vecchio
manufatto sulla collina doveva dare una risposta forte alle
nostre esigenze, all'epoca riconosciute da tutti. Non che
avessimo creduto alle tante parole dei politici. Tuttavia,
ora ci chiediamo: che fine hanno fatto le "priorità" del
Nautico nelle loro considerazioni? Noi pensiamo solo di
essere stati prima illusi e poi traditi».
Il trasferimento dell'istituto rappresentò una delle
operazioni più controverse e convulse della storia di tutta
l'istruzione pubblica savonese. Ci furono riscorsi al
Tribunale amministrativo regionale e al Consiglio di Stato,
scontri e polemiche ad ogni livello. Fu anche ordinato un
discusso intervento della polizia provinciale. Alla fine il
"Leon Pancaldo" fu costretto a lasciare spazio al liceo
classico "Chiabrera" e a trasferirsi. Lo storico istituto
che quest'anno celebrerà il 150° dalla fondazione, nel 2006
conta poco meno di 200 iscritti e una serie di disagi da
trasloco mai sanati.
«Ora è venuto il momento di verificare seriamente se il
ricavato delle alineazioni patrimoniali indicate dalla
Provincia - prosegue il preside - possa entrare o meno nelle
priorità del Nautico, come sosteniamo noi. Ad esempio per
sistemare i laboratori di chimica, elettrotecnica,
elettronica e per le esercitazioni marinaresche. O se, ad
esempio, intendano affrontare e risolvere i problemi di
accesso al plesso di via Manzoni che 750 allievi e i loro
insegnati dividono tutti i giorni con un altro ente. Oppure
se nel futuro abbiano intenzione di risparmiarci continue
spole tra via Manzoni e piazza Cavallotti dove al quarto
piano ci sono ancora l'aula navigazione, il laboratorio
meteo, l'aula carteggio e il Planetario, tutti considerati
intrasportabili».
Sono così numerosi i vostri problemi? «Sì. Ma il problema
più grosso rimane l'amarezza nel constatare che delle nostre
esigenze, una volta di più, non è stato tenuto conto da
nessuno. Ora a combattere siamo con gli altri istituti
accorpati, compresi i 270 allievi di Odontotecnico, Ottico e
Linguistico in via Oxilia. Non se se questo ci darà più voce
davanti alla Provincia. Per questo aspetto contiamo sulla
collaborazione dei genitori, anche di quelli che non hanno
più i figli al Nautico ma che intendano sostenere le nostre
ragioni».
Angelo Verrando
02/04/2006
|
«La giunta Garassini ha fatto tutto il possibile per
favorire il trasferimento del Nautico alla ex Caserma
Carmana, seppur nella prospettiva futura. Un'operazione resa
possibile da un progetto di massima già pronto e pagato. E
all'epoca avevamo anche individuato i finanziamenti per la
ristrutturazione e le attrezzature». Donatella Ramello, ex
assessore all'istruzione della Provincia spedisce al
mittente ogni dubbio sull'operato della precedente
amministrazione di Palazzo Nervi nella tormentata vicenda
Classico-Nautico, con il primo istituto che finì per
occupare tutto il plesso di piazza Cavallotti, e il "Leon
Pancaldo" trasferito a forza nella sede "provvisoria" di via
Manzoni. Ma nella storia, tre anni fa entrò anche il Comune.
Il progetto della Provincia Nautico-ex Carmana fece attivare
specifici finanziamenti Prusst e nel nuovo piano regolatore
(Puc) si stabilì che la zona in cui sorge la vecchia e
cadente caserma fosse destinata a "servizi scolastici".
Questioni che con le ultime decisioni di Palazzo Nervi
sollevano due ordini di problemi: rigettare l'accordo con il
Comune per i finanziamenti e - ben più grave - affrontare
l'incognita della vendita dell'immobile decrepito a un
privato, contando su una possibile variante al Puc. La
Provincia, nel piano pluriennale degli investimenti allegato
al bilancio di previsione 2006, punta molto sulle
alineazioni patrimoniali. Con la vendita della ex caserma
Carmana e parte della sede del Csa di via Trilussa
(Provveditorato agli studi) vuole realizzare il polo
scolastico di Albenga (costerà 6,7 milioni) e ampliare la
sede della Provincia (per 4 milioni).
02/04/2006
|