Nautico senza sede, attacco alla Provincia Palazzo Nervi ha messo in vendita l'ex caserma Carmana che nel 2003 aveva promesso di destinare allo storico istituto "Leon Pancaldo"  IL SECOLOXIX
Il preside Gargano: «Siamo stati illusi e poi traditi»
 
La Provincia mette in vendita l'ex caserma Carmana e il Nautico chiede con forza i proventi siano destinati alla sistemazione della sede "provvisoria" della scuola. È stato sufficiente un accenno nel bilancio di previsione 2006 di Palazzo Nervi, a riaprire la vecchia ferita del trasferimento coatto del "Leon Pancaldo" dallo storico plesso di piazza Cavallotti a via Manzoni in coabitazione con il liceo artistico Martini e il professionale Mazzini. Il piano pluriennale degli investimenti prevede infatti alienazioni patrimoniali in grado di finanziare la realizzazione del polo scolastico di Albenga e l'ampliamento di Palazzo Nervi. Una disponibilità futura di 10,7 milioni di euro in tutto, ora finita al centro di una vera e propria disputa della quale l'attuale assessore alle Finanze, Lorena Rambaudi, dice di non sapere nulla in quanto si è appena insediata.
Ma a ricordare la storia c'è sempre il dirigente scolastico. «L'ex Caserma Carmana - dice Alfonso Gargano, preside del Nautico - era le sede che ci era stata promessa dalla giunta Garassini. E, anche se sono passati gli anni, quel vecchio manufatto sulla collina doveva dare una risposta forte alle nostre esigenze, all'epoca riconosciute da tutti. Non che avessimo creduto alle tante parole dei politici. Tuttavia, ora ci chiediamo: che fine hanno fatto le "priorità" del Nautico nelle loro considerazioni? Noi pensiamo solo di essere stati prima illusi e poi traditi».
Il trasferimento dell'istituto rappresentò una delle operazioni più controverse e convulse della storia di tutta l'istruzione pubblica savonese. Ci furono riscorsi al Tribunale amministrativo regionale e al Consiglio di Stato, scontri e polemiche ad ogni livello. Fu anche ordinato un discusso intervento della polizia provinciale. Alla fine il "Leon Pancaldo" fu costretto a lasciare spazio al liceo classico "Chiabrera" e a trasferirsi. Lo storico istituto che quest'anno celebrerà il 150° dalla fondazione, nel 2006 conta poco meno di 200 iscritti e una serie di disagi da trasloco mai sanati.
«Ora è venuto il momento di verificare seriamente se il ricavato delle alineazioni patrimoniali indicate dalla Provincia - prosegue il preside - possa entrare o meno nelle priorità del Nautico, come sosteniamo noi. Ad esempio per sistemare i laboratori di chimica, elettrotecnica, elettronica e per le esercitazioni marinaresche. O se, ad esempio, intendano affrontare e risolvere i problemi di accesso al plesso di via Manzoni che 750 allievi e i loro insegnati dividono tutti i giorni con un altro ente. Oppure se nel futuro abbiano intenzione di risparmiarci continue spole tra via Manzoni e piazza Cavallotti dove al quarto piano ci sono ancora l'aula navigazione, il laboratorio meteo, l'aula carteggio e il Planetario, tutti considerati intrasportabili».
Sono così numerosi i vostri problemi? «Sì. Ma il problema più grosso rimane l'amarezza nel constatare che delle nostre esigenze, una volta di più, non è stato tenuto conto da nessuno. Ora a combattere siamo con gli altri istituti accorpati, compresi i 270 allievi di Odontotecnico, Ottico e Linguistico in via Oxilia. Non se se questo ci darà più voce davanti alla Provincia. Per questo aspetto contiamo sulla collaborazione dei genitori, anche di quelli che non hanno più i figli al Nautico ma che intendano sostenere le nostre ragioni».
Angelo Verrando
02/04/2006
LA PROMOTRICE DEL PROGETTO L'ex assessore Ramello: «Per noi l'operazione era fatta avevamo anche trovato i soldi per la ristrutturazione»    

«La giunta Garassini ha fatto tutto il possibile per favorire il trasferimento del Nautico alla ex Caserma Carmana, seppur nella prospettiva futura. Un'operazione resa possibile da un progetto di massima già pronto e pagato. E all'epoca avevamo anche individuato i finanziamenti per la ristrutturazione e le attrezzature». Donatella Ramello, ex assessore all'istruzione della Provincia spedisce al mittente ogni dubbio sull'operato della precedente amministrazione di Palazzo Nervi nella tormentata vicenda Classico-Nautico, con il primo istituto che finì per occupare tutto il plesso di piazza Cavallotti, e il "Leon Pancaldo" trasferito a forza nella sede "provvisoria" di via Manzoni. Ma nella storia, tre anni fa entrò anche il Comune. Il progetto della Provincia Nautico-ex Carmana fece attivare specifici finanziamenti Prusst e nel nuovo piano regolatore (Puc) si stabilì che la zona in cui sorge la vecchia e cadente caserma fosse destinata a "servizi scolastici". Questioni che con le ultime decisioni di Palazzo Nervi sollevano due ordini di problemi: rigettare l'accordo con il Comune per i finanziamenti e - ben più grave - affrontare l'incognita della vendita dell'immobile decrepito a un privato, contando su una possibile variante al Puc. La Provincia, nel piano pluriennale degli investimenti allegato al bilancio di previsione 2006, punta molto sulle alineazioni patrimoniali. Con la vendita della ex caserma Carmana e parte della sede del Csa di via Trilussa (Provveditorato agli studi) vuole realizzare il polo scolastico di Albenga (costerà 6,7 milioni) e ampliare la sede della Provincia (per 4 milioni).
02/04/2006