Una vicenda emblematica della (pessima) stagione della fatiscente giunta di centrosinistra. CASO PISCINA
Fa
naufragio nella piscina (ormai senz'acqua) di
corso Colombo lo sgangherato vascello fantasma
della staffetta Ruggeri-Lirosi, il sindaco
fuggiasco sulla dorata scialuppa del governatore
Burlando e il vice sindaco (auto) reggente.
I lavori per il costoso quanto atteso nuovo impianto coperto (spesa prevista oltre 8 miliardi di vecchie lire) sono fermi da mesi e chissā quando e se ripartiranno.
Gli omertosi
silenzi di Palazzo Sisto IV e il comprensibile
imbarazzo pre-elettorale degli assessori
Caviglia (Lavori pubblici) e De Cia (Sport e
servizi cimiteriali) non sono serviti a coprire
la triste veritā: la societā che si era
assicurata l'appalto non č pių in grado di
continuare i lavori (situazione analoga anche
per la piscina coperta di Luceto) e si profila,
ben che vada, una richiesta di concordato
preventivo.
Il che significa l'affidamento ad un'altra impresa in grado di prendere in mano la situazione e di portare avanti il progetto con tutte le conseguenze del caso, a cominciare dai tempi di consegna dell'impianto, destinati inevitabilmente ad allungarsi.
La vicenda č
emblematica della (pessima) stagione della
fatiscente giunta di centrosinistra. Nelle
ultime settimane Lirosi e soci sono incappati in
una serie di scivoloni dalle conseguenze
inimmaginabili sul piano dell'immagine personale
e della sgangherata coalizione, oltre che della
cittā. Il caso Cima Montā, la minaccia di
aumento della tassa per la raccolta dei
rifiuti, la rapida quanto grottesca
archiviazione del piano parcheggi, con liti tra
assessori e tra i partiti della maggioranza,
parevano sufficienti come pietra tombale. Ma,
come si suol dire, al peggio non c'č mai fine.
Ed ecco esplodere il "caso piscina".
E' appena il caso di
chiedersi e di chiedere conto dei motivi che
hanno impedito ai "cervelloni" di Palazzo Sisto
IV di verificare, controllare o almeno di
informarsi con attenzione e largo anticipo sullo
"stato di salute" dell'azienda a cui affidare la
realizzazione dell'impianto atteso da quasi tre
lustri dalla cittā. Una cosa č certa. In corso
Colombo c'č una montagna di detriti, simbolo
dell'ennesimo fallimento di chi amministra la
cittā per quanto riguarda la politica sportiva
(e non solo).
Savona, č bene
ricordarlo, č senza stadio (il Bacigalupo č
inagibile da termpo immemorabile), senza pista
di pattinaggio (demolita per fare posto ad un
parcheggio) e ovviamente senza piscina. Davvero
un bel biglietto da visita in vista della
stagione estiva. E pensare che qualcuno
vagheggia (ma forse vaneggia) una vocazione
turistica della cittā.
IL BRUCO
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