Area protetta all'isola di Bergeggi «Ora punterà sull'eco-turismo» L'assessore Siri spiega il significato del "sì" della Provincia
IL SECOLOXIX
Varazze I Verdi dicono un secco no all'impianto di maricoltura fra Cogoleto e Varazze. E gli esponenti in Regione, Cristina Morelli e Carlo Vasconi, hanno presentato un'interpellanza al presidente del consiglio, Giacomo Ronzitti, in cui chiedono se l'ente «non ritenga opportuno avviare le azioni e i provvedimenti necessari, nel rispetto del Piano territoriale della costa, per scongiurare ogni ipotesi di realizzazione del progetto».
Il caso, che sarà discusso nella prossima seduta di consiglio regionale, rischia di provocare attriti anche all'interno della maggioranza di centrosinistra.
L'estate scorsa, infatti, la giunta regionale, sostenuta dai Verdi, aveva dato il nulla osta al procedimento, senza che dovesse essere assoggettato alla Via, cioè la valutazione sull'impatto ambientale.
«L'impatto causato dagli impianti di maricoltura - scrivono Morelli e Vasconi - comporta danni irreversibili all'habitat marino per l'ombreggiamento dei fondali, provoca gravi danni alle praterie di posidonia, intorbidimento delle acque, concentrazione di deiezioni e rilascio di sostanze chimico-medicinali. È davvero incredibile che il litorale del levante savonese, già martoriato dal disastro-Haven e a rischio per la presenza del "Cromo-Stoppani" vicino al suo confine sia ora interessato da ipotesi di maricoltura».
A Varazze, Celle e nelle Albisole il caso è seguito con attenzione. «Siamo realmente preoccupati - dice Pino Cerminara, assessore al Turismo di Varazze - perché, di fronte a una specifica richiesta di chiarimenti formulata quindici giorni fa, il Comune di Cogoleto non ha ancora dato risposta». Cerminara (che è anche vice presidente degli albergatori) precisa che un probabile ricorso al tribunale amministrativo sarà presentato dalle categorie economico-turistiche.
Anche l'Enpa, infine, scende in campo sulla vicenda. La sezione savonese dell'ente protezione animali si schiera contro l'impianto. «I dati raccolti dal Worldwatch Institute - spiegano gli animalisti - sottolineano come i fenomeni di ipernutrizione causano diffusione di fiori di alghe e fitte coltri di melma che distruggono la qualità dell'acqua. E non ci soffermiamo sulle sofferenze cui sono sottoposti gli animali, che vivono in ambienti ristretti e alla mercé di epidemie».


29/03/2006