La differenza macroscopica fra  due modi di amministrare
CRESCENT E PARCHEGGI
Emilio Barlocco
 (responsabile della comunicazione di Forza Italia) 
 


 

Crescent

Non intendo entrare nel dettaglio dei progetti riguardanti la zona darsena e le aree ex Italsider, per due ragioni. La prima è che non conosco abbastanza bene tali progetti e la seconda è che i progetti edilizi, come i processi, non vanno risolti “a furor di Popolo”, ma nelle loro opportune sedi, che sono rispettivamente gli Enti Locali ed i Tribunali.

Ai Cittadini resta poi la valutazione politica di ciò che gli Enti elettivi preposti alle decisioni hanno fatto, o non fatto e da questa valutazione deve scaturire la decisione di riconfermare o di cacciare un’Amministrazione.

In questo caso l’Ente responsabile delle approvazioni è il Comune di Savona. Si dice che l’operazione sulle aree ex Italsider fu avviata durante l’Amministrazione Gervasio e ciò risponde al vero. E’ altrettanto vero che, se lo sviluppo di tale progetto fosse avvenuto ancora sotto l’egida di quell’Amministrazione, i risultati sarebbero stati certamente diversi da quelli che oggi si lamentano, tanto da destra, quanto da sinistra.

Questa affermazione può diventare più chiara se si prova a ricordare l’attenzione che l’Amministrazione Gervasio poneva costantemente (magari talvolta sbagliando, ma sempre in buona fede) ai problemi della Città nel suo complesso, dal marciapiede rotto, alla riqualificazione delle grandi aree rimaste abbandonate fin dai tempi dei bombardamenti della II guerra mondiale.

Le due Amministrazioni successive, politicamente opposte a quella Gervasio ed omologhe tra loro, hanno instaurato un modo completamente diverso di gestire la Cosa Pubblica.

In che cosa consiste la differenza macroscopica fra questi due modi di amministrare?

Da una parte sta l’impostazione autenticamente liberale, che si esprime fondamentalmente nell’armonizzazione degli interessi individuali e di quelli collettivi. Allora, per scendere nel concreto, la grande operazione immobiliare privata si può e si deve fare, ma la Pubblica Amministrazione ha il dovere di vigilare ed operare affinché tale operazione rappresenti anche un valore aggiunto per la Collettività e non soltanto per l’Imprenditore. Secondo questo spirito, non basta certo la foglia di fico della riscossione degli oneri di urbanizzazione, per mettere a posto la coscienza di un amministratore pubblico.

Dall’altra parte sta l’impostazione “ibrida” della nuova sinistra, od almeno di quella parte della sinistra che in questi ultimi anni, dopo aver combattuto aspramente e per decenni il Capitale come il male assoluto, ora se ne è perdutamente innamorata. Questa è la sinistra che ha governato Savona negli ultimi nove anni.

Il prodotto di questo ibrido politico, che si ritrova - pari pari - anche a livello nazionale, è un atteggiamento prono ed acritico (qualche volta complice) da parte della Pubblica Amministrazione verso i cosiddetti Poteri Forti.

Ecco perché oggi i Poteri Forti stanno prevalentemente con la Sinistra e non con il Centro-Destra.

Questo porta a nuovi squilibri sociali e ad odiare i Poteri Forti, perché questi possono agire indisturbati, nell’esclusivo perseguimento del proprio interesse immediato.

Una nuova Amministrazione Comunale non potrà certo riportare indietro l’orologio di queste mega-operazioni: sarebbe assurdo e darebbe ragione solo agli ”immobilisti di professione”, oltre ad essere amministrativamente impraticabile. Essa potrebbe tuttavia impegnarsi ad operare su tutti i gradi di libertà che ancora le restano in mano, secondo lo spirito liberale sopra ricordato, facendo in modo che la Città possa trarre il massimo vantaggio, ancora possibile, da un’operazione così importante. Ma soprattutto potrebbe garantire che in futuro nessun intervento di così ampia rilevanza per la Città, si riduca ad una mera operazione speculativa, soltanto a vantaggio di pochi.
Va sottolineato che, in questo modo, anche gli Imprenditori godrebbero di una diversa considerazione da parte della Gente, che potrebbe vedere il loro, non soltanto degli arraffa-soldi, ma dei Cittadini che, nel perseguimento dei propri legittimi interessi, portano un valore aggiunto anche alla Collettività.

Parcheggi

L’amministrazione di una Città non può essere ricondotta al meccanismo dell’amministrazione di un condominio. Ogni scelta amministrativa ha un impronta politica, che lo si voglia, o no.

Se a Savona i parcheggi sono stati fortemente aumentati (non abbastanza) durante il periodo dell’Amministrazione Gervasio, mentre sono stati fortemente diminuiti e tartassati sotto le due amministrazioni successive, di sinistra, ciò non è avvenuto per caso.

Proprio nei giorni scorsi è stato emblematico l’episodio del ritiro del piano-parcheggi proposto in Giunta dall’assessore Caviglia, a causa della fiera opposizione della Sinistra estrema.

I parcheggi, a Savona, ci vogliono, oppure no?  Dipende.

Dipende da come si vuole che la Città sia. La sinistra vuole una Città tutta pedonale, con la Gente che si sposta unicamente sui mezzi pubblici. In sostanza una Città chiusa su se stessa, che crea problemi oggettivi e quotidiani ai pendolari e dirotta chi deve fare acquisti verso l’accogliente parcheggio dell’Ipercoop.

Il Centro-Destra vuole una Città amica, sia per i residenti sia per i pendolari (pendolari del lavoro e dello shopping).

Pertanto il C-D propone e promette una risoluzione ragionevole ed esaustiva del problema parcheggi, capace di soddisfare le esigenze di chi vuole passeggiare e fare acquisti comodamente lungo le vie cittadine, senza tuttavia doversi dannare l’anima per trovare un parcheggio regolare.

Ciò significa, tra l’altro, abbattere il tabù dei parcheggi sotterranei, che sono indispensabili e che soltanto a Savona non si sono mai potuti fare, diversamente da quanto avvenuto in qualunque altra Città, italiana od estera.

Stella, 02 aprile 2006.

Emilio Barlocco 

(responsabile della comunicazione di Forza Italia)