Patrizia Turchi attacca il Comune e l'Ata «Sospensione e sanzioni per il CdA dell'azienda» Il caso rifiuti continua a scuotere la politica savonese. Santi: «Vicenda emblematica»
IL SECOLOXIX
Patrizia Turchi, consigliera comunale del gruppo misto e candidato sindaco di "A sinistra per Savona" attacca Comune e Ata e chiede, di fatto, il commissariamento della società pubblica che si occupa di rifiuti e pulizia in città. La Turchi ha chiesto infatti una riunione urgente dei capigruppo a Palazzo Sisto per sottoporre all'attenzione del consiglio comunale un'istanza che preveda la «sospensione immediata degli incarichi nel CdA di Ata per inadempienza del contratto di servizio, con eventuali rivalse e sanzioni». Un attacco frontale e durissimo, che parla - come si è visto - anche di rivalse economiche verso la dirigenza di Ata che è la diretta conseguenza delle vicende delle discariche di Cima Montà e del Boscaccio, ma non solo. Secondo la Turchi, il Comune è responsabile di aver consentito all'Ata di occuparsi di tutto, dai parcheggi al verde «relegando ad attività residuale la funzione viceversa primaria di pulizia, raccolta e smaltimento dei rifiuti». All'Ata la Turchi contesta anche «la responsabilità assai grave e per ora ancora incontestata del seppellimento del materiale plastico diligentemente separato dai cittadini in discarica».
La Leo, l'associazione contro la discarica di Cima Montà, accusa a sua volta il Comune di scaricabarile dopo le dichiarazioni del vicesindaco reggente Franco Lirosi sull'aumento della Tarsu e la chiusura di Cima Montà. Domani, alle 20,45, la prima circoscrizione ha indetto una riunione sul Piano provinciale dei rifiuti senza invitare la Leo che, però, assicura la sua battagliera presenza.
Il vicesindaco Lirosi è finito per tutto il giorno sotto il fuoco di fila degli alleati per aver dichiarato che la chiusura definitiva di Cima Montà costerà ai Savonesi il 30% in più della Tarsu, la tariffa sui rifiuti. Così ieri è tornato sull'argomento: «Tra Comune Provincia e Regione tutto è filato liscio per Cima Montà», ha dovuto dettare. E ha aggiunto: «Questa amministrazione non ha intenzione di aumentare la Tarsu e anche la prossima se lavorerà bene riuscirà a non aumentarla».
Ma sulla Tarsu attacca il consigliere Udc Piero Santi: «Questo aumento di cui parla Lirosi la dice lunga sulle politiche della sinistra, sempre contraria per principio a totto e tutti: chissà cosa succederebbe se le elezioni fossero vinte da Prodi con la presenza determinante della sinistra radicale».



An. Gran.
26/03/2006