Un sms - da oggi e per i prossimi giorni al numero 340
4399997 - per dire la propria sulla situazione dei
parcheggi. Il Secolo XIX offre ai savonesi un canale diretto
per intervenire su uno dei nodi irrisolti della vita in
città, una ferita aperta con la quale ognuno di noi -
residente o pendolare per motivi di studio e di lavoro - fa
i conti quasi tutti i giorni. Un problema in cerca di
soluzione che ha portato sull'orlo del definitivo
sfaldamento l'amministrazione di Palazzo Sisto.
Martedì pomeriggio, infatti, l'assessore ai lavori pubblici
Paolo Caviglia - fiutata l'aria - ha battuto elegantemente
in ritirata e ha tolto dalla discussione il Piano dei
parcheggi che aveva presentato il venerdì precedente in
giunta. Una seduta a dir poco bollente, dove erano volate
parole grosse ed erano emerse tutte le contraddizioni e le
divergenze di opinione - evidentemente mai affrontate in
tutto l'arco della legislatura - che, da politico di
esperienza qual è, Caviglia ha capito di non poter risolvere
nel giro di pochi giorni. Così, martedì, è arrivato il colpo
di scena: nella giunta allargata alla maggioranza convocata
nel pomeriggio l'assessore ha annunciato l'indisponibilità a
trattare la pratica e l'ha definitivamente ritirata. «Ho
capito - ha spiegato ieri - che non c'erano i termini per la
discussione necessaria su un tema così importante e che, del
resto, i tempi erano ormai troppo stretti per l'approvazione
entro l'ultimo consiglio comunale della legislatura».
Conclude Caviglia: «I colleghi mi hanno offerto peraltro la
disponibilità ad approvare il provvedimento in giunta,
riservando poi la conclusione dell'iter al consiglio
comunale della prossima legislatura. Ciò avrebbe salvato,
per così dire, il mio "onore", ma politicamente non avrebbe
avuto senso. Ho preferito mettere il documento a
disposizione della campagna elettorale, perché candidati e
cittadini possano confrontarsi con un tema fondamentale
della prossima legislatura».
Tema fondamentale anche perché, in giunta, si sono
affrontati due modi diametralmente opposti di intendere la
soluzione del problema, modi opposti che attraversano anche
la città e che Il Secolo XIX ha deciso di sondare. In
sostanza, si tratta di capire se la soluzione migliore per
il futuro di Savona sia la creazione di parcheggi interrati
nel centro cittadino (a partire da piazza Diaz) come
proposto da Caviglia. Oppure se sia meglio perseguire la
strada di una progressiva pedonalizzazione del centro - come
nella maggior parte della città più avanzate d'Europa - con
la creazione di parcheggi di cornice e collegamenti-navetta
con i mezzi pubblici. La riflessione - come sottolineato da
Caviglia - può essere aiutata dai numeri che lo studio delle
società Sisplan e Bridge ha messo sul tavolo di Palazzo
Sisto: comunque sia, a Savona mancherebbero circa 7 mila
posti-auto, dei quale la metà in centro e l'altra metà in
periferia. In costruzione ci sono attualmente 900 posti
pubblici in centro (249 nel Crescent, 116 nella Torre Orsero,
119 in via Cadorna a Legino, 51 alla Papessa, 47 a Legino,
186 in via Scotto e 86 in via Cimarosa), altri 1.600 posti
dovrebbero arrivare da altri interventi immobiliari nel giro
di 2-3 anni, mentre altri 1.350 sono previsti in costruzione
per uso privato. Sono stati inoltre già presentati progetti
dai costruttori per altri 2.280 posti, portando
complessivamente l'offerta cittadina a 13.600 posti.
Intanto, Emilio Barlocco, responsabile della comunicazione
di Forza Italia, attacca. La vicenda, spiega, è la «conferma
dell'assoluta incompatibilità tra le componenti della
sinistra su tutti gli argomenti importanti».
Antonella Granero
23/03/2006
«In superficie o sotto
ma gratis e comodi»
C hi gira per ore in centro per trovare un buco per l'auto,
non ha dubbi: «Ci vogliono park sotterranei». Tuttavia fra
gli intervistati emergono alcune costanti: l'accusa contro i
troppi spazi a pagamento e la necessità di trovare una
soluzione immediata, perché il problema ormai è
pesantissimo.
«I parcheggi sono pochi e quei pochi a pagamento - esordisce
Manuela Lo Bianco - io sono una milanese trasferita
in Liguria e in Lombardia sono molto diffusi i park
sotterranei: perché non farli anche qui? Si potrebbe
raddoppiare il parcheggio di Piazza del Popolo con un piano
interrato». «Gli spazi sotterranei sono l'unica soluzione -
fa eco Maria Grazia Costa - nelle città in cui ci
sono, la viabilitàè un'altra cosa». «I parcheggi sotterranei
sono la cosa migliore, specie per Savona che è carentissima
di zone sosta, per giunta spesso decentrate - commenta
Elena Roveraro - Io lavoro spesso in Francia e nelle
città d'oltralpe è un piacere andare in auto: hanno
centralissimi e comodi park interrati, addirittura con
ascensori per i veicoli». «Se c'è la possibilità di
realizzarli, i park sotterranei sono l'ideale» aggiunge
Agata Montaruli.
Dello stesso avviso Gianfranco Arbusti: «Certamente i
parcheggi sotterranei risolverebbero una situazione molto
scomoda, ma io sono favorevole anche ad una maggiore
pedonalizzazione per la salute dei cittadini». «Ok a i park
sotterranei, ma andrebbero anche sfruttati meglio gli spazi
sopra - sostiene Valerio Zunino - e servirebbero più
parcheggi gratuiti, non solo per i residenti, ma anche per
chi lavora in centro: io sono costretto a scendere ogni 2
ore per rinnovare il ticket della sosta». «I parcheggi
sotterranei possono essere interessanti in effetti - aggiunge
Maria Grazia Panero - l'importante è ampliare la
gratuità per la sosta».
«Va bene i park sotterranei, sinceramente non so dove si
possano fare - commenta con perplessità Pietro Baglietto
- Comunque occorre realizzare più aree di sosta e gratuite,
magari col disco orario». Della stessa opinione Renata
Scamuzzi: «Innanzitutto abbassare le tariffe che sono
molto care, poi vanno bene sia park sotterranei che
parcheggi esterni rispetto al centro. In generale occorrono
scelte ragionate e che diano comunque la priorità ai
residenti». «Servono più parcheggi e non importa di che
tipo: sia sotterranei, sia di superficie - afferma
Virginio Gerbaudo - la situazione della sosta a Savona è
terribile, per fortuna c'è il parking del centro
commerciale, ma non è possibile farsi ogni volta due
chilometri avanti e indietro per raggiungere il centro».
Propende invece per la linea dei parcheggi "di cornice" e un
alleggerimento del traffico nel centro, Andrea Pescio:
«Secondo me servono parcheggi in parte decentrati, con un
servizio di bus navetta verso il centro. Ovviamente non
dovrebbero essere troppo cari...». «C'è da notare un
assurdità - conclude Pescio - tanti parcheggi per le moto
sono fuori dal centro, invece sarebbe più logico
concentrarli nelle zone strategiche. La circolazione delle
due ruote è più leggera e meno inquinante, quindi l'ideale
per il centro storico».
Marco Gervino
23/03/2006
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