21 Marzo 2006 LA STAMPA

TIRRENO POWER COMUNE E REGIONE NON HANNO RICEVUTO PROPOSTE FORMALI
Timori a Vado Ligure per il potenziamento della centrale elettrica
Zunino interviene sulla Margonara

Il movimento ambientalista lancia l’allarme sul possibile aumento di un gruppo a carbone
 

Gli ambientalisti temono che Tirreno Power voglia incrementare la produzione
L’assessore all’Ambiente della giunta regionale, Franco Zunino di Rifondazione comunista, chiede ai Comuni e alla Port Authority di attendere l’insediamento della nuova giunta di Savona prima di dare il via libera alla stesura del progetto del porto turistico della Margonara. «Stiamo parlando di una variante al Piano regolatore che non è stato nemmeno ancora approvato - afferma l’assessore all’Ambiente -. Oltretutto le amministrazioni che avevano partecipato alla Conferenza dei servizi sul precedente progetto, avevano chiesto che le altezze dei volumi residenziali non dovessero superare il livello dell’Aurelia. Mi pare che prima di cambiare completamente i presupposti del progetto, sia necessario un passaggio formale nei vari Consigli comunali. Non credo che una giunta in scadenza come quella di Savona sia legittimata ad affrontare questo argomento. Nel merito, poi, al di là delle nostre note posizioni sui temi ambientali, credo che se un porto turistico ha bisogno di volumetrie di residenza turistico-alberghiera per poter essere realizzato, vuol dire che non ha ragione di esistere». \VADO L.
Preoccupazione a Vado per le notizie su un possibile progetto di ampliamento della centrale termoelettrica. E’ stato il consigliere comunale Franca Guelfi di Vivere Vado a dare la notizia con un volantino che ha rapidamente fatto il giro del paese. Il consigliere Guelfi espone la situazione: «Da un paio di mesi circolavano voci preoccupanti su un potenziamento della centrale con un nuovo gruppo e quindi ho pensato di verificarle chiedendole direttamente all’assessore all’Ambiente della Regione Franco Zunino che mi ha confermato in un’assemblea pubblica di aver sentito le stesse voci. Non so chi possa aver pensato di riempire tutta la provincia di centrali, ma quest’operazione da un lato aumenta il già grav rischio per la salute dei vadesi e dall’altro conferma l’inaffidabilità degli amministratori coinvolti. Dimenticate le posizioni a favore del depotenziamento della centrale e della sua completa metanizzazione, dimenticati i programmi elettorali grondanti riqualificazione e difesa dell’ambiente, propongono oggi ai cittadini un incontrovertibile salto indietro nel livello di vivibilità. I grandi investimenti di denaro e di aspettative per la metanizzazione in corso di due gruppi, alla luce della notizia appaiono una chiara presa in giro. Le stesse amministrazioni che appoggiano a parole il programma elettorale 2006 della coalizione di centrosinistra lo disattendono laddove esso prevede: la diminuzione dei consumi totali dei combustibili fossili e una diminuzione delle emissioni di gas serra».
L’assessore all’Ambiente della giunta regionale Franco Zunino precisa: «Non mi è stato ancora presentato nessun progetto di ampliamento anche se la voce circola da tempo. Personalmente non ritengo accettabile questa soluzione». Altrettanto preoccupato il sindaco di Vado Carlo Giacobbe: «Da tempo si sapeva che Tirreno Power era interessata ad aumentare la produzione. Al momento non abbiamo ricevuto nulla di concreto ma non è escluso che l’accordo siglato per la centrale in Valbormida abbia smosso le acque. Fra l’altro a Vado attendiamo ancora che entrino in funzione le caldaie a ciclo combinato a metano». Solo i vertici di Tirreno Power potranno fare il punto della situazione, chiarendo se le preoccupazioni degli ambientalisti siano prive di fondamento. \