20 Marzo 2006 LA STAMPA

FERRANIA NEL PROTOCOLLO DI SCAJOLA, RILANCIO TECNOLOGICO E UNA NUOVA CENTRALE
«Una storica intesa per la Val Bormida»
Firmato l’accordo per la reindustrializzazione
[FIRMA]Ermanno Branca
SAVONA
Sabato in prefettura è stato siglato uno storico accordo per il rilancio industriale della Valbormida. Un accordo complesso che prevede la confluenza di finanziamenti pubblici e capitali privati verso l’obiettivo comune del recupero produttivo di una zona che negli ultimi 25 anni aveva solo concluso partite in perdita. Dopo la chiusura di Acna e Agrimont, la sigla del protocollo d’intesa su Ferrania rappresenta una linea d’argine per la salvaguardia dell’occupazione e la ricostruzione di un tessuto produttivo. Un’intesa importante ma difficile, che alla sperimentazione di nuove tecnologie, affianca una problematica centrale elettrica ma anche la copertura dei parchi del carbone e il definitivo ammodernamento delle Funivie. Alla firma dell'accordo di programma erano presenti: il ministro delle Attività Produttive Claudio Scajola, il presidente della giunta regionale Claudio Burlando, gli assessori Ruggeri e Guccinelli, gli onorevoli Nan e Zunino, il Presidente della Provincia di Bertolotto, il sindaco di Cairo Chebello, gli imprenditori Messina, Malacalza e Gambardella e i sindacati. Il progetto prevede la realizzazione di una piattaforma tecnologica che si concretizzerà principalmente nell’avvio di laboratori di ricerca e luoghi di formazione professionale, legati ai settori dell'energia, della medicina, della sanità, della chimica fine, delle nanotecnologie e dei materiali. L’intesa appena siglata consentirà al Cipe domani di deliberare, la concessione di finanziamenti pubblici, di cui 16 milioni di euro in conto capitale e 3,5 milioni di euro di fondi agevolati, che saranno destinati ad attivare nel comprensorio cairese investimenti privati per 48,2 milioni di euro.
Al termine dell'incontro il Ministro Scajola ha dichiarato: «Questo è un bel giorno per la Val Bormida, per la Liguria e per l'Italia. È un bel giorno perchè quello sottoscritto oggi è un accordo di programma molto vasto. Perchè si risolve il problema della Ferrania, marchio storico dell'industria italiana, mettendo insieme capitali pubblici e privati. Perchè si costruisce una centrale elettrica contribuendo così al fabbisogno di energia del paese e permettendo al territorio di avere energia elettrica a basso costo. Perchè si salvaguarda l'ambiente in quanto il vecchio carbonale sarà rimesso a posto. E perchè si rilancia il porto di Savona. C'è poi anche uno studio sulla viabilità dell’Albenga-Predosa. Tutto questo con un impegno finanziario del mio Ministero, in collaborazione con Provincia e Regione. Oggi, quindi, è un giorno di festa significativo».
Il presidente della giunta regionale Claudio Burlando ha aggiunto: «Le istituzioni hanno coraggiosamente avviato un’operazione ma ora spetta agli imprenditori presentare progetti idonei ad attuarla. Il documento stanzia i primi 20 milioni, con possibilità di attingere anche ad altre risorse che non saranno necessariamente rivolte solo alla Ferrania ma più in generale alla reindustrializzazione della Valbormida».
20 Marzo 2006

REAZIONI PER LA CISL «SI TORNA A PARLARE DI INDUSTRIA»
Il sindaco Chebello «Tappa obbligata»

[FIRMA]Mauro Camoirano
CAIRO M
Ferrania, il giorno dopo la firma dell’accordo di programma. Ecco i commenti. Prudentemente soddisfatto il sindaco di Cairo, Osvaldo Chebello, tra i firmatari dell’accordo: «Una tappa a questo punto obbligata. Non c’era altro modo per uscire dallo stallo di un’economia industriale che ha un improrogabile bisogno di rilancio, programmazione ed investimenti. Qualche cosa di concreto si è mosso, e lo portiamo a casa, ad iniziare dai 20 milioni di euro che il Ministero delle Attività produttive metterà immediatamente a disposizione.
«Questa firma - sottolinea ancora Chebello - non è però un traguardo, ma, semmai, un inizio: le potenzialità e le prospettive ci sono, occorrerà, ora, seguire costantemente, e con decisione, che ognuno faccia la sua parte». Riguardo il delicato nodo delle centrali, il sindaco cairese rimarca: «E’ un punto che è stato esasperato. Da una parte capisco anche il perché, dall’altra non vorrei che tutto si riducesse a questo, o che si facesse confusione, legando automaticamente gli interventi sulle Funivie, sui parchi di San Giuseppe e sull’Italiana Coke con l’ipotesi di una centrale a carbone Ferrania per la quale inizia ora un iter molto, ma molto lungo, ed abbiamo tutto il tempo per fare le nostre valutazioni». Critico, invece, il sindaco di Carcare, Angela Nicolini: «Abbiamo sottoscritto un documento, presso la Comunità Montana, condiviso dalla stragrande maggioranza dei Comuni del comprensorio dove viene esplicitamente esclusa l’ipotesi di una centrale a carbone. Ma soprattutto, a rendere perplessi, è che nell’accordo di programma si indicano termini veloci per la presentazione degli studi e dei progetti riguardanti le centrali, e poca chiarezza per quanto concerne, invece, l’effettivo rilancio della Ferrania, ferma ad un piano industriale nebuloso che è quello dello scorso luglio». Ottimismo, invece, da parte del sindacato. Giorgio Cepollini, segretario provinciale chimici Cisl: «Finalmente in Val Bormida si inizia a intravedere una nuova stagione dove si torna a parlare concretamente di industria e della disponibilità di finanziamenti indirizzati a sostenere un progetto di rilancio di tutta la provincia. Il passato, però, ci deve insegnare. E se da un lato non si può rimanere fermi su posizioni anacronistiche e pseudoambientaliste, dall’altro non si possono e non si devono commettere gli stessi errori, sia da un punto di vista ambientale, dove la tutela ed il controllo devono essere massimi, sia di verifica puntuale, oserei dire giornaliera, degli obiettivi e degli impegni, sia da parte del Governo che degli imprenditori».
 
20 Marzo 2006

E IL VERDE VASCONI POLEMIZZA CON I DS
Dagli ambientalisti un coro di critiche «Nulla è cambiato»
 

CAIRO M. Accordo di programma: da parte delle associazioni ambientaliste, una critica a 360 gradi. Se il presidente dell’associazione “Per Ferrania”, Mario Norziglia, preferisce rimandare ogni commento, Giulio Save, presidente dell’ Osservatorio popolare per la qualità della vita, sottolinea: «Un accordo che non tiene in nessun conto le indicazioni del territorio, sostenute sia dalle associazioni che dai sindaci e che, soprattutto, non aggiunge nulla di nuovo. Questo è l’elemento tragico: ad otto mesi dall’accordo di luglio non è cambiato nulla, non si vedono strategie reali di rilancio e la centrale elettrica rimane l’unico perno di tutto il piano».
Per l’ARE Valbormida spiega Giuseppe Boveri: «Se si volessero indirizzare quegli stessi finanziamenti verso la nostra proposta, allora il progetto di distretto sarebbe realmente un’alternativa concreta, migliore non solo da un punto di vista ambientale, ma anche occupazionale. Invece, l’unico elemento di novità, rispetto a luglio, è proprio la mancanza di novità. Mancanza che presto avrà ripercussioni anche sull’elemento occupazionale». Anche Boveri sottolinea quindi «il controsenso della tempistica, che è pressante per quanto riguarda i progetti di centrale, mentre per quanto riguarda le azioni di rilancio delle produzioni tradizionali e la piattaforma tecnologica, vige la più totale ambiguità».
Da registrare, poi, la controreplica del consigliere regionale dei Verdi, Vasconi, al segretario provinciale dei Ds, Lunardon che aveva invitato il consigliere, molto critico sull’accordo invece sottoscritto dal presidente Burlando, «di dimettersi per dimostrare chiaramente la propria integrità ambientalista visto che, tra l’altro, Vasconi non era stato eletto dai cittadini ma inserito nel Listino da quello stesso Burlando con il quale, ora, il disaccordo sembra massimo». Replica, Vasconi: «La composizione del “listino” fu decisa dai partiti del centro-sinistra e l’inserimento di un esponente dei Verdi non fu una graziosa regalia ma il frutto di un tenace lavoro della segreteria regionale e nazionale del mio partito. Fu il mio partito e nessun altro che volle e ottenne quel posto ed è al mio partito e agli elettori dei Verdi che rispondo e a nessun altro». Prosegue: «La verità è che le frasi del segretario Lunardon vogliono sminuire e intimidire: ma se Lunardon non vuole alleati, ma sudditi, si rivolga pure altrove. Tra gli obbiettivi che i Verdi si sono dati per la nostra provincia uno dei più importanti è certo il risanamento ambientale della Valle Bormida. L’accordo di programma concede la copertura dei parchi carbone di Bragno- atto dovuto e con enorme ritardo- ma manca un piano industriale per il rilancio dell’azienda, unico punto fondamentale per dare qualche certezza ai lavoratori, e chiude la porta in faccia ai cittadini della Valle che certo non vogliono la centrale».\