Per un altro consumo, randagismo, vivisezione

Con i Verdi, per i diritti animali
3° (e ultima) parte

 I Verdi sono stati la prima forza politica italiana ad affrontare il tema dei diritti animali ed è soprattutto grazie a questo partito se oggi esistono leggi in loro difesa*.

La crescita del movimento animalista ha fatto sì che oggi molte forze politiche sbandierino, soprattutto in tempo elettorale,  un presunto interesse al tema ma l’unico partito a considerare i diritti animali (TUTTI gli animali, non solo quelli domestici) come elemento portante del suo programma, continua ad essere il partito dei Verdi. Il primo obiettivo dei Verdi in fatto di tutela animali è infatti il riconoscimento dei diritti degli animali nella Carta Costituzionale (come già fatto da Germania, Svizzera e Nuova Zelanda).

Che l’interesse ai diritti animali declamato dalle altre forze politiche sia solo un escamotage per rastrellare voti risulta evidente da una pur anche rapida visita al sito www.osservatoriopolitico.org dal quale emerge con chiarezza come tutti gli altri partiti collaborino fattivamente per promuovere leggi non a favore degli animali bensì a favore di cacciatori, pescatori, allevatori, industriali, circensi, pellicciai e vivisezionisti.

* vedi la legge sui parchi n. 394/1989, la legge sul randagismo n. 281/91, la legge per la restrizione del commercio degli animali esotici n. 150/92, la legge di riforma dell’attività venatoria n. 157/92, la legge contro i maltrattamenti n. 473/1993 e la legge sull’ obiezione di coscienza alla vivisezione n. 413/1993  

Questo il programma dei Verdi sul tema della tutela animali:

per un altro consumo, randagismo, vivisezione 

PER UN ALTRO CONSUMO

Gli allevamenti intensivi ed il consumo di carne non sono solo un problema di sofferenza animale ma soprattutto una delle principali iniquità del nostro pianeta. Per produrre la quantità di carne che viene mangiata nei soli Paesi ricchi, il 50 % dei cereali e il 75 % della soia raccolti nel mondo servono a nutrire gli animali allevati anziché le persone e poiché non c’è abbastanza terra per coltivare i vegetali necessari a nutrire il resto dell’umanità, milioni di persone muoiono di fame.

Per nutrire gli animali “da carne”, inoltre, ogni anno viene bruciata una parte della foresta amazzonica per far posto a nuove coltivazioni e a nuovi allevamenti.


La moderna zootecnia è poi responsabile di gravi danni ecologici a causa dell’ enorme consumo di petrolio ed acqua che essa richiede.

Oltre a ciò, negli allevamenti industriali, nel trasporto ai macelli e nei macelli medesimi, gli animali non sono trattati come esseri senzienti ma come macchine biologiche da sfruttare in modo da ottenere il massimo profitto.  

I Verdi denunciano la stretta connessione tra consumo di carne, deforestazione, inquinamento, sofferenza animale, sfruttamento delle popolazioni povere e fame nel mondo.
In particolare

CHIEDONO


- di rendere attuabile la scelta vegetariana e vegana nelle mense pubbliche
 e di promuovere interventi utili alla diffusione di un’alimentazione sostenibile (ad es.: nell’ambito della ristorazione, nelle scuole, attraverso corsi di aggiornamento per medici ecc.).

- regole più severe nell’allevamento
degli animali da reddito, per garantirne il benessere in vita, e rafforzamento dei controlli delle condizioni di viaggio, con particolare attenzione alle frontiere.

- l’ abolizione della macellazione rituale (che non prevede lo stordimento dell’animale prima dello sgozzamento). 

RANDAGISMO

Ogni anno in Italia vengono abbandonati centinaia di migliaia di animali domestici.
La Legge 281/91 sul randagismo prevede la costruzione di rifugi, il risanamento delle vecchie strutture, convenzioni, sterilizzazioni, campagne di educazione ed anagrafe canina ma i fondi destinati a questi obiettivi sono sempre stati molto risicati e sia le strutture pubbliche sia le amministrazioni locali hanno spesso preferito eludere gli obblighi loro imposti.

Le condizioni dei canili e gattili sono molto spesso precarie e le sterilizzazioni di cani e gatti, indispensabili per prevenire il randagismo, di difficile realizzazione. 

I VERDI CHIEDONO

- maggiori finanziamenti alla Legge 281/91 
e l’ introduzione di sanzioni per le ASL ed i Comuni inadempienti.


- la costruzione di parchi canile comunali o comprensoriali
 e la promozione di campagne di adozione di cani e gatti randagi;


- il divieto di vendere cani sotto i 3 mesi
di vita per evitare che gli animali vengano acquistati sull’onda emotiva che ispira il cucciolo.

- l’ istituzione di un patentino per gli zoofili che si occupano del benessere delle colonie feline e la possibilità di convenzioni con l’ASL veterinaria per il controllo delle nascite e la salute delle colonie.


Poiché una delle principali cause dell’abbandono o della non adozione di un animale è dovuta alle difficoltà che si incontrano a vivere con un amico a quattrozampe, i Verdi chiedono inoltre:

- l’ ammissione degli animali da compagnia sulle spiagge demaniali, nei ristoranti e sui mezzi pubblici;


- investimenti per lo sviluppo turistico affinché almeno una parte delle strutture preveda l’ accoglienza degli animali “da compagnia” .
 

VIVISEZIONE

Nella sola Europa la vivisezione causa la tortura e la morte di circa 10 milioni di animali l’anno; nella sola Italia vengono utilizzati più di 3.000 animali al giorno e, sempre in Italia, nel 2002 sono state concesse circa 900 autorizzazioni all’utilizzo di cani, gatti e scimmie. Non si conosce il numero di autorizzazioni ad operare senza anestesia.
 

I VERDI CHIEDONO

- la modifica della legge vigente per aggiornarne i contenuti e garantire un’effettiva “protezione” degli animali impiegati. In particolare: l’abolizione degli artt. 8 e 9 che prevedono deroghe all’uso di gatti, cani e scimmie e alla sperimentazione senza anestesia;

- incentivi a favore dell’utilizzo delle metodologie alternative già esistenti presso università, istituti di ricerca ed aziende nonché rigidi controlli delle attività dei laboratori di sperimentazione;


- una corretta applicazione della Legge 413/93 sull’obiezione di coscienza alla sperimentazione animale in modo da garantire a studenti e ricercatori di godere di un diritto sancito dalla legge.  

Antonella De Paola

 

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