Distrutto circolo ricreativo In cenere i locali del bar e un magazzino. Ingenti i danni. I vigili del fuoco non escludono nessuna ipotesi  IL SECOLOXIX
Misterioso incendio notturno nella sede della bocciofila "Pippo Rebagliati"
 
Era la seconda casa di tantissimi appassionati di bocce savonesi. Una delle bocciofile più attrezzate e frequentate della città (una media di 6000 presenze all'anno). Sette giorni su sette, a qualsiasi ora del pomeriggio, era difficile trovare i campi deserti.
Era, al passato, perché da sabato notte della bocciofila "Pippo Rebagliati" di via Famagosta, sulla strada per Valloria, non è rimasto che un ammasso di cenere e macerie. I campi di gara sono sopravvissuti ma tutta la struttura intorno è stata distrutta da un incendio che si è sviluppato tra venerdì e sabato in poco più di un'ora. Un rogo devastante e misterioso. L'allarme è stato dato all'una di notte al 113 da un gruppo di ragazzi che passavano in auto in quel momento. Come loro si sono fermate altre auto. Nel buio della zona il rogo non sembrava particolarmente minaccioso ma era un bluff. Infatti in pochi minuti si è esteso a tutta la struttura in gran parte di legno. E quando sono arrivati vigili del fuoco e polizia, per la struttura del circolo ricreativo dei lavoratori del porto non c'era quasi più niente da fare.
È bruciato l'ampio locale adibito a ritrovo e sede della sezione bocce della "Rebagliati", il patio esterno e in parte la terza dependance usata come magazzino. «I danni sono ingentissimi - confermava ieri il presidente del Cral, Carlo Parodi - Una stima precisa la faremo nei prossimi giorni, di certo è una bruttissima mazzata per il nostro sodalizio». «Non abbiamo idea di cosa possa essere accaduto - prosegue - alle 23 un nostro iscritto è passato ed era tutto normale, mentre poco più di un'ora dopo è scoppiato il finimondo. Chissà. Aspettiamo le indagini della scientifica».
Sulle cause del rogo sono in corso le indagini e c'è già stata, sabato, un'approfondita ispezione da parte dei vigili del fuoco per cercare eventuali inneschi o comunque tracce. Alla fine il timore di un attentato volontario è scemato di fronte ad alcuni riscontri che lascerebbero aperta soprattutto la pista accidentale, di una disgrazia. Anche se alcuni aspetti della vicenda sono tutt'altro che chiari.
La pista accidentale è giustificata soprattutto da un particolare. Il cancello esterno è stato trovato chiuso dagli inquirenti segno che nessuno lo aveva forzato, né c'erano varchi lungo il recinto. E poi, altro particolare importante, sono stati trovati fusi i termoconvettori elettrici usati per riscaldare l'interno della bocciofila. Segno che l'incendio potrebbe essere partito proprio da questi.
Una tesi, quest'ultima, che però cozza con l'aspetto temporale del rogo. L'incendio è infatti scoppiato poco prima dell'una dopo che la struttura era già deserta da alcune ore. E poi c'è il racconto dei testimoni uno dei quali ha parlato di scintille partite dall'esterno, precisamente dal patio, e solo dopo si sarebbe esteso al resto della struttura. Le indagini proseguono.



Dario Freccero
20/03/2006