IL SECOLOXIX

Caso discarica, Vado contro Savona «Grazie a noi non hanno i rifiuti in casa» Il sindaco Giacobbe all'attacco dopo la chiusura di Cima Montà. Ieri camion in coda: al Boscaccio nessuno avvisa di aprire i cancelli  

Vado «Se i savonesi non hanno la spazzatura per le strade e davanti al portone di casa, lo si deve soltanto al buon senso dimostrato dal comune di Vado e dalla Ecosavona.Il problema di base, però, non può essere risolto da noi, il comune di Savona e Ata devono trovare un accordo e non palleggiarsi tra loro le responsabilità». Il sindaco di Vado, Carlo Giacobbe, ed il comandante della polizia municipale, Fulvio Bono, hanno analizzato ieri pomeriggio il problema dell'esaurimento della discarica di Cima Montà, i cui effetti si riflettono puntualmente su Vado. E non sono mancate le "frecciate" verso Savona. «Non ci siamo opposti a dare una mano in una situazione di emergenza - commenta Giacobbe - ma il problema va risolto all'origine, non confidando sempre su qualcun altro che intervenga in aiuto dall'esterno».Ieri mattina, infatti, una colonna di camion che dovevano trasportare i rifiuti di Savona all'impianto vadese del Boscaccio è rimasta bloccata davanti ai cancelli chiusi della discarica. A causare il disguido sembra sia stato il mancato coordinamento tra il comune di Savona, l'Ata e la Ecosavona. In pratica i mezzi pesanti si sono diretti verso il Boscaccio senza che l'azienda vadese fosse informata dell'orario, e quindi non ha inviato il personale per l'apertura dei cancelli e per la pesa dei veicoli ad aspettare i carichi savonesi. Solo dopo una concitata serie di telefonate tra il direttore di Ata ed il vicesindaco di Savona, è stato rintracciato Antonino Ruello, amministratore di Ecosavona, che ha disposto l'apertura dei cancelli. Sul fronte savonese resta comunque pesante il disagio per l'insicurezza di poter smaltire i rifiuti a Cima Montà, la cui proroga è scaduta il 20 marzo. Ora l'Ata è in attesa dell'autorizzazione per riaprire l'impianto. E poter stoccare altri 50mila metri cubi di spazzatura grazie ad un'ulteriore deroga.Ma, intanto, nella riunione della giunta comunale savonese di ieri, è riemersa la questione dei costi. Smaltire una tonnellata di rifiuti savonesi a Cima Montà costa infatti 63 euro, portandoli al Boscaccio il costo balza invece a 97 euro a tonnellata. Il vicesindaco reggente, Franco Lirosi, conta di riuscire a spuntare quantomeno uno sconto, ma a Palazzo Sisto la preoccupazione che aleggia nei corridoi è che la differenza, alla fine, ricadrà sui cittadini. A Vado, comunque, confidano che il trasporto dei rifiuti savonesi al Boscaccio si risolva in una questione di pochi giorni: «Per fortuna dovrebbe trattarsi di una parentesi molto breve - commenta il sindaco Giacobbe - spero che già la prossima settimana i rifiuti di Savona possano essere stoccati nuovamente a Cima Montà. Per ora a Vado non c'è allarme, contiamo che la Provincia concluda presto l'iter per aprire Cima Montà fino al 2007». I tecnici vadesi stanno nel frattempo studiando il tracciato della nuova strada che dovrà collegare il Boscaccio evitando il passaggio dei camion nell'abitato della frazione di San Genesio. La strada dovrebbe essere aperta a metà del 2008 e correrà tra le aree del Tri e quelle della Petrolig.
Vado «Se i savonesi non hanno la spazzatura per le strade e davanti al portone di casa, lo si deve soltanto al buon senso dimostrato dal comune di Vado e dalla Ecosavona.
Il problema di base, però, non può essere risolto da noi, il comune di Savona e Ata devono trovare un accordo e non palleggiarsi tra loro le responsabilità».
Il sindaco di Vado, Carlo Giacobbe, ed il comandante della polizia municipale, Fulvio Bono, hanno analizzato ieri pomeriggio il problema dell'esaurimento della discarica di Cima Montà, i cui effetti si riflettono puntualmente su Vado.
E non sono mancate le "frecciate" verso Savona. «Non ci siamo opposti a dare una mano in una situazione di emergenza - commenta Giacobbe - ma il problema va risolto all'origine, non confidando sempre su qualcun altro che intervenga in aiuto dall'esterno».
Ieri mattina, infatti, una colonna di camion che dovevano trasportare i rifiuti di Savona all'impianto vadese del Boscaccio è rimasta bloccata davanti ai cancelli chiusi della discarica. A causare il disguido sembra sia stato il mancato coordinamento tra il comune di Savona, l'Ata e la Ecosavona. In pratica i mezzi pesanti si sono diretti verso il Boscaccio senza che l'azienda vadese fosse informata dell'orario, e quindi non ha inviato il personale per l'apertura dei cancelli e per la pesa dei veicoli ad aspettare i carichi savonesi. Solo dopo una concitata serie di telefonate tra il direttore di Ata ed il vicesindaco di Savona, è stato rintracciato Antonino Ruello, amministratore di Ecosavona, che ha disposto l'apertura dei cancelli.
Sul fronte savonese resta comunque pesante il disagio per l'insicurezza di poter smaltire i rifiuti a Cima Montà, la cui proroga è scaduta il 20 marzo. Ora l'Ata è in attesa dell'autorizzazione per riaprire l'impianto. E poter stoccare altri 50mila metri cubi di spazzatura grazie ad un'ulteriore deroga.
Ma, intanto, nella riunione della giunta comunale savonese di ieri, è riemersa la questione dei costi. Smaltire una tonnellata di rifiuti savonesi a Cima Montà costa infatti 63 euro, portandoli al Boscaccio il costo balza invece a 97 euro a tonnellata. Il vicesindaco reggente, Franco Lirosi, conta di riuscire a spuntare quantomeno uno sconto, ma a Palazzo Sisto la preoccupazione che aleggia nei corridoi è che la differenza, alla fine, ricadrà sui cittadini.
A Vado, comunque, confidano che il trasporto dei rifiuti savonesi al Boscaccio si risolva in una questione di pochi giorni: «Per fortuna dovrebbe trattarsi di una parentesi molto breve - commenta il sindaco Giacobbe - spero che già la prossima settimana i rifiuti di Savona possano essere stoccati nuovamente a Cima Montà. Per ora a Vado non c'è allarme, contiamo che la Provincia concluda presto l'iter per aprire Cima Montà fino al 2007». I tecnici vadesi stanno nel frattempo studiando il tracciato della nuova strada che dovrà collegare il Boscaccio evitando il passaggio dei camion nell'abitato della frazione di San Genesio. La strada dovrebbe essere aperta a metà del 2008 e correrà tra le aree del Tri e quelle della Petrolig.

Angelo Verrando


Giovanni Vaccaro
24/03/2006