Uno scenario avvilente con personaggi dediti più al perseguimento dei propri interessi che di quelli della collettività.

Tutti contro tutti.

Tutti contro tutti. Il virus della litigiosità si annida nelle istituzioni savonesi e, con l'approssimarsi delle elezioni, sta intossicando sempre più i già tormentati rapporti tra singoli ed enti. Un'immagine avvilente della città e di chi la rappresenta. Si polemizza su tutto. Il disaccordo è totale su temi importanti, dall'ambiente alla raccolta dei rifiuti, dai parcheggi alle opere pubbliche (?) per finire allo sport (Bacigalupo inagibile, piscina chiusa). Sotto accusa progetti vecchi e nuovi, con un contorno di strani e inquietanti silenzi su lavori per molti milioni di euro (piscina di corso Colombo) iniziati e subito interrotti.

Il quadro è desolante. Vediamolo. Il vice sindaco (auto) reggente Lirosi polemizza con il presidente della Provincia per l'annosa questione della discarica di Cima Montà. Lo fa e lancia l'allarme, tra minaccia e boomerang, su un prossimo mega aumento (30%)della Tarsu, la tassa sui rifiuti. Il sindaco di Vado, il diessino Giacobbe, già vice presidente della Provincia, fa ironicamente i "complimenti" al Comune di Savona (a Lirosi? O forse al suo predecessore Ruggeri che gli tarpò le ali nella corsa al Parlamento?) per la gestione del caso Cima Montà.

 Tutto qui? Nemmeno per sogno. Da Palazzo Nervi partono strali contro il presidente della Camera di commercio, Grasso, colpevole di aver escluso la Provincia da un convegno sull'ambiente in programma ad Albenga. I rapporti sono tesi, anzi non vi sono rapporti. Solo contrasti e diffidenze. Non è una novità che tra il presidente Bertolotto e Grasso vi sia dissenso totale sulla spartizione della torta degli insediamenti produttivi e per la politica del territorio. Grasso, che negli ultimi mesi non si è privato di nulla avvelenando molti pozzi dentro e fuori la Camera di commercio, è nel mirino anche della Lega delle cooperative (il presidente Granero lo vede come il fumo negli occhi) e della potentissima Cna (artigiani), vedi le dimissioni-avvertimento, poi rientrate del presidente Decia.

Litigano senza veli né pudore gli ormai scadenti (nel senso che sono in scadenza) assessori di Palazzo Sisto IV. Ultimo casus belli, in ordine di tempo, il piano parcheggi. All'assessore Caviglia hanno "bucato le gomme", perdonerete la metafora ciclistica, mentre stava per imboccare la dirittura d'arrivo. Il segretario socialista si è molto arrabbiato e ha ritirato la delibera lanciando accuse a diessini e compagnia. Se ne riparlerà (?) con la prossima amministrazione. Una bella patata bollente per Federico Berruti se, come pare scontato, salità a Palazzo Sisto IV dopo aver disceso con qualche affanno le scale di Palazzo Nervi.

Per completare il quadro, come non ricordare il pedestre tentativo di delegittimare anche il vescovo Calcagno, tirato speciosamente in ballo da cacciatori di scoop per una questione di Bot trafugati.

Una città-contro, insomma. Uno scenario avvilente con personaggi dediti più al perseguimento dei propri interessi che di quelli della collettività. Negli Usa, ai tempi dell'impeachement a Nixon, circolava uno slogan: "Comprereste un'auto usato da quest'uomo?". Vogliamo provare il giochino anche a Savona?

 

IL BRUCO 

 

 

 

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