01 Marzo 2006   LA STAMPA

URBANISTICA L’ASSESSORE REGIONALE RUGGERI SUGGERISCE: «USIAMOLO PER LE SCUOLE E DEMOLIAMO E LE PERTINI»
Il San Paolo ora è dei privati
I costruttori dovranno sistemare l’ex ospedale con negozi, uffici e alloggi al massimo entro il 2009
Firmato il contratto fra Comune, Dellepiane e Bagnasco
 
Ermanno Branca
SAVONA
Il vecchio ospedale da ieri appartiene alla San Paolo spa, la società a cui hanno dato vita Unieco, Domoi e Demont dopo aver vinto la gara d’appalto per la vendita e la ristruttturazione dell’immobile. Ieri pomeriggio è stato siglato il contratto che chiude la vicenda della cessione dell’ospedale. davanti al notaio Rossi di Cairo Montenotte, il responsabile del procedimento per conto del Comune Luciano Campagnolo e il legale rappresentante della San Paolo spa Mauro Pera, hanno firmato l’atto che chiude una fase storica della città. Dal 1990 infatti l’ex ospedale era stato svuotato dai reparti trasferiti a Valloria e abbandonato senza che nemmeno si capisse chi fosse il proprietario fra Asl e Comune.
Ora si apre la nuova fase che prevede la stesura di un progetto esecutivo per la ristrutturazione che dovrà passare al vaglio della conferenza dei servizi. Nel contratto esiste anche una clausola che obbliga i nuovi proprietari a completare la ristruttturazione in 32 mesi, fissando al 2009 l’anno in cui il San Paolo tornerà a far parte della città presentandosi come un complesso di negozi, uffici pubblici e privati e appartamenti. Queste, per lo meno, le destinazioni d’uso generali previste dal Comune al momento in cui venne bandita la gara per la cessione dei diritti di proprietà. Scontata la presenza di una galleria di negozi al piano terra. In città si sta già costituendo un consorzio di imprenditori interessati ad acquisire gli spazi. Uno dei punti qualificanti del progetto firmato dall’architetto Bofill (lo stesso che ha ideato il quartiere della darsena) consiste proprio nella creazione di una galleria che metterà in comunicazione piazza Giulio II con corso Mazzini.
Gli ultimi due piani (il quarto verrà sopraelevato) saranno destinati al residenziale. L’incertezza riguarda invece il primo piano, negli spazi che saranno destinati a Comune e Asl. I due enti hanno accettato come contropartita per la cessione dei diritti, la ristrutturazione di 2 mila metri quadrati ciascuno che saranno adibiti a uffici. Sull’utilizzo degli spazi del Comune si è aperto un dibattito. Alcuni vorrebbero farne la sede degli uffici comunali che oggi sono sparsi per la città, altri ipotizzano una concessione ad altri enti. Un contributo del tutto originale arriva dall’assessore regionale all’Urbanistica Carlo Ruggeri che da sindaco era stato l’artefice insieme al manager dell’Asl Ubaldo Fracassi della transazione che aveva consentito di sbloccare la controversia fra Asl e Comune.
«Sono contento che sia giunta in porto questa prima fase del procedimento - afferma Ruggeri -. Avevo lavorato fin dai primi giorni del mandato per raggiungere questo obiettivo. Ora penso che si potrebbe aprire un dibattito sulle funzioni da ospitare negli spazi destinati al Comune. Un’ipotesi da non trascurare sarebbe quella di utilizzare i locali per la scuola ‘’Pertini’’ in modo da poter demolire l’edificio che ha cancellato l’antica piazza del Re. In quest’area si potrebbe costruire un grande parcheggio interrato, riducendo notevolmente le volumetrie in superificie destinate alla scuola e restutuendo un grande spazio pubblico alla città».