Volontariato a caccia del 5 per mille «ma il sistema è troppo macchinoso» È corsa al finanziamento attraverso i versamenti dei contribuenti. Il Cesavo critica incertezze e tempi stretti
IL SECOLOXIX
Lo Stato taglia i fondi al volontariato, allo spettacolo, al sociale, allo sport, alla ricerca e allora che si fa? Per riequilibrare la situazione, ecco la possibilità di accedere ai fondi cosiddetti del "5 per mille". Il contribuente, cioè, potrà decidere di destinare una quota delle sue tasse ad una associazione di volontariato, ma anche ad onlus, associazioni di promozione sociale, fondazioni e società riconosciute, università e gruppi di ricerca scientifica, sanitaria, di attività sociale. Una boccata d'ossigeno utile a tutti, indispensabile a molti: non è un caso se, in provincia, sono 141 le associazioni che hanno presentato all'Agenzia delle Entrate la domanda di iscrizione per usufruire di questa possibilità.
Sulle modalità, però, è critica Anna Maria Camposeragna, direttore del Cesavo, il Centro di servizi per il volontariato dal quale sono transitate la maggior parte delle domande: «I tempi sono stati molto stretti, le informazioni poche, il sistema macchinoso». Il Cesavo ha fatto da sportello di informazione e da collettore, indirizzando poi le associazioni al Caaf della Cisl e ad un commercialista privato. Nell'elenco di chi ha presentato domanda c'è uno spaccato della realtà sociale e del volontariato savonese e la dimostrazione della fame di fondi e aiuti che lo affligge: ci sono gli astrofili quanto la Fondazione Carisa, le società sportive come Olimpia ma anche le pubbliche assistenze, gli induisti piuttosto che la parrocchia. «Va sottolineato che gli elenchi che l'Agenzia delle Entrate ha pubblicato sul suo sito www.agenziaentrate.it è ancora provvisorio - mette le mani avanti Camposeragna - Entro il dieci marzo l'Agenzia pubblicherà l'elenco definitivo. Intanto, se le associazioni individuano errori nei propri dati, devono segnalarli entro il 1 marzo, altrimenti saranno poi escluse dalla ripartizione». Il direttore del Cesavo è convinta che, alla fine dell'esame, «il 30% degli iscritti risulteranno non idonei». Ma il contribuente cosa dovrà fare al momento della compilazione della denuncia dei redditi? Dovrà barrare la casella sulla tipologia prescelta (volontariato, ricerca, ecc) e, se ha individuato anche l'associazione, inserirne il codice fiscale. «Ma - conclude Camposeragna - non è certo cosa accadrà in caso di indicazione generica: il denaro andrà probabilmente in un fondo comunale e verrà poi diviso tra tutte le realtà appartenenti a quel certo settore».