Che fine ha fatto il progetto per la copertura della piscina
di corso Colombo? Quando potranno essere ultimate le opere
all'impianto di corso Colombo? C'è il rischio che si sia di
fronte a un'altra incompiuta? A chiederselo sono oggi i
membri della terza commissione consiliare presieduta da
Carlo Cerva che si riuniscono (ore 18) a Palazzo Sisto per
discutere del progetto e dello stato di avanzamento dei
lavori agli impianti sportivi e delle ipotesi su
«insediamenti vari» come il museo del mare e di un
ristorante, di cui hanno sentito soltanto vagamente parlare.
A pesare su tutto, c'è un blocco al futuro polo natatorio
sul Prolungamento di Savona, con i lavori fermi dalla fine
dello scorso gennaio. E la prospettiva è che si vada avanti
così ancora per almeno tutto il mese di marzo. Una
situazione che nè Paolo Caviglia, assessore ai lavori
pubblici, nè i vertici dell'Ufficio tecnico comunale
vogliono commentare. L'assessore è comunque convocato per
oggi come relatore alla commissione lavori pubblici.
«Spero che la costruzione del nuovo impianto - dice Roberto
De Cia, assessore allo sport - riprenda al più presto e
proceda il più velocamente possibile come programmato. Dal
punto di vista sportivo mi rendo conto che quella attuale
sia una situazione di emergenza per la Rari Nantes. Faccio
quindi appello a tutti gli enti che sostngono la suqadra
affinchè sostengano le maggiori spese della dirigenza per lo
svolgimento delle attività sociali. Da parte nostra c'è il
massimo impegno. Nel bilancio 2006 il Comune ha previsto un
intervento consistente per la Rari che tuttavia non voglio
ancora precisare in quanto deve essere approvato assieme
alla manovra complessiva entro il prossimo 3 marzo».
Delle future due piscine coperte di cui una olimpica, un
museo dello sport, solarium e una palestra all'avanguardia,
per il momento si vede poco. A provocare il blocco sarebbe
stata una discordante interpretazione sullo stato di
avanzamento dei lavori da parte del Comune e dell'impresa
Edilmar che ha appaltato l'opera, e alcune modifiche al
capitolato, peraltro previste sin dall'inizio. Da quel
momento il cantiere non ha più fatto passi in avanti. Ed è
iniziato un braccio di ferro che, di fronte a un
cronoprogramma già ampio, è destinato a ripercuotersi sui
tempi di esecuzione di tutte le fasi dell'opera.
E in mezzo rimane ancora da valutare se la stessa azienda
avrebbe o no diritto alla copertura economica di 250 mila
euro in termini di avanzamento lavori o, come sostiene il
Comune, dovrebbe ancora proseguire l'opera appena iniziata
per raggiungere quella quota. Secondi alcune stime, infatti,
i lavori effettuati finora dalla Edilmar prima del blocco
sarebbero non superiori a un valore di 130-150 mila euro. E,
quindi, all'impresa mancherebbe una parte consistente di
"avanzamento" per poter chiedere la somma totale previstam,
che così non viene assegnata.
Intanto risulta ormai tramontata l'ipotesi fatta da diversi
amministratori comunali ai primi dello scorso febbraio,
secondo cui l'ultimazione della piscina di Luceto (costruita
dalla stessa Edilmar) avrebbe provocato ritardi a catena sui
tempi dell'impianto di corso Colombo. Ciò anche se l'Ufficio
tecnico comunale ha nelle ultime settimane completato il
capitolato d'appalto specificando le opere non dettagliate
nel progetto preliminare all'inizio sottoscritto dalle due
parti. Si tratterebbe infatti di procedimenti di lavorazione
sul piano generale, senza per questo aumentare l'impegno
della ditta costruttrice.
Angelo Verrando
21/02/2006
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