"Comunque vadano le elezioni, almeno culturalmente Berlusconi ha già vinto"

IL LOOK AL POTERE

Sono sincero: ho nostalgia delle campagne elettorali di una volta, quelle di oggi assomigliano sempre di più ad  operazioni di marketing.

Ai tempi della DC e del PCI la preparazione delle campagne elettorali  era affidata ai dirigenti di partito, ora ci si affida a Klaus Davi.

I nostri politici  sembrano più impegnati alla presentazione  del  programma  che ai suoi contenuti. ( il contratto con gli italiani presentato a Porta a Porta da Berlusconi ha fatto scuola) .

Sconcertante quello che si scopre navigando in internet: i leader politici pensano che il look conta quanto  un buon programma.

E così  si scopre che Pier Ferdinando Casini punta tutto sulla capigliatura, ha abbandonato il parrucchiere di Montecitorio  e sfoggia un ciuffo  più  giovanile.

Romano Prodi ha fatto sparire  i tristi golfini sotto la giacca.

Gianfranco Fini  ostenta cravatte più colorate che secondo il suo mass-mediologo  gli darebbero un’immagine più  rassicurante.

Per decenza  non citiamo Berlusconi con i suoi trapianti di capelli  e i lifting. 

E che dire dei costosi gadget che ogni partito regala alle “convention”?

I Ds regalano sciarpe rosse  e un laccetto  da mettere al polso che riportano degli  slogan.

Carte da gioco, magliette  e slogan musicati per suonerie  telefoniche  da Forza Italia. 

AN regala accendini, foulard , cravatte e ombrelli  con l’autografo di  Fini. 

I verdi, oltre a cartoline e segnalibri,  doneranno una borsa di iuta con il  sole che ride. 

La Margherita tra i gadget ha una tavoletta di cartone  che contiene dei semi dai quali, una volta  annaffiati, cresce una margherita. 

 Che abbia ragione  Marco Travaglio che  su l’ Unità  conclude  un suo articolo con la frase: "Comunque vadano le elezioni, almeno culturalmente Berlusconi ha già vinto".

  Mauro Italiani   

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