Voilà: carte in tavola, il gioco è servito. La campagna
elettorale inizia a dividere gli schieramenti. Pane al pane,
vino al vino, i candidati sindaci del centrosinistra e del
centrodestra (non c'è ancora un leader ufficiale in "A
sinistra per Savona") mostrano da subito le differenze che
gli elettori saranno chiamati a giudicare nel chiuso della
cabina: Federico Berruti dichiara la necessità di aprire un
canale di comunicazione istituzionale con gli immigrati
(regolari), magari con una soluzione tipo "consigliere
delegato". Vincenzo Delfino, invece, dice «prima i savonesi,
poi tutto il resto».
Oggi i cittadini stranieri regolari (e va sottolineato
regolari, gli irregolari sono ovviamente molti altri, ma
sono tutta un'altra storia) iscritti allo stato civile del
comune di Savona sono poco più di tremila e cento, quasi la
metà di etnia albanese.
Un numero considerevole che è andato crescendo negli anni -
in modo progressivo, senza i grandi balzi in avanti
registrati, ad esempio, nell'albenganese - ma che è ancora
nulla se rapportato alla stima che lo stesso Comune fa per
il 2024 (meno di vent'anni) quando saranno dieci volte
tanti: oltre trentamila, contro i savonesi "doc" ridotti a
cinquantamila. Una questione politica di prim'ordine,
dunque, che infatti i candidati non aggirano, ma affrontano
di petto. Tanto più in un momento delicato come questo, nel
quale il tema dei rapporti con gli stranieri - e,
soprattutto, con arabi e musulmani - ha conquistato di forza
la testa delle priorità nazionali dopo la vicenda delle
vignette satiriche pubblicate in Danimarca, l'iniziativa del
leghista Roberto Calderoli e i drammatici scontri di Bengasi
fuori dall'ambasciata italiana.
La necessità di dialogo, di integrazione, si manifesta del
resto a tutti i livelli: il Cif organizza per il secondo
anno consecutivo un corso di cucina italiana per gli
assistenti familiari stranieri. Ovvero, per le cosiddette
"badanti": un modo per aiutarle a socializzare, per fornire
occasioni di incontro, ma anche per migliorare la loro
capacità di integrazione nel paese dove hanno trovato
lavoro.
«È un tema che abbiamo discusso ed inserito nel programma e
che mi è stato posto da diversi partiti della coalizione -
spiega Federico Berruti per il centrosinistra - La scelta di
fondo è questa: si tratta di una ricchezza e come tale va
valutata». Prosegue Berruti: «Abbiamo previsto di realizzare
interventi per l'integrazione sia attraverso l'inserimento
attivo a scuola dei ragazzi, con sostegni agli insegnanti,
sia attraverso la formazione professionale per gli adulti».
Sottolinea il candidato sindaco del centrosinistra: «La
composizione multietnica della comunità straniera di Savona
favorisce l'integrazione. Ad Albenga, con la presenza quasi
esclusiva di maghrebini, la situazione è ben diversa».
L'istituzione del consigliere delegato? «È in discussione.
Non so ancora quale sia la forma più appropriata, ma
certamente realizzeremo forme di rappresentanza e di
partecipazione istituzionale, l'unica strada per una
integrazione proficua per tutti. È ovvio che stiamo parlando
dell'immigrazione regolare e non di altro: la legalità non è
mai un principio discutibile e in discussione».
Di avviso diverso il candidato sindaco del centrodestra,
Vincenzo Delfino. «L'immigrazione regolare, se stanziale, se
definitiva, entra tra la cittadinanza locale con i doveri e
i diritti che ne conseguono». Detto il principio, Delfino
aggiunge: «Qui gli immigrati trovano un lavoro, una casa,
purché si adeguino a quelle che sono le nostre regole, le
regole della nostra legge e della nostra civiltà. Sono
accolti come ospiti, purché si comportino come tali, poi
dopo un certo numero di anni diventano cittadini». Prosegue
Delfino: «Certamente, se diventerò sindaco potranno essere
previsti canali di comunicazione tra l'amministrazione e la
comunità straniera, ma non penso affatto a forme
istituzionali come quella del "consigliere delegato" sul
quale andrei molto piano».
Conclude il candidato sindaco del centrodestra: «Sicuramente
darò la precedenza ai nostri cittadini savonesi. Saranno
previsti per gli immigrati regolari assistenza, casa e
quant'altro, ma a parità di condizioni saranno favoriti i
nostri cittadini savonesi».
Antonella Granero
20/02/2006
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