E' bufera nella CdL sugli immigrati La Lega annulla una manifestazione in centro sulle vignette antislamiche: «Ma solo perché era in corso un vertice Bossi-Berlusconi»
Il consigliere Nicolick: gli stranieri? Qui per prendere L'onorevole Nan invita alla calma: va usato il buon senso
IL SECOLOXIX
Anche a Savona il centrodestra è scosso al suo interno dalla vicenda del ministro (poi dimissionario) Roberto Calderoli. La Lega Nord ha sospeso all'ultimo momento una manifestazione ed una raccolta di firme di solidarietà con la Norvegia e la Danimarca per la vicenda delle vignette blasfeme "antislamiche". «Abbiamo desistito solo per rispetto - attacca però il segretario cittadino Gianni Frisone - perché in quelle ore era in corso una riunione tra Berlusconi e Bossi». Le dimissioni del ministro dopo gli incidenti in Libia, anziché sfumare, sembrano alzare i toni e riportare a galla le posizioni più dure delle camicie verdi su stranieri e immigrazione. E questo apre un nuovo fronte dentro la CdL che cerca invece di spegnere i fuochi in un momento difficile e pericoloso per i rapporti occidente-oriente.
Ieri, il consigliere provinciale Roberto Nicolick ha scritto una lettera aperta al candidato sindaco del centrosinistra Federico Berruti. Spunto, l'inchiesta promossa dal Secolo XIX tra i progetti dei candidati a Palazzo Sisto per gli stranieri, sulla loro integrazione e partecipazione alla vita democratica, dal momento che tra 18 anni, secondo alcune stime, saranno 31 mila su una popolazione complessiva di 80 mila abitanti. Nicolick attacca l'idea del consigliere delegato (o altre forme analoghe di partecipazione) e dice: «Ritengo che i primi a dover essere oggetto di interesse da parte di una buona amministrazione locale devono essere i cittadini nati o per lo meno culturalmente assimilati ad una identità locale nazionale, cosa che uno straniero e per di più extra Ue non possiede». Aggiunge Nicolick: «Le esperienze dolorosamente provate, ci fanno comprendere come queste persone, che riconoscono solo l'autorità dell'imam o del clan, non vogliano essere integrate in una struttura culturale che disprezzano profondamente». Secondo Nicolick, questi stranieri vogliono solo «prendere, prendere, prendere. I cittadini di Savona vogliono essere padroni a casa loro». Toni da crociata usa anche Frisone, secondo il quale «una Lepanto potrebbe non essere bastata» (riferendosi alla famosa battaglia navale tra impero ottomano e forze cattoliche). L'onorevole azzurro (e coordinatore regionale di Forza Italia) Enrico Nan dice: «Quella del consigliere delegato mi pare un'idea sbagliata, prematura e una boutade elettorale». Ma poi getta acqua sul fuoco: «Un problema dentro la Cdl per le posizioni leghiste? Forza Italia ha sempre pensato che si debba usare ragionevolezza, buon senso, equilibrio. A maggior ragione in un momento delicato come questo: anche a Savona bisogna individuare i problemi e dare delle risposte. Questo vale per i cittadini italiani come per gli extracomunitari. E valuteremo anche se esistano le condizioni per inserirne qualcuno, diventato cittadino italiano, nelle liste».
Antonella Granero
21/02/2006
LA PROPOSTA DELL'ARCI «In lista allecomunali cittadini di origine straniera»    

Giovanni Durante, segretario provinciale dell'Arci - associazione che si occupa da tempo dei problemi degli stranieri a Savona - si dice indignato per la lettera aperta del consigliere provinciale Roberto Nicolick sulla questione degli immigrati.
«Vorrei vivere in un paese dove è normale concedere il voto amminsitrativo a chi, pur essendo straniero, risiedi qui, è in regola con la legge, lavora duramente e paga le tasse per quello che guadagna».
Aggiunge Durante: «Questo non si può ancora fare, il voto amministrativo non è ancora previsto, ma essere contro qualunque forma di partecipazione democratica degli immigrati è un fatto contro i principi civili della nostra città, è anacronistico e illiberale».
Attacca Durante: «Favorire la partecipazione democratica è un modo, forse il più importante, per favorire l'integrazione. Sostenere certe tesi, invece, è una vergogna per una città come Savona». E conclude il segretario dell'Arci: «Per parte nostra, stiamo attivamente cercando cittadini di origine straniera che abbiano già acquisito la cittadinanza italiana per inserirli nelle liste dei vari partiti alle prossime elezioni comunali».
Brahim Zaidi, marocchino residente a Savona, mediatore culturale dell'Arci e presidente dell'associazione marocchina "Amici dell'Italia" spiega: «Il momento è difficile per la convivenza, ma noi dobbiamo giudicare e vedere solo le cose positive. In questo momento, da tutte le parti, c'è chi offende, ma anche chi chiede scusa. Guardiamo a questo: a chi chiede scusa e non a chi offende».
Conclude Zaidi. «A Savona gli stranieri hanno bisogno di trovare ascolto dalle istituzioni, hanno bisogno di essere rappresentati, ma il problema del voto amministrativo può essere risolto solo a livello nazionale. Aspettiamo fiduciosi».



A. G.
21/02/2006