Lettera della settimana "Sogno di una cosa" che l'umanità tende a realizzare, e che si realizzerà solo in un mondo non più lacerato dalle guerre intestine provocate da un' umanità
di
Fulvio Sguerso |
Cara Gloria, ho letto e apprezzato il tuo articolo sulla demolizione dell'Astor e condivido le tue considerazioni narratologiche. L'importante, tuttavia, è che, al di là delle demolizioni, ci sia qualcuno che non si stanchi di ricostruire trame narrative, storiche, sociali, culturali, drammaturgiche realmente vissute. E' persino banale ricordarlo, ma nessuno è ancora riuscito a demolire la possibilità, quindi il dovere, di pensare un mondo diverso da quello che abbiamo sotto gli occhi. Marx parlava del "sogno di una cosa" che l'umanità tende a realizzare, e che si realizzerà solo in un mondo non più lacerato dalle guerre intestine provocate da un' umanità.
FRAMMENTI DI UN INNO A CLEANTE
Aggiungo qualche fugace considerazione ai miei fugacissimi FRAMMENTI A CLEANTE, ripromettendomi di tornare sui
massimi problemi da te evocati nella tua Apologia epicurea: 1)
Qual è il vero piacere? Il concetto epicureo è quanto meno
ambiguo dal momento che ne sentiamo il bisogno quando non c'è,
e, quando c'è, non lo desideriamo più (o magari ne desideriamo
un altro). Tanto che Epicuro raccomanda l'atarassia e l'aponia
(come se fosse un bene eliminare i turbamenti e la sensibilità
al dolore) piaceri negativi generati dalla mancanza (assoluta?)
di sofferenza.
2) Qual è il fine della vita? Per Epicuro la felicità, però
intesa come assenza di dolore e di passione. Per gli stoici è il
dovere, è la virtù che rende la vita degna di essere vissuta,
non la vita in quanto tale. Di qui la scelta del suicidio quando
le circostanze esterne impediscono l'adempimento del dovere.
Entrambe le dottrine sono di difficile attuazione, e trovo
singolare che entrambe predichino la bontà della natura. A
questo punto si entra in un circolo vizioso da cui nè gli stoici
né tantomeno gli epicurei ci aiutano a uscire. Per questo il
problema è aperto. A meno che non intervenga un Deus ex machina
FULVIO SGUERSO