Orsero-Maersk, le mani sulla piattaforma Porto di Vado. Si profila una clamorosa alleanza commerciale per la gestione dell'impianto. Previste opere infrastrutturali per 180 milioni di euro
Candidati a gestire con Fincosit il terminal container
IL SECOLOXIX
Manca poco più di un mese alla scadenza del bando per realizzare e gestire la piattaforma multipurpose di Vado Ligure, ma ancora a lavori in corso si delinea una possibile "cordata forte", con le carte in regola per ottenere in concessione quello che diventerà un terminal da 600 mila contenitori l'anno. Non un unico operatore, quindi, ma un'alleanza che segna il clamoroso ritorno sulla scena vadese di Maersk Sealand in partnership con il GF Group di Raffaello Orsero, il "re della frutta" oggi anche armatore di prima grandezza a livello europeo.
Completa la cordata quello che potrebbe diventare il costruttore della piattaforma, la società Grandi Lavori Fincosit, molto conosciuta sulle banchine liguri e che ha realizzato nel bacino di Savona le opere marittime del terminal rinfuse agli Alti Fondali.
Il colosso danese Maersk aveva già provato a fare rotta su Vado nel 2000, proponendo una piattaforma logistica che avrebbe consentito di aumentare il peso del sistema ligure in quanto il 70-80% dei traffici previsti sarebbe infatti stato dirottato dai porti del Nord Europa. Non se ne fece nulla per l'opposizione del Comune di Vado che ritenne insufficienti le garanzie di sostenibilità ambientale.
L'idea della piattaforma è tornata d'attualità nel corso della stesura del piano regolatore portuale, che ha migliorato le ipotesi iniziali, prevedendo interventi sia per minimizzare l'impatto sia per risolvere problemi ambientali "storici" sul territorio vadese (parchi carbone, viabilità industriale, ecc.). Resta tuttavia curioso il fatto che un'opera contro la quale si erano alzate nel 2000 poderose barricate, venga oggi riproposta e approvata pur mantenendo dimensioni, potenzialità e tipo di manipolazione. Un esempio che potrebbe fare scuola.
Una troika bene assortita, comunque, quella della ancora "presunta" cordata, e che soddisfa le attese di sviluppo della comunità locale savonese. La presenza di un primario operatore a livello mondiale, quale Maersk, offrirebbe le richieste garanzie che il traffico intercettato da Vado Ligure sia aggiuntivo rispetto a quanto giàè presente in Alto Tirreno. L'ulteriore espansione del gruppo Orsero va invece nella direzione di consolidare la già rilevante attività svolta sulle banchine vadesi e che ha consentito al porto, lo scorso anno, per la prima volta nella sua storia, di avere un traffico significativo di contenitori (oltre 200 mila). Fincosit, da parte sua, è impresa di notevole affidabilità e specializzazione, fattori indispensabili per la realizzazione di un'opera complessa, da costruire a stralci funzionali.
Nessun commento da parte dell'Autorità Portuale sullo sviluppo dell'iniziativa. La gara è in corso e le bocche sono cucite. Si sa soltanto che l'interesse per la nuova piattaforma è notevole, con numerose richieste di informazioni e documentazione.
Il bando per l'individuazione del "soggetto" gestore (e in parte realizzatore, secondo lo strumento del project financing) è stato lanciato a livello internazionale a fine 2005. La valutazione delle proposte terrà conto della quota di cofinanziamento di cui ogni concorrente intenderà farsi carico, nonché dei volumi di traffico che si impegnerà a raggiungere, delle ricadute occupazionali e dei tempi di esecuzione dei lavori. Il costo delle opere infrastrutturali, esclusi quindi i lavori di impiantistica, è stimato in 180 milioni.
Una commissione aggiudicatrice si metterà al lavoro alla scadenza dei termini di presentazione delle offerte per individuare rapidamente il vincitore della gara. Quest'ultimo, nei tre mesi successivi l'aggiudicazione, dovrà predisporre - d'intesa con l'Authority - il progetto definitivo e poi l'esecutivo. I lavori dovrebbero essere completati entro il 2011.
Sergio Del Santo

18/02/2006