LETTERE  ALLA REDAZIONE
                                    

 

 

                  

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essere comunisti
area politica del partito di Rifondazione comunista

Coordinamento provinciale di Savona

COMUNICATO

 

In politica tempi e modi dovrebbero poter andare d'amore e d'accordo per ottenere risultati quantomeno soddisfacenti in merito agli obiettivi che ci si pone. Ora, ci sembra che il nostro Partito stia profondendo un enorme sforzo per incidere nel programma (lo dobbiamo dire per sincerità: per noi non troppo soddisfacente) dell'Unione e per fare la propria parte nella cacciata del governo delle destre da Palazzo Chigi.

Questo deve essere l'impegno di tutti noi.

Le dichiarazioni del compagno Ferrando, anche se inopportune nei tempi, evidenziano i limiti di una posizione, quella italiana, ambigua e contraddittoria.

Preoccupa l’uso strumentale dell’intervista incriminata, dove non ci sono le frasi che la destra ha utilizzato per organizzare una campagna contro il nostro Partito. Non si discute il cordoglio verso le vittime e la vicinanza ai familiari duramente colpiti dalla perdita delle persone care, ma, in nome di ciò, non si può tacere sull’errore della presenza Italiana in questo che è, nei fatti, uno scenario di guerra.

La revoca eventuale della candidatura di Marco Ferrando diverrebbe, oggettivamente, una accondiscendenza nei confronti dei capricci di D'Alema e Prodi e di quanti hanno interesse a logorare l'autonomia politica di Rifondazione Comunista, oltre che un regalo inopportuno alle destre che hanno ben costruito il “caso”.

Per questo non possiamo condividere una scelta politica che vada in questo senso,  perché è opportuno che tutte le anime che contribuiscono all’esistere di questo Partito abbiano la giusta rappresentanza, ed esprimiamo al compagno Marco Ferrando la nostra vicinanza nella fiducia che il Comitato politico nazionale saprà sciogliere questo nodo intricato senza i metodi usati a Gordio.

 

Primi firmatari:

 

Marco Sferini, Direzione provinciale PRC Savona, Coordinatore provinciale "Essere comunisti"

Claudio Manzieri, Comitato politico federale PRC Savona

Simone Anselmo, Comitato politico regionale PRC Liguria, Comitato politico federale PRC Savona, Coordinamento GC Savona

Massimo Colombo, Commissione Regionale di Garanzia PRC Liguria, Direttivo circolo PRC "Siccardi" Albenga (SV)

 

 

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Abbasso il vecchiume

 

Nell'elenco dei "monumenti" a rischio di distruzione o distrutti, mi risparmio le cause,vi è una delle più vecchie botteghe di Savona dove molti di noi abbiamo affastellato insieme agli straordinari prodotti in vendita la nostra infanzia, i ricordi della nostra adolescenza ecc...ecc.. al grido di "abbattiamo le cose vecchie!" non è che un bel giorno verranno spazzati via la torretta, che ha già rischiato grosso una volta, la torre del Brandale, la fortezza del Priamar, il duomo, la Certosa di Loreto e tanti altri segni simbolo di una città che si lascia distruggere e non muove un dito per impedire questo grave affronto ai valori della sua storia. perchè queste denunce derivano solo da coloro che liguri non sono ma nati casualmente in questa città ridotta in macerie che rischiano di rimanere tali perchè molte opere stanno rimanendo a metà.....che vantaggio trae la cittadinanza da questo polverone di demolizioni sacrileghe ed inutili? le panchine di giardini dove i futuri disoccupati godranno l'aria e il sole di Liguria.

Gabriella

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APPELLO

Cari amici,

da una mail, vi 'rimbalzo' questo appello...Appello per la legge sui beni confiscati alle mafie

http://www.libera.it/index.asp?idpagine=544

SALVIAMO LA LEGGE SUI BENI CONFISCATI ALLE MAFIE!!

La legge Rognoni - La Torre, che consente da oltre vent'anni di aggredire le ricchezze accumulate dalle mafie nel nostro Paese, è in pericolo. Rischia di essere approvato dal Parlamento, infatti, un disegno di legge che tra i molti aspetti discutibili prevede la possibilità di revisione, senza limiti di tempo e su richiesta di chiunque sia titolare di un "interesse giuridicamente riconosciuto", dei provvedimenti definitivi di confisca. In nome di un malinteso garantismo, insomma, si compromettono definitivamente il lavoro e l'impegno di quanti, dalle forze dell'ordine alla magistratura, dalle associazioni alle cooperative sociali, sono oggi impegnati nella difficilissima opera di individuazione e riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie. Nessun provvedimento di confisca, di fatto, sarà mai definitivo. Nessuna assegnazione di beni confiscati avrà un futuro certo. Altri avrebbero potuto essere gli strumenti con cui risarcire, anche dal punto di vista economico, eventuali vittime di errori giudiziari, sempre possibili, nell'iter che va dal sequestro preventivo dei beni alla loro definitiva confisca. Se dovesse essere approvato, invece, quanto previsto dal comma 1 lettera "m" dell'art. 3 del disegno di legge AC 5362 recante "Delega al Governo per il riordino della disciplina in materia di gestione e destinazione delle attività e dei beni sequestrati o confiscati ad organizzazioni criminali", tutti i beni confiscati (dai terreni coltivati da coraggiose cooperative di giovani agli immobili trasformati in sedi di servizi sociali o in caserme delle forze dell'ordine, solo per fare alcuni esempi) finirebbero in un limbo di assoluta incertezza. Ovvero esattamente il contrario di quanto sarebbe necessario oggi. Le mafie, infatti, hanno da tempo affinato i meccanismi con cui riciclano i proventi delle loro attività illecite e nel nostro Paese si registra, negli ultimi anni, una consistente flessione del numero di beni confiscati. Una situazione che richiede normative efficaci e scelte concrete in grado di far crescere la fiducia di chi è impegnato ogni giorno nella lotta alle mafie. E' per queste ragioni che l'associazione Libera (che raccoglie più di 1200 associazioni nazionali e locali, scuole,cooperative) e i sottoscritti familiari delle vittime delle mafie, attraverso questo appello, chiedono un serio e approfondito ripensamento, in sede di dibattito parlamentare, del disegno di legge delega AC 5362, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di revisione dei provvedimenti definitivi di confisca, affinchè deputati e senatori di tutte le forze politiche sappiano trovare la giusta misura, il corretto equilibrio tra la tutela dei diritti di chi subisce i provvedimenti di confisca dei beni e la necessità di sottrarre alle organizzazioni mafiose gli immensi patrimoni che accumulano ogni anno, nell'illegalità e nel sangue. Trasformando questi beni, come sta avvenendo faticosamente oggi, in segni tangibili di legalità e giustizia.

Per aderire all'appello:

email: libera@libera.it

Tel. 06/69770301

Fax 06/6783559

Hanno gia' aderito:Luigi Ciotti, Giuseppina La Torre, Rita Borsellino, Giovanni Impastato, Claudia Loi,

Edna Cosina, Daniela Marcone, Viviana Matrangola, Debora Cartisano, Margherita Asta,

Maddalena Rostagno, Monica Rostagno, Elisabetta Roveri, Dario Montana, Paolo Siani, Stefania Grasso, Angela Grasso, Rosalba Beneventano

Le coperative e le associazioni che gestiscono beni confiscati alla mafia:

Associazione Casa dei Giovani, Coop. Lavoro e Non Solo, Coop. NoE, Coop. Placido Rizzotto

Coop. Valle del Marro, I dipendenti della Calcestruzzi Ericina (azienda confiscata alla mafia nella provincia di Trapani)

All'appello hanno inoltre aderito molte associazioni nazionali: Arci, Associazione italiana per l'agricoltura biologica, Avviso Pubblico. Regioni e enti locali per la formazione civile contro le mafie, Antigone, Associazione Beati costruttori di pace, Associazione Rete Fattorie sociali, Auser, Centro turistico giovanile, CGIL, Cipax, CISL, Conapi, Consorzio italiano di solidarietà, Conferenza nazionale volontariato e Giustizia, Coordinamento nazionale comunità di accoglienza, Federazione nazionale Giovani Comunisti, Federazione antiracket e antiusura italiana, Fondazione Antonino Caponnetto, Federazione universitaria cattolica italiana, Gruppo Alce Nero Mielizia, Gruppo Abele, Legambiente, Magistratura democratica, Mutua Studentesca, Psichiatria democratica, Pax Christi Italia, Peace Games, Sinistra Giovanile, Silp Cgil, Tavola della Pace, UIL, Unione italiana sport per tutti, Unione nazionale salute mentale, Unione sportiva Acli.

Hanno fatto sentire il loro sostegno anche gli enti locali impegnati nella gestione di beni

confiscati: il Consorzio Sviluppo e Legalità della provincia di Palermo, che raccoglie i comuni di Corleone, San Giuseppe Jato, Monreale, Piana degli Albanesi, Camporeale, Roccamena, San Cipirello, Altofonte, il Consorzio Sole - Cammini di legalità della Provincia di Napoli, che raccoglie i Comuni di Marano, Pomigliano d'Arco, Giugliano in Campania, Casalnuovo, Portici, Pollena Trocchia, Castellammare di Stabia, San Giorgio a Cremano, Afragola, il presidente della Regione Puglia, i sindaci di Alcamo, Colle Val d'Elsa, Bologna, Ottaviano, Favara, Palma di Montechiaro, Pianoro, Mesagne, Martignano, Siculiana, Capraia e Limite, Partinico.

E ancora scuole, circoli didattici, singoli insegnanti, magistrati, tantissimi cittadini e cittadine che hanno voluto sostenere le proposte di Libera

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salviamo la costituzione
Sul sito http://www.salviamolacostituzione.it/articolo.asp?articolo=119   è pubblicato l'elenco dei tavoli per la raccolta firme a favore del referendum contro il progetto di riforma della II parte della Costituzione. 
PS per firmare occorre essere muniti di un documento d'identità 
Giuliano 
PS: e in provincia che si fa?

Savona, 14 Dicembre 2005

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COMITATO AMICI DELLA VAL NEVA

CONTRO L'AUTOSTRADA ALBENGA-GARESSIO-CEVA

comitatovalneva@libero.it

Il giorno 19/08/2005 si è costituito in Castelvecchio di Rocca Barbena il "Comitato Amici della Val Neva". Ne fanno parte associazioni culturali, economiche, di categoria e del territorio, associazioni ambientaliste, forze politiche e singoli cittadini. Scopo del Comitato è quello di contrastare la costruzione della bretella autostradale Albenga-Garessio-Ceva, la quale, se realizzata, arrecherebbe a questa valle un danno ambientale e paesaggistico irreversibile. Verrebbe altresì compromesso l'equilibrio del sistema ambientale protetto del "Poggio Grande" e delle valli limitrofe (Pennavaire, Pollupice ed Arroscia) e, sull'altro versante, della Val Tanaro.

Ci auguriamo che siano evidenti a tutti i gravi problemi, a fronte di pochissimi vantaggi, che si creerebbero in un potenziamento viario scriteriato e che le nostre preoccupazioni diventino patrimonio di opposizione e di proposizione comuni in tutti i livelli istituzionali: partiti, associazioni ambientaliste, abitanti residenti, agricoltori, allevatori, albergatori, ristoratori, piccoli commercianti, proprietari non residenti, turisti, artisti, ambientalisti di queste valli - Neva, Pollupice, valli Arroscia, Pennavaira, Bormida e val Tanaro.

Chi intende aderire al Comitato può compilare la scheda di adesione. Scaricala QUI ed inviala all'indirizzo di posta elettronica: comitatovalneva@libero.it
Per il Comitato  Roberto Albertini
Marco Piombo

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