13 Febbraio 2006

AD ALBENGA E’ STATA ANNULLATA UNA MOSTRA ORNITOLOGICA
Influenza aviaria
Controlli a Loano  e alla foce del Centa
Cresce la psicosi per volatili trovati morti
Uccelli migratori: la mappa delle oasi liguri
 
Fabio Pozzo
Nessun allarme in Liguria, ma l’allerta, questa sì, è suonata. Come nel resto d’Italia, dopo la scoperta di venti cigni morti (cinque casi di virus H5N1 ad alta patogenità) e uno ammalato nel Sud, e in particolare in Sicilia, Calabria e Puglia.
Ieri c’è stata anche una segnalazione sospetta, che ha visto intervenire la polizia provinciale. E’ successo a Loano, dove è stato trovato tre uccelli, si parla di piccioni e forse di un’anatra, morti sulla spiaggia e nei pressi della passeggiata. Le carcasse sono state prelevate da un veterinario dell’Asl, dotato di indumenti protettivi e saranno ora sottoposte ad analisi.
Atti dovuti, a scopo precauzionale. Ma la psicosi è ormai in atto. Altri controlli, ad esempio, sono stati compiuti sempre ieri mattina ad Albenga, lungo la foce del Centa, pregiata oasi faunistica, a seguito della diffusione della voce di una eccezionale moria di gabbiani. I veterinari dell’Asl hanno però escluso tale ipotesi.
L’Asl, proprio in merito a tale allarme, precisa che «il flusso migratorio di volatili selvatici (acquatici), che costituiscono i serbatoi naturali degli agenti virali, interessa solo marginalmente la regione Liguria». Di fatti, risultano «assenti nel nostro territorio le cosiddette "aree umide" che rappresentano le zone di sosta degli uccelli migratori e in cui si può verosimilmente ipotizzare il passaggio virale tra selvatico migratore e selvatico stanziale e quindi il successivo passaggio ai volatili domestici».
Vi sono diverse zone in cui è possibile ammirare le evoluzioni di uccelli migratori, cigni compresi (ma in molti casi si tratta di esemplari stanziali). A Ventimiglia è il caso della foce del torrente Nervia e dell’Oasi nauturalistica omonima, ma anche nella foce del fiume Roia, Tra Arma e Riva Ligure c’è la foce dell’Argentina e, a Oneglia, quella del torrente Impero. Anche in questa provincia non sono mancate segnalazioni più o meno allarmatei: ieri a Sanremo, per l’arrivo sul campo golf di un grande stormo di germani reali e giorni fa, durante la nevicata, a San Romolo per la morte di un airone cenerino.
Nel Savonese germani reali e altri uccelli migratori si vedono soprattutto nell’oasi del Centa e alla foce di alcuni torrenti, come il Sansobbia ad Albisola. Precisa, però, ancora l’ASl.«Le oasi naturali presenti nel nostro territorio, situate solitamente lungo i corsi d'acqua ed in corrispondenza della foce degli stessi, pur rientrando nella definizione di zona umida, non possiedono quelle caratteristiche (possibilità di alimentazione, di tranquillità, di difesa e rifugio) consone e necessarie ai costumi delle specie selvatiche».
Altre zone d’interesse, ad esempio per chi pratica il «birdwatching», cioé l’osservazione degli uccelli, in particolare migratori, sono quelle situate nell’area del Parco del Beigua. Sulle alture di Arenzano c’è la foresta del Lerone. La parte meridionale del Parco è un importante punto di passaggio di uccelli migratori. Ogni primavera, infatti, arrivano in zona migliaia di uccelli diretti verso nord. Altre zone di avvistamento sono quelle di Agueta e Curlo; la valle del rio Lissolo; il passo della Gava e l’ oasi faunistica del Monte Dente, compresa tra i Comuni di Genova, Tiglieto e Masone e gestista dalal Lipu.
Il clima di allerta ha visto anche annullare ieri, a 24 ore dalla sua apertura, in ossequio delle disposizioni ministeriali, la ventitreeesima edizione della tradizionale Mostra Ornitologica prevista per il fine settimana nel salone-esposizione «Don Pelle», a San Giorgio di Campochiesa.
SUL SITO INTERNET DELL’AZIENDA SANITARIA UN RICCO DOSSIER DI APPROFONDIMENTO PER I CITTADINI

Asl 2, informazioni e consigli
SAVONA
L’Asl2 Savonese si è attrezzata per una corretta informazione sull’influenza aviaria. Lo ha fatto con un «focus», una sorta di dossier con approfondimenti e collegamenti, pubblicato sul suo sito Internet (www.asl2liguria.it). Abbiamo selezionato alcune domande e risposte utili.
Gli uccelli migratori costituiscono un pericolo per l'uomo?
Nella sua attuale forma il virus è molto contagioso per il pollame, ma non per l'uomo. Solo il contatto ravvicinato e protratto con animali malati ha causato in Asia rari casi d'infezione nell'uomo. Il rischio di contrarre questa malattie in Italia è, allo stato attuale, praticamente nullo.
I piccioni vivono a stretto contatto con gli uomini. Sono pericolosi?
No. I piccioni sono raramente colpiti dal virus e non lo trasmettono quasi mai ad altri uccelli. Di conseguenza non sono, al momento, necessari provvedimenti particolari sui nuclei di piccioni urbanizzati.
Gli uccelli da voliera sono pericolosi?
No. Da tempo sono state vietate le importazioni, sia commerciali sia quelle al seguito dei viaggiatori, dai Paesi con focolai di infezione in atto.
I volatili cacciati costituiscono un pericolo?
No. I controlli sierologici e virologici finora effettuati (582) hanno dato tutti esito negativo.
Cosa devo fare se trovo un uccello morto?
Il rinvenimento di singoli uccelli morti non è fonte di preoccupazione. Se invece si trovano più animali morti nello stesso luogo e si può escludere quale causa della morte un incidente , è necessario segnalare il ritrovamento al Servizio Veterinario dell'ASL. Secondo il Centro di Referenza Nazionale per l'Influenza Aviaria sono da considerarsi sospetti solo le morie di decine di soggetti deceduti improvvisamente o moribondi in un unico luogo. Sebbene il rischio di contagio per l'uomo sia attualmente inesistente, è consigliato indossare dei guanti per toccare gli animali morti.
Cosa devo fare se entro in contatto con gli escrementi degli uccelli?
Gli escrementi possono veicolare numerose malattie e per questo motivo, indipendentemente dal rischio influenza aviaria è necessario lavarsi accuratamente le mani dopo esserne entrati in contatto. È consigliabile pulire regolarmente tutte le superfici molto imbrattate dagli escrementi.
Cosa devo fare se trovo un uccello selvatico ferito?
Chi viene a contatto con uccelli selvatici e provvede alla prima assistenza rispetti le consuete norme igieniche ossia lavare scrupolosamente con il sapone le mani, le altre parti del corpo e i vestiti entrati in contatto con l'uccello.
Posso nutrire gli uccelli selvatici?
Non è pericoloso nutrire gli uccelli selvatici. Tuttavia, per motivi ecologici non si dovrebbero nutrire anatre, cigni e altri uccelli acquatici. Le altre specie dovrebbero essere nutrite unicamente se il manto nevoso è abbondante o in caso di forte gelo.