FOGLI MOBILI

La rubrica di Gloria Bardi 

PERCHE’ ANDRO’ A VOTARE 

Eccolo il motivo fondamentale per cui andrò a votare, malgrado tutto. Molto malgrado, ahimé.

E’ nell’indecenza di quella maglietta anti-islamica vomitata sui nostri teleschermi dal truculento ministro delle Riforme, degno tutt’al più del riformatorio.

Quello stesso che alla tivù (ricettacolo di ogni indecenza) ha chiamato “ragazza abbronzata” una giornalista di colore, anziché rispondere alla domanda, seria, che costei gli poneva.

Lo stesso che giorni fa ha sollecitato Ratzinger a intraprendere una nuova crociata, senza peraltro ricevere nessun evidente anatema di risposta (forse perché non si intravedono embrioni negli immediati dintorni). Quello di oggi è comunque tardivo.

Né la Chiesa ha preso le distanze quando i “Lumbard”, poco ascetici difensori della fede, sono “scesi in campo” in nome del crocifisso, brandendolo a mo’ di spadone.

Povero Cristo –viene da dire- non gli è bastato morire in croce, doveva anche ritrovarsi testimonial dell’intolleranza leghista!

E non si tratta solo dei Calderoli, ma dei Borghezio, dei Maroni, dei Bossi, dei Cé, dei Castelli; di tutta questa malarmata, che erutta intolleranza, odio razziale, irresponsabilità, maleducazione, cattivo gusto, immoralità, bieca demagogia, becerismo, ignoranza.

E alcuni di costoro sono ministri della repubblica!

Ma, se proprio vogliamo essere insensibili alle argomentazioni fondate sui valori, se non vogliamo nemmeno fermarci a considerare che solo creando condizioni di armonica e pluralista concittadinanza potremo costruire società stabili, un semplice istinto di sopravvivenza dovrebbe farci capire che le azioni e le parole di costoro, istituzionalmente pesanti, attirano su di noi e sul nostro paese rappresaglie e azioni punitive.

Ma in quale incubo siamo piombati? 

Berlusconi da solo basta e avanza a rappresentare un morbo della democrazia, aggiungiamoci i teocon alla Casini e Buttiglione, gli ultras di destra, e  ovviamente i rigurgiti leghisti ed è evidente che non  possiamo astenerci dal “vade retro”, anche quando l’esorcismo ha nomi che nel linguaggio religioso sanno del contrario: “voto”, “suffragio”.

Almeno io non mi sentirei a posto con la mia coscienza se non andassi a votare contro tutto questo e tutti costoro.

E volutamente parlo di “voto contro” perché l’alternativa, rigonfia di tatticismi e cerchiobottismo che mi si dà,  non mi piace e credo di averlo già detto altre volte ma almeno, se pure non è “qualcosa di sinistra” è ancora “qualcosa di politico”, mentre dall’altra parte la politica non c’è, non ce ne sono i linguaggi e non ce ne sono le argomentazioni.

Non c’è possibilità di comunicazione e quindi non c’è, per ciò stesso e prima ancora che per i contenuti, democrazia, essendo questa alla sua stessa origine, in Atene, fondata sulla parola e sulla discussione.

Intendiamoci, so bene che anche dall’altra parte, quella che voterò, molto viene deciso dall’interno di altri palazzi, magari con caveau, e di altri doppipetti, e per questo ho usato un’espressione diminutiva: “qualcosa” di politico.

Del resto –e questo credo che vada detto- la colpa è anche nostra, di noi cittadini, di noi movimenti, di noi liste civiche, che non abbiamo saputo costituire una vera e duratura alternativa.  Intanto sostituiamo una con l’altra le oligarchie e poi cercheremo di riprendere il cammino democratico, a dispetto del fatto che farlo “costa troppe serate”.

Se sarà necessario, ripopoleremo, sperando di esserne capaci, quelle che spregiativamente D’Alema ha chiamato più volte: “certe piazze”.

Andrò quindi a votare  per il meno peggio, senza fedi e senza affidamenti. Mi orienterò per il partito che mi risulta più compatibile, per rafforzare l’istanza in cui credo e che quel partito mi sembra rappresentare più di altri e non è mistero che per me le istanze fondamentali sono due: la laicità e le pari opportunità (giuridiche, occupazionali, sociali, culturali, politiche etc.) offerte a tutti i cittadini, insomma l’ARTICOLO 3 della Costituzione, da esporre in tutte le aule scolastiche e in tutti i luoghi di pubblico rilievo, a testimonianza, quello sì, dei valori civili.

 Gloria Bardi

   www.gloriabardi.blogspot.com